La foto è inequivocabile, limpida nello sbatterci in faccia il fango della vicenda ucraina. Mostra la bandiera americana che sventola davanti all’ingresso del palazzo dei servizi segreti ucraini a Kiev, via Volodymyrska 33. Certo la cosa non può stupire più di tanto visto che il governo di Kiev ha in forza tre ministri stranieri, trovati ufficialmente da una società di cacciatori di teste appartenente a Soros, ma costituisce un elemento simbolico inequivocabile.
Tanto simbolico ed efficace nel raccontare la situazione che non appena la foto si è diffusa in rete sono saltati fuori i disinformatori i quali hanno prima cercato di far credere che si trattasse della sede dell’ambasciata americana che invece occupa il fortilizio periferico che appare nella foto a destra. Poi di fronte alla palese insostenibilità della tesi hanno detto che sì, si tratta del palazzo dei servizi segreti ucraini, ma l’immagine con la bandiera Usa è stata fatta ad aprile in occasione della visita di un funzionario americano. Purtroppo la neve che appare sui cornicioni e che risalta ancor più evidente nel filmato riportato alla fine del post non può riferirsi a quel mese che tra l’altro è stato il più caldo del secolo con una temperatura media di 14,7 gradi. Mannaggia al riscaldamento globale.
Certo che dopo aver cercato in tutti i modi di coinvolgere la Russia in sconfinamenti ed abbattimenti di aerei civili, certe gaffes dei servizi a stelle e strisce denunciano la rozzezza degli stessi unita a un’irrefrenabile tracotanza e senso di impunità mediatica.
Faccio ammenda, in ritardo, della leggerezza scherzosa con cui avevo affrontato la notizia presentata da questo post. Devo il mio ripensamento a una notizia a mio parere realmente sconvolgente grazie alla quale — con due mesi di ritardo, per distrazione e negligenza mia — ho appreso che ben tre ministri del nuovo governo ucraino insediato ai primi di dicembre scorso sono cittadini di stati esteri a tutti gli effetti, a cui, però, “il presidente Poroshenko ha concesso a tambur battente la cittadinanza ucraina per superare le norme vigenti” (così scrive La Stampa in un articolo pubblicato il 5 dicembre scorso).
Parimenti, il Sole24Ore del 2 dicembre riferiva che:
“Il ministro delle Finanze sarà la statunitense Natalia Jaresko, che è di origine ucraina, amministratore delegato di un fondo di investimenti del gruppo Horizon Capital. Il portafoglio all’Economia andrà al banchiere lituano Aivaras Abromavicius, partner della società di investimenti East Capital, che ha lavorato in Ucraina negli ultimi 20 anni, dopo aver ricoperto incarichi al Dipartimento di Stato americano. Infine alla sanità andrà l’ex ministro georgiano Alexander Kvitashvili, che è stato ministro della Salute e del Lavoro nel governo di Tbilisi.”
(…)
“La cosa curiosa è che la scelta dei candidati stranieri per il nuovo esecutivo ucraino è stata seguita da due società di selezione di personale, Pedersen & Partners e Korn Ferry, che hanno trovato 185 potenziali candidati tra gli stranieri presenti a Kiev e tra i membri della comunità ucraina che lavorano all’Estero, in Canada, Stati Uniti e Regno Unito. Dopo i colloqui, i cacciatori di teste hanno ristretto la rosa a 24 candidati con i requisiti richiesti per lavorare nell’esecutivo da ministri, o funzionari altamente qualificati.
Il processo di head hunting è stato sostenuto dalla Fondazione Renaissance, network globale di consulenza politica finanziato dal miliardario americano di origini ungheresi George Soros. Secondo il Kyiv Post, Soros avrebbe pagato più di 80mila dollari per sostenere le due società coinvolte nella selezione di personale.”
Almeno per una volta, sembra che i media mainstream abbiano adempiuto al loro dovere di informare i lettori, senza sorvolare sulle notizie più spinose e controverse.
Ma come siete litigiosi, voi tutti! Non potrebbe darsi che quella bandiera stia lì per i turisti americani desiderosi di mandare un selfie a casa con la prospettiva della facciata del palazzo dei servizi segreti ucraini sullo sfondo? Non si può mica pretendere che un contadino del Wisconsin sappia leggere la targhetta scritta in ucraino che indica ai passanti il nome della strada — nella fattispecie “via Volodymyrska 33”. Persino io, che poco c’è mancato facessi il militare a Cuneo, l’ho dovuto copiaincollare dall’articolo, ‘sto nome così lungo e astruso.
“Dove anche la matematica e’ un opinione, i conti tornano sempre.”
dove la logica è un’insinuazione, la realtà è un’ illusione, o prestidigitazione, o prestigiazione.
“Dove anche la matematica e’ un opinione, i conti tornano sempre.”
dove la logica è un insinuazione, la realtà non conta.
“L’altra spiegazione logica e’ che il cretino sia l’autore del post, ma e’ solo un’ipotesi di lavoro.”
anche perché la madre dei cretini è sempre incinta… e non si sa mai dove si possa trovare effettivamente il vero cretino.
Quindi, secondo la tesi di questo post, i servizi segreti americani si incontrano con quelli ucraini per tramare contro la russia. La riunione e’ cosi’ segreta, che pensano bene di mettere fuori dall’edificio le due bandiere. Quando si rendono conto del terribile errore, quasi fossero i protagonisti del film “Spia e lascia spiare”, negano tutto e si inventano che era l’Ambasciata americana.
Direi che ci sono tre gruppi di persone la cui intelligenza viene gravemente offesa da questo post: 1. La CIA, 2. I Servizi Segreti Ucraini, 3. I lettori di questo blog. Poiche’ sia la CIA sia i Servizi Segreti Ucraini verosimilmente non sanno nemmeno che questo blog esista, e’ evidente che l’offesa era diretta solo all’intelligenza dei lettori. L’altra spiegazione logica e’ che il cretino sia l’autore del post, ma e’ solo un’ipotesi di lavoro.
Visto il lavoro che fai, ti lascio un’altra ipotesi: il cretino sei tu, e allora i conti tornano al millesimo.
Dove anche la matematica e’ un opinione, i conti tornano sempre.
A proposito di indipendenza Ucraina, qualcuno ha conferma di questo articolo?
http://voxnews.info/2014/12/10/ucraina-su-orlo-bancarotta-ue-chiede-aiuto-a-russia-fategli-un-prestito/
L’Ucraina deve essere indipendente ,punto e basta.