Ci vogliono bene, non è vero che hanno un pelo sullo stomaco che scoraggia persino i chirurghi plastici. Ascoltare dalla viva voce dal pidiellino Conte, uno dei pizzicagnoli della  premiata macelleria Monti, gli emendamenti  al decreto fiscale,  induce alla commozione per l’umanità che essi dimostrano. Non c’è soltanto l’idea di far pagare l’Imu in tre rate tanto per rendere lo strangolamento più lento e mettere nei guai i comuni, ma molto di più e di notevole. Pensate solo alla cura posta alla vecchiaia: non abbassano l’Imu ai degenti  in ospizio perché “potrebbe crearsi un problema sociale e  spingere i familiari a mettere gli anziani nella casa di riposo”. E certo con quella miseria che si paga ci sarebbe una corsa all’accaparramento dei posti, magari con feriti e contusi.

Lo confesso scrivo con le lacrime agli occhi perché la medesima attenta premura espressa nei confronti della terza età viene anche riservata alle bellezze di questo nostro disgraziato Paese. Pensate che l’imu tenuta alta per gli ospiti delle mille case serene, sarà invece abbassata per le dimore storiche, che come sapete sono quasi tutte di proprietà di  precari e operai. Non sarebbe giusto gravarli di troppe tasse proprio adesso che possono essere licenziati da un momento all’altro e senza giusta causa, anche se  potrebbero sempre vendersi qualche divano del Seicento o un tavolo fratino per fra fronte all’esborso. Diciamolo è un bel gesto, un segno di grande equità ed equilibrio: anche i macellai hanno un cuore. Come sanno benissimo i gatti e noi avevamo dimenticato.

E che dire del fatto che il pizzicagnolo di giornata, il garzone Conte, sostiene che l’esenzione dall’Imu delle fondazioni bancarie è un “falso problema”? Rimango affascinato dalla vellutata eleganza e pregnanza di questa risposta. Ma anche dalla sua sincerità di fondo: il problema vero è infatti un altro, che questi sono falsi come giuda. Altro che cuore, ciò che batte è coratella.