Forse non c’è immagine migliore nel diorama geopolitico che il raffronto tra il successo del vertice dei Brics di due settimane fa e invece il nulla di fatto del G20 dove gli sforzi di Usa ed Europa per una condanna della Russia non sono caduti ancora una volta bel vuoto. Ma al di là di questo mentre i Brics sono in crescita con sempre nuovi Paesi interessati ad entrare nel futuro, il G20 è stagnante, non rappresenta più nulla se non la tracotanza dell’occidente e per giunta è formato da Paesi come Cina, Russia, India, Brasile che in realtà stanno costruendo l’alternativa. Dopo tante foto di circostanza con i potenti che si strappavano il sorriso e si tenevano per mano come per dare una qualunque buona novella a popolazioni in via di sfruttamento sempre più intensivo, il G20 appare come un reperto dello secolo scorso, anche se fondato nel 1999 appena prima del terzo millennio che è cominciato nel 2001. Si vede ad occhio nudo che questo strumento era stato pensato dagli Stati Uniti che ne volevano creare un ulteriore mezzo di controllo sul sistema finanziario – creato all’indomani del Seconda Guerra Mondiale per coordinare la politica economica internazionale con il dollaro quale valuta di riserva. Non bastavano più il Fondo Monetario Internazionale la Banca Mondiale e l’ Organizzazione Mondiale del Commercio, occorreva cercare di imbrigliare i probabili futuri concorrenti a dotarsi di uno strumento che avesse anche una valenza geopolitica.
In realtà è durato poco più di un decennio perché il ritorno alla ribalta della Russia e la straordinaria crescita della Cina e anche dell’India ne avevano fatto uno strumento sbilanciato e incoerente, di fatto dividendo i membri secondo linee di scontro fra quelli aderenti alla Nato e quelli che da tale alleanza dovevano guardarsi. Come sempre accade quando qualcosa nasce e un altro costrutto tramonta il passaggio è sempre traumatico e confuso tanto che quelli sul carro del declino non si accorgono di ciò che sta accadendo ed escludono che possa mai accadere, impedendo loro di intraprendere mosse efficaci per impedire e o ritardare il crepuscolo: in occidente gira la favola che i paesi Brics falliranno e saranno costretti a finire sotto il controllo dell’ordine finanziario internazionale guidato dagli Stati Uniti. E’ la più diffusa delle favole consolatorie, ma è anche del tutto priva di senso e di concretezza. Non c’è nemmeno bisogno di sottolineare la disperazione delle elite occidentali di fronte alla catastrofica sconfitta in Ucraina, basta osservare che quando si ha tutto il potere come gli Usa avevano con il dollaro e con le organizzazioni finanziarie dominate da Washington e tuttavia si comincia a perdere terreno significa che qualcosa si è rotto nel motore. Lo status del dollaro come valuta di riserva si basa principalmente sulla convinzione degli altro Paesi di non avere altra scelta se non quella di sottomettersi all’uso della divisa americana per il commercio internazionale. Quando però tale convinzione viene messa seriamente in discussione si crea un effetto di trascinamento che è molto difficile arrestare anche perché rappresenta per moltissimi Paesi un enorme vantaggio e una liberazione dai ricatti delle sanzioni. Ci vorrà del tempo per il cambio della guardia, non penso che il sistema crollerà da un giorno all’altro, ma le mosse di Cina, India, Arabia Saudita, Brasile, Sud Africa e Iran (l’Argentina purtroppo sarà vittima della propria insipienza politica il che non stupisce in una popolazione che è per metà di origine italiana) per effettuare pagamenti di petrolio e altre materie prime senza utilizzare il dollaro, stanno accelerando.
Del resto a Washington hanno dato il via alla guerra Ucraina nell’ assoluta convinzione che avrebbero messo in ginocchio la Russia, cacciato Putin e cominciato a sfruttare l’enorme territorio che si erano conquistati, mettendo così fine a qualsiasi tentativo di ribellione e mettendo i cavalli di frisia a chiudere la via della seta. Ma hanno fatto malissimo in conti e hanno invece dato una formidabile spinta alla dedollarizzazione. Così adesso nella dichiarazione finale sono costretti a scrivere che il G20 non è una piattaforma per risolvere le questioni geopolitiche, mentre era nato proprio . O meglio ammettono che non lo sono più. Non rimane altro che godere lo spettacolo etnico degli europei, ormai irrilevanti sotto ogni punto di vista, dopo aver sbagliato ogni mossa per parere importanti. Sic transit gloria mundi.
Dollaro… robusta corda fornita da generosi yankee… con cui si impiccano popoli di tutto mondo da oltre settant’anni!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Quanto a sta questione degli ebrei, ci sono sicuramente elites ebraiche che si danno a giochi di potere, come si danno a giochi di potere le elites anglosassoni, arabe etc, ma ciò non significa che tutti gli anglosassoni in quanto tali, o tutti gli arabi in quanto tali, siano geneticamente o culturalmente portati a voler dominare il mondo
Sta storia degli ebrei tra l’ altro distoglie da una analisi reale del funzionamento del capitalismo
Inutile citare la letteratura religiosa ebraica, scritta dopo la distruzione di Gerusalemme da parte dei romani, che ribattezzarono la città col nome di Elia Capitolina, uccidendo in tutta la Palestina più di mezzo milione di ebrei e facendo schiavi gli altri, tranne quelli della diaspora che allora inizio’
E chiaro che la letteratura religiosa ebraica sviluppatasi dopo questi eventi e carica di rancore verso il mondo intero, e parla con favore di ogni ritorsione contro i non ebrei e tante cose del genere,
E che significa, tutti i popoli schiacciati hanno sviluppato simili idealismi, o ad es la chiesa cristiana , in certi momenti, ha legittimato ogni forma di oppressione e di dominio sui non cristiani, schiavitù compresa, ed allora ? Sono le elites cristiane che ancora sfruttano, non certo noi popolo di discendenza cristiana
Le elites neoliberiste, o meglio dire capitalistiche, non possono che ringraziare chi fa distogliere lo sguardo su di loro additando gli ebrei in quanto tali, le lucertole spaziali di David Ike o come si chiama, il neoliberismo, la finanza, come fossero cosa staccata e diversa dal capitalismo ( per assolvere questo e i danni di cui tutti sappiamo)
Anonymitaet
In effetti questa tirata sugli ebrei e in generale, nell’ intervento di Fabrice non ci sono elementi a sufficienza, o chiare evidenze, per associare lo stesso Fabrice all’antisemitismo di cui ho detto
Antisemitismo, razzismo, che usa gli ebrei per razzizzare il capitalismo ed assolverlo quindi in quanto sistema sociale
Antisemitismo che più volte appare anche su questo blog, ad opera di non pochi utenti
A me pare, che le critiche al “mondo ebraico”, siano Eventualmente da considerare come anti-sionisti ( alle classi dominanti ebraiche …) Piuttosto che anti semitismo tout court …
Da anonimo storico ( non quello qui sopra, concordo in buona parte con te Jorge … ed è già la 2a volta quest’ oggi, strana la cosa, ma almeno nel tuo primo commento ed in parte nel secondo fai riferimento a concetti ( tipo oligarchia dominante….), di cui ho parlato di frequente negli anni scorsi …
“l’Argentina purtroppo sarà vittima della propria insipienza politica il che non stupisce in una popolazione che è per metà di origine italiana”, Il Simplicissimus
Non corrisponde a verità in alcun modo, vedasi:
1. “Fra il 1869 ed il 1971 sono complessivamente entrati in Argentina oltre 9 000 000 di immigrati, in grande maggioranza europei e fra questi quasi 3 500 000 di italiani (ma anche molti spagnoli, e, in minor numero, francesi, tedeschi, svizzeri, polacchi, inglesi, ecc.). Pur considerando l’immigrazione stagionale, importante soprattutto negli ultimi decenni dell’Ottocento e nei primi del Novecento, e i numerosi rientri, questa cifra appare sbalorditiva. L’Argentina è senz’altro il paese al mondo che ha accolto più immigrati dopo gli Stati Uniti. Tenendo però conto della scarsa popolazione presente nel paese alla vigilia dello sviluppo del fenomeno immigratorio, si può senz’altro asserire che quest’ultimo ha assunto, per l’Argentina, un’importanza di gran lunga superiore a quella sperimentata dagli Stati Uniti.
Negli ultimi decenni l’immigrazione dall’Europa è cessata quasi del tutto, sostituita da quella proveniente dai paesi limitrofi (Bolivia e Paraguay in particolare) localizzata in massima parte nelle Province settentrionali del paese. A partire dagli anni settanta del Novecento ha avuto inizio una consistente corrente di espatri dall’Argentina, diretta principalmente verso l’Europa e gli Stati Uniti, e costituita in massima parte da tecnici e professionisti.”
Riferimenti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Argentina
e vedasi anche:
2. L’Argentina ospita ad oggi la sesta comunità ebraica più grande del mondo con circa 250.000 membri e 73 sinagoghe – è la più grande comunità ebraica dell’America Latina, grande quanto quelle di Brazile, Cile, Messico e Uraguay insieme.
Camminando per le strade di Buenos Aires nei distretti di Once e Abasto o Villa Crespo, l’essenza ebraica della città diventa visibile – il Grand Temple di Paso ne è un esempio del 1929.
Proseguimento:
https://www.joimag.it/gauchos-sindacalisti-e-intellettuali-ashkenaziti-e-sefarditi-in-argentina/
Commento finale
In Italia gli ebrei sono quattro gatti ma anche la lobby ebraica ha fatto il bello e il cattivo tempo ( rapimento e assassinio di Aldo Moro, Ustica, Bologna, ecc…. ) , figurarsi in Argentina dove gli ebrei sono molto più numerosi e considerata dagli USA come una sorta di giardino di casa ( dottrina Monroe… ) , USA dove pure la lobby ebraica ha fatto il bello e il cattivo tempo da ormai molto tempo ( a titolo emblematico vedasi: Odio nucleare: era Israele il peggior nemico di Kennedy Libreidee.org + 8 Giugno 1967: gli israeliani affondano la Liberty, nave disarmata degli Stati Uniti, facendo 34 morti e 171 feriti Altreinfo.org + 11 Settembre 2001: Inside job o Mossad job? di Laurent Guyénot Voltairenet.org ), e comunque, cosa ancora più importante, sulla base dei dati storici riportati nel punto 1 di cui sopra relativi ai flussi di immigrazione interni ed esterni avvenuti in Argentina negli ultimi 150 anni ( 1870-2020 ) dire che sono tonti perchè mentalmente tarati in quanto per metà di origini italiane è una roba che non sta nè in cielo e nè in terra, per usare un eufemismo ed essere educati!!
Sempre anonymitaet precisava non essere Fabrice associabile direttamente al precedente commento di anonymitaet stesso
Anonimitaet
1. In riferimento al punto 2 del mio post di cui sopra, dimenticavo di segnalare a titolo emblematico quanto segue:
1A. “Qual è il progetto di Israele in Argentina?”
di Thierry Meyssan per Rete Voltaire, 16 dicembre 2017
Le autorità argentine si interrogano sul massiccio acquisto di terre in Patagonia da parte di un miliardario britannico e sulle “vacanze” che vi trascorrono decine di migliaia di soldati israeliani.
Proseguimento:
https://www.voltairenet.org/article199044.html
1B. La lobby Israeliana è troppo… (seconda parte)
di John J. Mearsheimer e Stephen M. Walt – 28/07/2006
l professor John J. Mearsheimer
Gli studiosi di scienze politiche John J. Mearsheimer e Stephen M. Walt hanno sollevato un vespaio effettuando una serie di domande sul potere detenuto dalla lobby israeliana sulla politica estera statunitense. Ora, in una tavola rotonda esclusiva, si confrontano con quattro noti esperti
di questioni mediorientali sul tema dell’influenza ordinaria o straordinaria della lobby Israeliana.
L’articolo è apparso sulla rivista «Foreign Policy» del luglio/agosto 2006 (foreignpolicy.com) alle pagine 57-67.
La traduzione è di Maurizio Blondet
Proseguimento:
https://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=4680
In particolare la terza parte finale dell’articolo:
Mearsheimer e Walt rispondono
ed in particolare questa specifica parte della loro risposta:
“Se la lobby israeliana avesse la scarsa influenza che le attribuiscono i nostri critici, l’invasione del 2003 dell’Iraq sarebbe stata molto meno probabile.
Ross pensa che vi sia una contraddizione tra le nostre affermazioni che l’influenza della lobby sia stata «fondamentale» nella decisione USA di invadere l’Iraq e che anche l’11 Settembre sia stato un fattore determinante.
Non c’è nessuna contraddizione.
Ogni evento è stato necessario, ma non sufficiente in se stesso come condizione per la guerra.
La campagna dei neo-conservatori in favore della guerra è ben documentata da giornalisti come James Bamford, George Packer e James Risen.
E’ stata spalleggiata dall’AIPAC e altre organizzazioni pro-Israele favorevoli alla linea dura.
L’11 Settembre è stato ovviamente importante, ma Saddam Hussein non aveva alcuna connessione con esso.
Tuttavia, l’allora segretario della Difesa Paul Wolfowitz, e altri neo-conservatori furono molto rapidi a connettere i due eventi.
Descrissero il rovesciamento di Saddam Hussein come critico per la vittoria della guerra al terrorismo, quando, in realtà, l’11 Settembre è stato semplicemente il pretesto per una guerra da loro a lungo caldeggiata.
Vale anche la pena notare che se la lobby fosse stata meno potente, l’attuale politica USA nei confronti dell’Iran sarebbe molto più flessibile ed efficace.
Gli Stati Uniti si preoccuperebbero ancora delle ambizioni nucleari dell’Iran, ma non cercherebbero di rovesciare il regime, ne mediterebbero una guerra preventiva, e sarebbe più facile impegnarsi direttamente con Teheran.”
2. Repetita Iuvant!!
“e comunque, cosa ancora più importante, sulla base dei dati storici riportati nel punto 1 di cui sopra relativi ai flussi di immigrazione interni ed esterni avvenuti in Argentina negli ultimi 150 anni ( 1870-2020 ) dire che sono tonti perchè mentalmente tarati in quanto per metà di origini italiane è una roba che non sta nè in cielo e nè in terra, per usare un eufemismo ed essere educati!!”,
Riferimento: seconda parte del commento finale del mio primo post.
Aggiornamento integrativo.
Addirittura i politicanti in Argentina dichiarano fedeltà anche ad Israele, eccolo arriva!
“BRICS, e se ci fosse lo sgambetto argentino?” di F. Giappichini per Notizie Geopolitiche, 5 settembre 2023
https://www.notiziegeopolitiche.net/brics-e-se-vi-fosse-lo-sgambetto-argentino/
In particolare il seguente passaggio:
“Nelle ultime settimane, i think tank del mondo intero hanno analizzato non solo l’allargamento dei Brics, ma anche la sfida del «sud globale», il Global South, al mondo industrializzato. Tuttavia i toni entusiastici non hanno fatto i conti con l’alternanza politica negli Stati membri del blocco, (almeno in quei pochi non governati da regimi autoritari). Sì, perché entrambe le opposizioni di destra che contenderanno ai peronisti la Casa Rosada, hanno dichiarato la loro contrarietà all’adesione. E se il candidato libertario dell’alleanza La libertad avanza (Lla) è stato tranchant – ed ha auspicato un allineamento con Stati Uniti, Israele e Gruppo dei sette (G7) – anche la liberale Patricia Bullrich (Juntos por el cambio – Jxc o Juntos) è stata piuttosto netta: «L’Argentina, sotto il nostro governo, non entrerà nei Brics».
In sostanza, la battaglia per l’ingresso di Buenos Aires nei Brics, è stata promossa e sostenuta solo dai peronisti della coalizione Unión por la patria (Up): un cartello elettorale in ritardo nei sondaggi, nonostante possa contare sulla leadership dell’attuale ministro dell’Economia Sergio Massa, e sulle sue truppe clientelari.”
PS interesse nazionale dell’Argentina sarebbe quello di aderire ai BRICS ma pure i loro politicanti come in Italia ( e non solo in Italia! Vedasi recenti figure di palta colossali dei politicanti tedeschi su gas russo e conflitto russo ucraino ) sono telecomandati dall’estero!
Integrazione finale, a titolo di completezza.
Chronique de Palestine, 29 aprile 2020 (trad. ossin)
“La scia di sangue israeliana in America Latina”
di Belen Fernandez
Israele ha sempre aiutato i governi più autoritari della regione nella repressione dei movimenti e delle sollevazioni indigene
Proseguimento:
https://ossin.org/israele/2649-la-scia-di-sangue-israeliana-in-america-latina
In particolare, i due seguenti passaggi dell’articolo:
ll fatto che Israele non si preoccupi dell’ideologia è confermata, nell’articolo di Bigwood, dall’appoggio di Israele alla sporca guerra della giunta militare argentina del 1976-1983 – che è stata caratterizzata da massicce sparizioni forzate e da un uso generalizzata della tortura – malgrado, come nota Bigwood, l’orientamento antisemita della giunta.
Una sovrapposizione ideologica viene tuttavia osservata nel caso della Colombia, dove il presidente Juan Manuel Santos non solo è apparso in un video promozionale di una società di sicurezza privata israeliana, ma ha anche annunciato: «Noi siamo stati anche accusati di essere gli Israeliani [sic ] dell’America Latina, cosa che mi rende personalmente molto fiero».
Oltre ad attestare la goffaggine di Santos, questa dichiarazione è particolarmente pertinente dato che Carlos Castano – il fondatore del moderno paramilitarismo colombiano – è stato addestrato in Israele e ha riconosciuto di avere imitato il concetto paramilitare degli Israeliani.
Il fatto che la Banca dei regolamenti internazionali, cioè la banca centrale delle banche centrali, governi sia gli istituti di credito centrali degli Stati occidentali che dei BRICS la dice lunga sulla realtà del potere mondiale che è unico e centralizzato. Crea delle finte divisioni come quella dei BRICS per illudere i popoli che un altro sistema sia possibile. Ma è tutta una farsa. Le élite mondiali remano tutte insieme per mantenere il potere e tutti i paesi accettano le regole del capitalismo neoliberista.
Quello che dici in effetti e’ realistico , ma significa che se vogliamo liberarci di un sistema di dominio mondiale che non ci piace, dobbiamo organizzarci in prima persona in quanto popolazioni calpestate, senza illuderci che saranno Xi jin ping Putin o Narandra Modi a liberare noialtri da tale dominio, costoro cercano di spostare il potere a favore delle proprie elites nazionali, non certo a favore delle loro popolazioni subalterne o a favore di noi calpestati anche in occidente
Coloro che non lo capiscono, o più probabilmente non vogliono capirlo, sono gli stessi che poi si meravigliano del ” tradimento” di questo o quel leader o movimento, anche della propria nazione, sul quale si era puntato (una litania che sentiamo da decenni)
Da che mondo e mondo le elites, nazionali, e di gruppi di nazioni, cercano di spostare maggiormente a proprio favore gli equilibri di potere, e per riuscirci si fanno forti degli strati subalterni in genere maggioritari, cercando di legarli a se con mille ideologie, per poi scaricarli, e talvolta anche reprimerli, dopo averli usati per fare massa e prevalere su elites concorrenti.
Continuarci a cadere dopo millenni di questa storia….
Anonymitaet
Sono d’ accordo con te Jorge ( non sono l’ anonimo qui sopra, ma quello storico, anche se condivido pure il commento del suddetto anonimo …), questa volta…
Ma per tentare di organizzare un resistenza contro le Oligarchie dominanti, bisogna che le classi subalterne ( “””proletari”‘”‘ o simile …), riescano ad organozzarsi-unirsi, in Primis a livello Nazionale, laddove hanno un Minimo di Omogeneità “valori”- cultura comuni e non sono Troppo atomizzati “alieni” fra loro …
Un articolo interessante che spiega i sospetti sulla paternità dei BRICS (in polacco, ma i documenti sono in inglese): https://babylonianempire.wordpress.com/2023/09/02/czy-brics-sa-kolejnym-wynalazkiem-rothschildow/
Ho messo il mio commento (WP) lì.