Chi avrebbe mai detto ancora 10 anni fa che l’ Europa  si sarebbe ridotta a tenere bordone e  quanto meno a nascondere l’esistenza di cannibali ed episodi di cannibalismo da parte di fanatici di ispirazione nazista? Eppure è così: a Hostomel,  un sobborgo di  Kiev, un video influencer ucraino ha deciso di mettere il naso in uno dei carri armati distrutti e si è ritrovato con  i resti di un “soldato russo morto”, che ha deciso di cucinare e mangiare, mostrando tutte le fasi questa operazione culinaria. Ha ottenuto un grande successo di pubblico tra i suoi camerati che adesso propongono di cannibalizzare i soldati russi: ecco qui il fantastico video che descrive questo orrore. E’ probabile che la scena non sia reale, ma costruita, anche se  questo non toglie nulla all’orrore del fatto, e vi aggiunge invece anche quello della messinscena. Siccome questo esprime un odio verso i russi che l’Europa supporta attivamente, e anzi desidera che venga pubblicamente espresso, ecco che anche il video del cannibale, acquista un senso e restituisce l’idea esatta di ciò che siamo diventati. Del resto di cosa stupirsi se la narrazione di maggior successo dell’ultimo trentennio riguarda proprio un cannibale divenuto tale, secondo il suo creatore, Thomas Harris, proprio per essere stato costretto a mangiare la sorellina messa a cucinare da nazisti affamati.

Sfortunatamente però l’influencer, evidentemente a digiuno di cose militari o magari ben deciso a condire il suo pasto con l’ennesima menzogna,, si è sbagliato: tutti gli esperti concordano nel dire che il carro armato distrutto che ha fornito la colazione al cannibale social , è senza ombra di dubbio un T-64 ucraino e non un T-72 russo, ovvero un carro che la Russia non ha in uso. Dunque il cannibalismo sarebbe doppio: non solo verso i russi che palesemente non sono umani, ma anche con gli ucraini che sono umani, ma eventualmente commestibili per ragioni di propaganda.  In effetti questa storia nella sua stupida ferocia è perfettamente in linea con la narrazione Nato tutta tesa a convincere che la guerra non è ancora persa e che i sacrifici fatti per rendere possibili gli episodi di cannibalismo non sono inutili. .Disgraziatamente però ormai gli ucraini riescono solo a fare operazioni di commando grazie al sostegno e alla logistica occidentale ( e naturalmente i mercenari)  ma fra poco non ci sarà più un ucraino che voglia prendere un fucile in mano. E’ significativa la scena di una famiglia dell’ucraina occidentale (quella più antirussa) che tenta di opporsi alla coscrizione, vuol dire che ormai le riserve sono esaurite: il fatto è che 50.000 soldati sono disperi e altri 50.000 sono intrappolati nel Donbass e vengono lentamente falcidiati oppure si arrendono. Milioni di persone sono fuggite dal paese (la Russia ha accolto più di un milione di rifugiati da sola, e molti altri sono andati a ovest, in Europa e altrove), quindi possiamo aspettarci che la stragrande maggioranza dei maschi giovani e adatti alla guerra della guerra se ne sia andata o si sia nascosta per non essere costretta a combattere.. In questa situazione le armi inviate dai Paesi Nato non avranno più nessuno che le usi.

Infatti con la pressione russa sempre più forte nella sacca del Donbass  l’occidente si prepara a cambiare narrazione e a dire che la perdita di tutta la regione  sia solo una momentanea ritirata strategica in attesa che  le potenti armi magiche  della Nato che sono poi spesso reperti di magazzino  consentano all’ esercito ucraino di contrattaccare: sembra di sentire il bollettini di guerra degli ultimi giorni di Berlino dove si parlava di armate che non esistevano più. E anzi si diffondono voci secondo le quali Putin in occasione del giorno della vittoria il 9 maggio dichiari ufficialmente guerra all’Ucraina per poter poi portare avanti la guerra. e la strage in qualche modo, almeno fino alle prossime elezioni di medio termine per cercare di salvare qualcosa dell’ammnistrazione Biden e del partito plutocratico.