
Non so cosa scriveranno gli studenti nei loro temi. Ma a testimoniare dell’immaturità totale nella quale viviamo, del silenzio dell’intelligenza, non c’è bisogno di scorrere i fogli protocollo: basta leggere le tracce dei temi per rendersi conto che in questo sforzo ideativo c’è tutto il marcio, il vuoto pneumatico di questi anni. La cultura del Reader’s Digest coniugata con la civetteria da talk show.
E già. Intanto si civetta col fascismo proponendo il tema delle foibe. Ma trattandolo solo a partire dal ’43 ed eliminando tutto l’antefatto, senza il quale la vicenda non ha alcun senso. Non occorre, anzi non bisogna parlare dell’invasione della Jugoslavia, dell’appoggio agli ustascia con i loro cesti pieni di occhi. E’ un nuovo capitolo di quella rivalutazione strisciante e ipocrita del fascismo che è proprio l’anticultura di oggi.
Poi ci sono gli argomenti vacui come quello dedicato al “ruolo dei giovani nella storia” che sembra tratto pari pari da uno spot di qualche marca di jeans o di cornetti gelato. Robaccia da pessimi quotidiani estivi. E naturalmente anche qui si è trovato il modo di infilarci Mussolini, con parole pronunciate in occasione dell’assassinio Matteotti. Si direbbe che se la Gelmini fosse vissuta in altri tempi sarebbe stata un’assidua frequentatrice pomeridiana di Palazzo Venezia.
Per non parlare della ricerca della felicità, che prende a pretesto uno dei più noti, ma ahimè insensati, articoli della Costituzione americana. Sappiamo bene come la felicità ai tempi di Berlusconi sia un amaro, un dentifricio, un profumo, un’auto, una lavapiatti. Lo sentiamo dire tutti i giorni. Magari al ministero ignorano il ruolo della cosiddetta felicità in Kant o Hegel, la differenza che passa tra quell’articolo della magna charta Usa e Saint Just o Babeuf.
E certamente ignorano che la “teoria della felicità” è stata usata in senso assolutamente conservatore (basta pensare a Voltaire, Condorcet e Toqueville) quando essa è stata considerata come dimensione, diciamo così, vegetativa, attribuibile a un livello mammifero e biologico, per cui essa può appartenere a tutti al di là delle condizioni sociali. Assume invece un valore rivoluzionario da Rousseau in poi quando alla felicità viene dato un significato collettivo. E’ chiaro che nella costituzione americana la felicità di cui si parla è ancora quella pre illuministica, naturale, privata, individuale: il diritto inalienabile ad essa può essere solo constatato dalla politica, ma non promosso da essa fino a diventare un diritto effettivo realizzabile solo nella comunità, dentro il patto sociale.
Un po più difficile del dentifricio. Meglio vedersela con il piacere e i piaceri, altro tema cui non si è sottratto l’esame di maturità. Edonismo berlusconiano in filigrana: qui sono sicuro che la Gelmini può valere ragioni e competenze.
E, infine, la vita extraterrestre. Già anche quella, come tema scientifico, tratto di peso da Voyager, la trasmissione a cui il ministero della Pubblica istruzione si ispira nel prendere di petto il problema della ricerca. in Italia. E non dimentichiamo che secondo i “narratori” della destra i dischi volanti sarebbero stati avvistati per la prima volta in Italia, nel periodo fascista. Il che ci rassicura politicamente sul fatto che gli alieni non sono comunisti. Anzi pare che diventino piuttosto aggressivi se li si chiama “compagni alieni” e si plachino solo quando li si chiama affatto o si usa l’espressione “amici alieni”.
Comunque sia non c’è alcun dubbio che gli alieni esistono: decine di miliardi dollari sono stati guadagnati con le varie saghe stellari seguite da innumerevoli appassionati. E’ impossibile che tanta gente si sbagli. Quindi la domanda del tema “Siamo soli?” è puramente retorica.
Purtroppo no, siamo solo mal accompagnati. Da da lei cara ministra.
intendevo dire che avrei scelto il tema occhieggiante gli alieni!
m eno male che non mi toccano più questi esami, perchè avrei fatto un tema corto corto: …ma per quale motivo dovremmo essere solo noi a dover pensare alle marchette per la pensione, a timbrare il cartellino e guardare grande fratello? o per di più avere solo noi in nanuncolo?