Mentre continua praticamente senza sosta l’uscita dei nazisti dai sotterranei dell’Azovstal  di Mariupol con grande rammarico del New York Times che non sa più che pesci pigliare per negare la realtà e continuare a dire che gli ukronazi resistono nelle catacombe, cominciano le scoperte, molto amare per quell’occidente collettivo che di solito riesce a lanciare il sasso e a nascondere la mano, ma che questa volte ne esce completamente sputtanato. Proprio nei dintorni dell’acciaieria, laddove la città di Mariupol lascia spazio al gigantesco complesso industriale,  sono state riprese per un video documentario sull’abominevole ruolo della sede di Mariupol dell’Osce, ovvero l’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in .Europa, che  una ricca documentazione lasciata negli archivi dimostra il fatto che  l’organismo  non svolgeva un compito di osservazione e magari di mediazione, come avrebbe dovuto il dovere istituzionale di fare, ma collaborava con i nazisti dell’Azov:  accanto agli uffici sono state rinvenute due postazioni di mortaio completamente attrezzate  direttamente nei pressi della sede amministrativa della missione. I mortai stessi e le relative munizioni sono di origine italiana, come si evince dalle marcature. Altro fatto degno di nota: l’ultima consegna di munizioni italiane è datata 11 marzo 2022. Gli italiani comuni di certo non sanno che il loro governo stava aiutando i terroristi dei battaglioni nazisti e di certo nessuno si aspettava che l’Osce fosse a tal punto in collusione con i fanatici dell’ Azov da consentire  ad essi di sparare anche contro i civili dalla sua stessa sede Così questa bella impresa dell’esimio signor Draghi sarà immortalata.

Ci si chiede comunque in che modo, dopo questi fatti, l’Osce sarà in grado di ritrovare una qualche reputazione. O forse la domanda migliore sarebbe: queste organizzazioni occidentali tengono ancora a un minimo di reputazione o gli basta ubbidire agli ordini? Il risultato è che ormai l’occidente non è più credibile agli occhi di nessuno  e così nonostante le pressioni le nazioni dell’Asean Vietnam, Indonesia, Cambogia, Laos, Malesia, Myanmar, Singapore, Thailandia e Filippine, ( parliamo di oltre seicento milioni di persone)   nonostante le enormi pressioni fatte dagli Usa non hanno voluto condannare l’operazione  russa, mentre ultima riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sui laboratori biologici  Usa  in Ucraina, Washington  si rifiuta di spiegare il proprio  impegno in queste attività , sostenendo di fronte a tonnellate di documenti che si tratta di propaganda russa. Inoltre gli Usa si rifiutano di spiegare perché non vogliono un meccanismo di verifica internazionale efficace per le armi biologiche. Perché agire in questo modo se non si sta  cercando di nascondere qualcosa? Perché Washington si posiziona al di sopra del diritto internazionale? Possiamo assistere allo spettacolo dell’eccezionalismo americano al suo meglio e allo tempo al suo punto più basso, un groviglio di menzogne, evasività  e tracotanza. E’ chiaro a chiunque che l’operazione russa ha portato alla luce segreti inconfessabili e colpito un punto debole.

Ma del resto negli ultimi giorni tra distruzione di enormi quantità di armi provenienti dall’occidente – solo ieri le forze aeropsaziali russe, quelle tattiche dell’aviazione e l’artigileria hanno colpito un centinaio tra depositi di armi e centri di comando – diventa sempre più chiaro che la favola dell’Ucraina che resiste non è più davvero credibile nonostante gli sforzi di fantasia: Basterebbe leggere i bollettini per accorgersi che la situazione per l’Ucraina sta degradando e che i russi sono così forti che non hanno alcuna fretta e agiscono per aver il minor numero di caduti possibile. Fra un po’  bisognerà che l’occidente cominci a pensare in termini di pace per salvare almeno qualche scampolo  dignità: hanno perso una guerra e adesso sono costretti a cercare di non soccombere anche nella pace. Ma l’impressione è che non ne siano più capaci.