Se nella vostra vita avete comprato un amplificatore, una tv, persino una radiolina saprete che la qualità del suono o del video è determinata dal rapporto fra segnale utile e rumore secondo l’equazione S = Segnale / Rumore. La stessa cosa accade ovviamente con la comunicazione nella quale la qualità del messaggio è dovuta oltre al substrato fisico di cui abbiamo parlato anche a un rapporto fra messaggio e rumore, dove quest’ultimo si identifica con gli elementi di ambiguità, confusione, equivoco e con la quantità e la persistenza degli stessi. Da quarant’anni a questa parte la progressiva concentrazione dei mezzi di comunicazione che oggi è arrivata ad essere in mano per la quasi totalità a 9 miliardari, ha scelto per imporre l’egemonia culturale neoliberista di culto americano di accompagnare la ridondanza del messaggio con una dose altissima di rumore in modo da confondere e compromettere il discorso pubblico: infatti la prima preoccupazione è stata di disturbare il segnale proveniente dalle varie aree politiche affinché il messaggio non giungesse in maniera molto definita e gli stessi emettitori finissero per perdere il filo e man mano lasciarsi andare alla corrente.
Questo obiettivo è stato raggiunto con tecniche diverse: la progressiva mutazione dei significati delle parole attraverso un costante uso improprio che le ha svuotate dall’interno con forza entropica, oppure con la contrazione linguistica resa possibile attraverso i nuovi sistemi di comunicazione o in fine con la sostituzione di lemmi originali con quelli inglesi in maniera che la loro semantica, le precedenti relazioni di significato con l’insieme fossero recise di netto consentendo di attribuire ai nuovi lemmi un significato opportuno senza che i parlanti si accorgessero della sostituzione, anzi andassero orgogliosi della loro modernità e del loro cosmopolitismo. Un caso di scuola è per esempio la completa sostituzione di stato sociale con welfare, cioè la trasformazione di una concezione politica con una benigna concessione. La confusione è l’arma del potere: basti pensare che in Francia hanno eletto Macron pensando di far fronte al fascismo e adesso si ritrovano con un personaggio che minaccia apertamente di usare l’esercito contro la sua stessa popolazione, il quale sostiene che dare denaro ai poveri è una follia, che blatera sul fatto che nella politica francese è disgraziatamente assente la figura del re.
Una altro esempio è l’identificazione di capitalismo e di liberalismo o meglio di liberal all’americana, che sfrutta un termine semanticamente affine alla libertà per definire un sistema basato sulla proprietà dei mezzi di produzione e sul mercato come sbocco che è già solo per questo sinonimo di sfruttamento: se non vi fosse infatti un plus valore la proprietà non avrebbe alcun valore. Quelli che si definiscono liberal non sanno letteralmente quello dicono perché il segnale principale, ossia quello della proprietà viene confuso ed equivocato con un termine che rinvia alla libertà autorizzandone tutte le ambiguità e negli ultimi decenni alludendo semplicemente a quelle che potremmo definire le libertà individuali di genere: si maschera così la violenza concreta del capitalismo che non è altro se non un insieme di valori derivanti dal rapporto di proprietà : in questo caso il messaggio è il capitalismo mentre liberal è puro rumore di fondo.
Allo stesso modo la rivolta popolare contro l’infierire di un capitalismo non più corretto e in qualche modo ammansito da concezioni sociali di segno opposto, non potendo essere descritta per ovvi motivi nelle sue ragioni, ha trovato un rumore adatto a confondere il segnale, ovvero la parola populismo che si concreta nelle immagini della collera del tribuno e nel degagismo, parola inventata da Jean Luc Melenchon, la quale allude a un malcontento che rigetta in maniera quasi automatica i politici in carica e favorisce comunque le facce nuove. Se vogliamo il primo e più evidente caso di populismo è stato quello di Renzi, ma al di là di questa circostanza evidente quando si cominciano ad analizzare i fatti e i concetti, il populismo rimane un comodo contenitore per riporre qualsiasi cosa si opponga allo status quo: sono populisti gli economisti di Afd, i militanti di sinistra di France Insoumise così come quelli di destra del Front National, sono populisti quelli che vogliono il reddito di cittadinanza così come gli xenofobi salviniani, era populista Podemos prima di arrendersi alle logiche del capitale continentale e adesso lo è Vox movimento franchista esattamente come lo è il partito popolare di Rajoy, solo meno ligio all’austerità berlinese. Insomma un rumore che confonde i significati e le differenze. I segnali che ogni società deve mandare forti e chiari, sono invece avvolti dal rumore prodotto dalla comunicazione per mascherare i segnali effettivi. L’obiettivo del partito dei media che rappresentano alla fine il grande capitale è quello di non fa arrivare i messaggi dalla società e questo è ancora peggio delle menzogne che ogni giorno raccontano per rafforzare l’opera principale, che è la diffusione e la difesa del pensiero dominante: “La classe che dispone dei mezzi della produzione materiale ha allo stesso tempo i mezzi della produzione intellettuale” come diceva il vecchio buon Marx.
Solo che negli ultimi tempi i segnali che provengono dalla società sono diventati più forti e rischiano di rendere insufficiente il rumore prodotto che è già al suo massimo grado. Per questo si pensa alla forza bruta.
Secondo me questo post è un cumulo di bugie
Che gli immigrati sono bisognosi:
Auguri alle femministe “amiche di Jorge” e al “loro diritto la lagnisteo”, propedeutico alla piena tutela dei diritti dei lavoratori e alla lotta di classe :
“loro diritto AL lagnisteo”
Qualcuno dice, che gli immigrati islamici,grandi estimatori di marx e lenin , tendono naturalmente alla lotta di classe:
https://comedonchisciotte.org/islam-e-nichilismo/
O forse No ?
Tra i primi contatti che gli immigrati hanno in italia vi è quello della caritas ( finanziata dai contribuenti italiani…), una derivazione del clero cattolico, nota associazione dedita alla promozione della lotta di classe ( la religione è l’oppio dei popoli…)… Ma che bella armata di lottatori.
Toh:
https://comedonchisciotte.org/forum-cdc#/discussion/100540/immigrazione-la-fiera-dellipocrisia
negli ultimi 10 anni di aumento dei flussi migratori e di vari sostanziali privilegi per femministe e femmine, si è notato un decisivo fermento della lotta di classe in Italia, altro che la rivoluzione francese o bolscevica.
Della serie , le grandi verità di Jorge ?
Anonimo , lei da i numeri, ormai neanche si capisce cosa vuole dire, le lascio l’ultima parola perche intravedo in lei la sofferenza del disagio psichico e mi fa pena, rifugga i suoi atteggiamenti compulsivi ed il pensiero monomaniaco, si sentirà meglio. Tutto è stato espresso con sufficiente chiarezza, chi avrà voglia di leggere giudicherà
Si tratta di una sorta di arbitraggio salariale, per cui gli immigrati sottopagati in itali, con il medesimo salario nel loro paese vivrebbero bene e potrebbero aiutare i propri familiari, fosse anche con 50 euro al mese…
Lei sembra essere un borghese annoiato ed inconcludente al quale piace giocare la piccolo rivoluzionario, dell’armiamoci e partite… ma allora, sto gioco, che lei magari trova così sagace, provi a farlo con i suddetti immigrati.
Che parolona antipatica “arbitraggio salariale”, per chi vaneggia di lotta di classe in comune con gli immigrati, no ?
e che c’entra questo arbitraggio salariale con l’esercito di riserva ? Anche se gli immigrati mandano soldi a casa, se salvini li facesse sparire, le piccole imprese in causa comunque non potrebbero offrire agli italiani piu di quanto offerto agli stranieri, reggendosi queste sullo sfruttamento e non su economie di scala e tecnologie . Pena soccombere alle produzioni estere, con danno allìntera economia italiana
quindi non è arbitraggio salariale, sono rimesse infinitesimali e nient’altro, quandanche hei paesi di origine fossero chissà cosa ( poi non e così ma ora non importa).
lnvece di dedicarsi alle masturbazioni mentali come la succitata che fanno arguire lei sia un ozioso perdigiorno, dato il suo disordine emotivo di tipo masochista che la porta ad ingigantire ruolo e figura di migranti, femministe e via dicendo, forse le gioverebbe praticare quelle reali come capita agli adolescenti immaturi ed intimiditi delle donne ed uomini neri immaginati prestanti, lo sblocco conseguente potrebbe esserle di aiuto per adivenire ad una vita piu salubre e lavorativamente impegnata
“e che c’entra questo arbitraggio salariale con l’esercito di riserva ?”
Beh è un buon sintomo che “questi sono qui per fare lotta di classe”, si, ma contro le classi subalterne italiane, eventualmente.
Eh si, ci vuole la lotta di classe….MAH…. gli immigrati tengono famiglia, gli comoda l’arbitraggio salariale e poi sono genericamente oggetto di razzismo ( e qui, a sinistra, iniziamo a giocarci parte dei lottatori…), le femmine sono parecchio sensibili, aborrono la violenza ( tranne quella verso i loro pari classe o di classi sociali più basse, probabilmente…), hanno la tendenza a lagnare e fottere a scapito dei loro pari classe o sotto classe maschi ( e qui ci giochiamo gran parte delle lottatrici di classe troppo impegnate a fare altro…)…in queste condizioni Difficilmente si può sviluppare coscienza di classe e relativa solidarietà… le 2 categoire di cui sopra hanno poca coscienza di classe ma hanno in compenso iper coscienza di famigghia, del proprio particulare, del proprio ombelico…
ecco a voi le migliori premesse PER LA LOTTA DELL’ARMATA BRANCALEONE.
“gli comoda l’arbitraggio salariale”
che spesso è sinonimo di deflazione salariale, qui in Italia.
L’ideologia pseudo rivoluzionaria può rendere cechi ed in fine perdenti.
Ma ognuno ha la fisima che si merita.
Com’è che gente che Non ha fatto lotta di classe nel proprio paese ( magari perche manco sa cosa sia…) dovrebbe farla qui in Italia ( uno dei paesi più reazionari d’europa…)?
Dico che con fenomenali lottatori di classe tipo immigrati e femministe varie, raggiungeremo presto il sol dell’avvenire…. le piace una simile propaganda pseudo rivoluzionaria ?
“ed ostacola così una ripresa di classe come quella francese”
Male che vada, ci fosse un patta, fra guerrieri di classe francesi e classe dominate francese ( Ricordiamoci che la Francia ha vinto la guerra, Noi no…), i costi delle rivendicazioni dei lottatori di classe francesi li potrebbero pagare in gran parte le ex colonie francesi economicamente controllate dal franco CFA ( certo ciò Non verrebbe pubblicizzato in Europa…salvo il continuo aumento dell’immigrazione).
Se la lotta di classe finisse patta o venisse persa dalle classi subalterne , in italia, chi ne pagherebbe i costi, Lei Jorge ?
“le risorse economiche le hanno avocate a se quel terzo degli italiani che si sono presa tutta la ricchezza prodotta in italia da fine anni 80 ad oggi, forse lei fa partete di questo terzo, dacchè vuole spostare il discorso su un inesistente esercito di riseva extracomunitario piuttosto che proporre di tosare il terzo apicale in causa.”
la gente de sinistra che dovrebbe rivendicare la redistribuzione dei redditi ed un economia socialista è gente che assomiglia e parla in modo simile a Lei Jorge (fra gli immigrati è presente, in parte un lagnisteo aprioristico e “particulare anti razzista”):
https://www.youtube.com/watch?v=Sz9rJowh0pY
E tanti auguri alla lotta di classe.
:
gli investimenti non li rinviano, e che non li potranno mai fare, le banche non li finanziano perche essi sarebbero perdenti rispetto ai grossi capitalisti (esteri) che non stanno a guardare ed investono anch’essi. Il capitalismo fuziona cos’ e lei è un nullafacente che per questo ha perso ogni lucidità
“Il capitalismo fuziona cos’ e lei è un nullafacente che per questo ha perso ogni lucidità”
I capitalismo che è in piena sintonia con Lei funziona certamente così oggi, una volta c’era l’iri ( di cui faceva parte se non erro pure la cirio, in un primo periodo…) , ad esempio, oggi ci sarebbe la cassa depositi e prestiti.
Lei è troppo invasato di capitalismo e vaneggia troppo di lotta di classe, auguri alle sue fantasie.
“Il cinismo è di chi supporta in questo sporco gioco Salvini con le sue balle sui migranti e Di Maio col suo reddito di sudditanza, ed ostacola così una ripresa di classe come quella francese, ormai dappertutto possibile dati i guasti prodotti dalle elite mondialista che comprende anche la grande borghesia italiana, oltre che quelle omologhe di tutti i paesi del mondo (altro che utopia della ripresa di classe brancaleone, la storia smentisce gli stolti)”
Domanda Molto seria: Lei Jorge dove abita, in italia o altrove ?
Dove la vede la lotta di classe in italia ?
La lotta di classe presuppone un coscienza di classe e solidarietà-coesione di classe, se uno manco si rende conto di appartenere ad una classe sociale e fa mille distinzioni ( di reddito, di sesso e di razza…) per ottenere piccoli vantaggi personali, allora la lotta di classe esiste solo nei suoi vaneggiamenti.
Non so da quanti anni in italia Non si faccia uno sciopero generale inter categoriale ( in Francia è successo l’ultima volta per la loi du travail ; qui in italia con il Jobs Act, tutti zitti , immigrati in primis …).
Ma dove la vede lei la lotta di classe, di quali allucinogeni fa uso , mi scusi la battuta ?
Ah, forse è astrusa e pontificatrice ideologia.
Prediche molte, risultati zero o giù di li.
Pure quella di Bruning era , in sostanza , astrusa o disperata,ideologia deflazionistica… i risultati si sono visti.
le risorse economiche le hanno avocate a se quel terzo degli italiani che si sono presa tutta la ricchezza prodotta in italia da fine anni 80 ad oggi, forse lei fa partete di questo terzo, dacchè vuole spostare il discorso su un inesistente esercito di riseva extracomunitario piuttosto che proporre di tosare il terzo apicale in causa.
Lei deve essere un rentier annoiato , quandosi passa il giorno a fare nulla la mente impazzisce, come sarebbe gli immigrati preferiscono farsi sfruttare, gli schiavi negri preferivano farsi frustare a sangue dai negrieri ?
Si trovi un lavoro ed occupi la mente in maniera sana, lei è decadente e vomitevole come maria antonietta mangino le brioche.
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Si però è zeppo di micro aziende per nulla coordinate, che preferiscono sfruttare a basso salario gli immigrati ( che quel salario italiano nelle loro terre è un salario decente…), rinviado investimenti innovativi , poiche possono cullarsi nella bambagia dello sfruttamento di una platea ( io lo chiamerei esercito di riserva…) così ampia di immigrati… l’offerta di lavoro aumenta, a parità di conmdizioni ?
Diminuiscono i salari.
no, perchè se anche l’offerta di lavoro fosse zero, quei piccoli capitalisti non potrebbero offrie di piu al lavoratore, mancando a loro i margini per farlo, Sono troppo piccoli quindi senza tecnologia ed economie di scala, in mancanza di migranti da sfruttare resterebbe loro solo la chiusura e nessun vantaggio verrebbe ai lavoratori italiani. Lei non ha argomenti, e monomaniaco ed inclina alla follia, pertanto non continuerò a risponderle, resta a chi volesse leggere di giudicare
I suoi vaneggiamenti sulla lotta di classe in italia, sono invece realistici ?
In quali film ha visto la lotta di classe, negli ultimi 30 anni in italia ?
una volta c’era l’iri ( di cui faceva parte se non erro pure la cirio, in un primo periodo…) , ad esempio, oggi ci sarebbe la cassa depositi e prestiti.
Lei è troppo invasato di capitalismo e vaneggia troppo di lotta di classe, auguri alle sue fantasie.
Era SME 1970-1994
Entrata tramite la SME nell’orbita dell’IRI…
Da:
https://it.wikipedia.org/wiki/Cirio
In altre parole tramite un consorzio pubblico o para pèubblico le aziende produttrici di pomodori andrebbero spinte ad innovare, magari con sgravi fiscali o atri incentivi … minori spese sociali per immigrati maggiori risorse per investimenti.
“Gli italiani percettori del reddito di sudditanza (ormai una miseria e per pochi), nel correlato contesto di diminuzione dello stato sociale, giustificato proprio col miserevole aiuto, saranno costretti a vende la propria forza lavoro a condizioni sempre peggiori”
Meno male che gli immigrati , invece sono combattivi e praticano lotta di classe a pié sospinto ( magari a danno delle classi subalterne italiane, che le classi dominanti che provvedono al loro sfruttamento ed ingrasso,sobillandone magari anche qualche piagnisteo anti razzista,ma razzista verso le classi subalterne italiane, Non si permettono di contrastarle).
O forse si limita a lagnare di (presunto..). razzismo, che del tutto casualmente fa rima con maschilismo…e qui ritorniamo nell’alveo sinistrato dove la lotta di classe ce la si può sognare forse fra 200 anni…
Non mi risulta che Bruning in Germania proponesse una ripresa di lotta di classe, o magari qualcosa come i gilet gialli (unica soluzione alla crisi italiana). Se Anonimo mi accomuna a costui deve davvero farsi ricoverare
presso l’igiene mentale
Con le seguenti parole Anonimo vorrebbe riprendere il mio discorso : “Le piccole aziende vanno concentrate in altre più grandi, capaci di maggiori tecnologie, vanno formati lavoratori più specializzati e ben remunerati ”
E allora ?? A maggior ragione su un terreno del genere, i migranti non sono assolutamente esercito di riserva che danneggia gli italiani.
L’esercito di riserva formato dai migranti, che abbasserebbe il salario degli italiani, di cui tanto parlano Anonimo ed il Simplicissimus, è una balla. Gli stranieri lavorano in settori o aziende piccole ed arretrate che si reggono appunto sullo ipersfruttamento dei migranti , se tali aziende dovessero sostituirli con degli italiani pagati decentemente, esse aziende crollerebbero sotto la concorrenza dalle produzioni estere.
Sarebbero cioè sostituite da aziende e capitali stranieri piu grandi quindi capaci di economie di scala e tecnologie. Con danno per la “economia nazionale” e nessun vantaggio per i lavoratori italiani, Nulla di più assurdo che parlare di esercito di riseva costituito dai migranti, che danneggerebbe i lavoratori italiani
La teoria dell’esercito di riserva extracomunitario non ha riscontro empirico, se questo esistesse ci sarebbero conflitti sul lavoro, scontri tra occupati ed i riservisti extracomunitari osteggiati dai primi, Di tutto ciò non c’e stata e non esiste traccia in Italia. l’argomento è inventato di sana panta . E’ una produzione ideologica dei piccoli borghesi pezzenti che vogliono aumentare la pressione sui migranti per poterli finalmente sfruttare in proprio, con i loro ragionamenti Anonimo e chi è con lui si candidano a fare questo
Data la storica debolezza dei capitali italiani, solo una programmazione dell’economia può allocare e concentrare le risorse nei settori di avanguardia e ad alto valore aggiunto, con conseguente crescita di benessere occupazione ed opportunità per tutti, indistintamente. In tempi di crisi irreversibile del capitalismo il discorso è da approfondire, ma non è possibile farlo adesso
Gli italiani percettori del reddito di sudditanza (ormai una miseria e per pochi), nel correlato contesto di diminuzione dello stato sociale, giustificato proprio col miserevole aiuto, saranno costretti a vende la propria forza lavoro a condizioni sempre peggiori
Infatti, se non accetteranno i lavori del mai abrogato jobs act di renzi, perderanno il reddito di sudditanza in un contesto di stato sociale decrescente, ciò li costringerà ad accettare i lavori piu precari e malpagati che si siano mai visti (offerti loro da gente come il padre di Di maio o di Di Battista ) Ciò che abbasa i salari degli italiani sono queste sempre rinnovantesi forme di espropriazione originaria, e questa storia dei migranti che costituiscono un esercito di riserva ai danni dei lavoratori italiani è roba da mentecatti, che invece di ostinarsi a stare tra gli uomini farebbero bene a tornare sotto la gonna della madre a giocare con i soldatini
Il cinismo è di chi supporta in questo sporco gioco Salvini con le sue balle sui migranti e Di Maio col suo reddito di sudditanza, ed ostacola così una ripresa di classe come quella francese, ormai dappertutto possibile dati i guasti prodotti dalle elite mondialista che comprende anche la grande borghesia italiana, oltre che quelle omologhe di tutti i paesi del mondo (altro che utopia della ripresa di classe brancaleone, la storia smentisce gli stolti)
“E allora ?? A maggior ragione su un terreno del genere, i migranti non sono assolutamente esercito di riserva che danneggia gli italiani.”
E allora le risorse economiche sono finite, o lo si fa prevalentemente per gli italiani o Non lo si fa, e basta.. la ripresa della lotta di classe, ma di che lotta di classe sta parlando poi, qui in italia ?
Perche Non propone di fare la lotta di classe agli immigrati che preferiscono farsi sfruttare ( e sfruttare ?)nei campi di pomodori
“La teoria dell’esercito di riserva extracomunitario non ha riscontro empirico, se questo esistesse ci sarebbero conflitti sul lavoro, scontri tra occupati ed i riservisti extracomunitari osteggiati dai primi, Di tutto ciò non c’e stata e non esiste traccia in Italia.”
Si però è zeppo di micro aziende per nulla coordinate, che preferiscono sfruttare a basso salario gli immigrati ( che quel salario italiano nelle loro terre è un salario decente…), rinviado investimenti innovativi , poiche possono cullarsi nella bambagia dello sfruttamento di una platea ( io lo chiamerei esercito di riserva…) così ampia di immigrati… l’offerta di lavoro aumenta, a parità di conmdizioni ?
Diminuiscono i salari.
E quindi l’aumentare indiscriminato della forza lavoro è funzionale alla deflazione dei salari, in generale, con effetto simil domino.
Gli immigrati sfruttati ( a cui dovrebbe andare a spiegare la lotta di classe…)nei campi di pomodoro sono da monito ai lavoratori italiani delle classi subalterne affinche non possano lamentarsi delle proprie misere condizioni, tanto pure gran parte degli immigrati stanno zitti in condizioni anche peggiori, perlopiù sono interessati a rimessse all’estero e allo sfruttamento di quel poco stato sociale rimasto in italia, che in alcuni dei loro paesi potrebbe essere peggiore.
Campa cavallo a parlare a sti signori di lotta di classe.
E difatti Jorge predica lotta di classe agli italiani, dalla tastiera di un PC.
le risorse economiche le hanno avocate a se quel terzo degli italiani che si sono presa tutta la ricchezza prodotta in italia da fine anni 80 ad oggi, forse lei fa partete di questo terzo, dacchè vuole spostare il discorso su un inesistente esercito di riseva extracomunitario piuttosto che proporre di tosare il terzo apicale in causa.
Lei deve essere un rentier annoiato , quandosi passa il giorno a fare nulla la mente impazzisce, come sarebbe gli immigrati preferiscono farsi sfruttare, gli schiavi negri preferivano farsi frustare a sangue dai negrieri ?
Si trovi un lavoro ed occupi la mente in maniera sana, lei è decadente e vomitevole come maria antonietta mangino le brioche.
Si tratta di una sorta di arbitraggio salariale, per cui gli immigrati sottopagati in itali, con il medesimo salario nel loro paese vivrebbero bene e potrebbero aiutare i propri familiari, fosse anche con 50 euro al mese…
Lei sembra essere un borghese annoiato ed inconcludente al quale piace giocare la piccolo rivoluzionario, dell’armiamoci e partite… ma allora, sto gioco, che lei magari trova così sagace, provi a farlo con i suddetti immigrati.
Che parolona antipatica “arbitraggio salariale”, per chi vaneggia di lotta di classe in comune con gli immigrati, no ?
“Sarebbero cioè sostituite da aziende e capitali stranieri piu grandi quindi capaci di economie di scala e tecnologie. Con danno per la “economia nazionale” e nessun vantaggio per i lavoratori italiani, Nulla di più assurdo che parlare di esercito di riseva costituito dai migranti, che danneggerebbe i lavoratori italiani”
Questo a parità di condizioni, con contorno di immigrazionismo a prescindere; se la volontà politica fosse quella di investire per (…), e concentrare dette produzioni, allora le stesse si manterrebbero “competitive”.
Il cinismo è anche quello di chi blatera chiacchiere inconcludenti e poco realistiche, pensando , magari di essere molto originale…
L’immigrazionismo a priori è rumore di fondo per soffocare le legittime rivendicazioni delle classi subalterne italiane, è dumping sociale e salariale.
qui:
http://www.treccani.it/enciclopedia/dumping/