Anna Lombroso per il Simplicissimus
Li preferivo quando erano più ipocriti. Li preferivo quando erano più democristiani.
Li preferivo quando erano costretti a mascherare il loro innato cinismo con la doverosa carità cristiana misericordiosa e la loro istintiva volgarità con il bon ton bacchettone, quando nessuno avrebbe avuto la proterva sfrontatezza di un sindaco molto apprezzato dai media, quel Nardella, tenuto d’occhio perfino dall’Unesco perché il suo modello di governo di una città d’arte prevede la cessione del patrimonio immobiliare artistico a improbabili mecenati e organizzatori culturali, l’alienazione di quello abitativo tramite un ricambio dei residenti espulsi con società finanziarie e multinazionali del settore alberghiero; lo stesso che è stato il più diligente esecutore del Daspo urbano contro kebabari e lavavetri, molesti accattoni e poveracci in genere autoctoni e forestieri che minacciamo il decoro, la rispettabilità e il buon nome della città del Giglio; proprio quello che – il linea con la tendenza generale – si batte per la realizzazione di infruttuosi sottovie e tunnel e metropolitane oltre che inutili aeroporti lasciando che gli argini dell’Arno sprofondino alla prima pioggia d’autunno, indifferente al danno d’immagine che può arrecare il reiterato sacco del territorio a fini speculativi, ecco proprio lui si è espresso senza mezzi termini per condannare l’attentato alla onorabilità e alla reputazione di Firenze. Ma non quello commesso da due rappresentanti delle forze dell’ordine che usano l’auto di servizio per rimorchiare, la divisa e la pistola per acchiappare, conquistare fiducia e poi intimidire, e che si discolpano come se fossero dentro a una barzelletta sui carabinieri: sono un cretino, non avevo visto che erano ubriache come due cucuzze, pensavo fossero più vecchie.. e poi, diciamolo, si capiva che facevano tante storie ma ci stavano eccome se ci stavano.
Macchè, il Nardella gli dà ragione, all’insegna dell’ “ in fondo se la sono andata a cercare” ( ne abbiamo parlato qui: https://ilsimplicissimus2.com/2017/09/09/i-benemeriti-di-firenze/) e tuona contro la macchia prodotta all’immagine della città da chi ci va per lo sballo, preferendo, si capisce, i locali notturni agli Uffizi, troppi mojito a un tè alle Giubbe Rosse o da Paszkowski (prima che chiudano per far posto a una greppia delle catene multinazionali vanto dell’amministrazione) esponendosi con incauta leggerezza a indesiderabili effetti collaterali. Dando ragione a chi pensa che approfittare di atteggiamenti liberi e disinibiti, che non dare retta a un no anche pronunciato dopo molti si, sia un atteggiamento virile di reazione a una provocazione e a un invito da guardare con la giusta indulgenza, ancora più giustificabile in uomini che non sono mica caporali. Così in una delle città del mondo più colonizzate dagli Usa, il dinamico delfino dell’ex premier pensa a missioni educative congiunte sui danni dell’alcol con le autorità americane per restituire fasto e credibilità all’accoglienza fiorentina e al corpo dei carabinieri “la divisa più amata dagli italiani” screditata da due mele appena un po’ ammaccate e perché le sprovvedute visitatrici si attrezzino contro ben più minacciosi criminali sessuali, tutti antropologicamente suscettibili di essere frutti marci.
Eh si, una volta a Livorno si sarebbero precipitati a esprimere cordoglio a versare lacrime di stato e di governo sui poveri morti e sugli sventurati senza tetto.
Invece, proprio come dopo il terremoto a Ischia, comincia l’inverecondo ping pong di responsabilità, iniziano le accuse contro le amministrazioni colpevoli di compiacente correità con speculatori ma pure con abitanti poco compresi delle ragioni della legalità che perseverano anche con istinti sinistramente suicidi a tirar su muri e vani su argini pericolanti, si moltiplicano le rimostranze contro chi ha chiuso un occhio su abusi per necessità, in altra sede compresi e assolti. Come se da anni il rispetto delle regole non sia dileggiato come un vezzo da sfigati privi di spirito di iniziativa, come se da anni l’urbanistica e la pianificazione non fossero ridotte a pratica negoziale esercitata per tutelare gli interessi di rendite e proprietà private, come se da anni risorse e finanziamenti non venissero convogliati su opere megalomani e inutili anzi dannose, mentre territorio e corsi d’acqua sono in uno stato di abbandono e gli eventi naturali sia pure aggravati dal cambiamento climatico diventano inesorabili calamità e ineluttabili catastrofi. E come se da anni vengono promulgate leggi e promosse misure che autorizzano abusi e abusivismo, esautorano gli organismi di vigilanza e controllo, favoriscono l’uso privatistico delle risorse e il consumo di suolo.
Si li vorrei più ipocriti perché il loro esternare senza ritegno nauseanti pregiudizi, proclamare infami luoghi comuni contro i quali vigeva la regola del buon gusto e del pudore, convertire in slogan concetti un tempo mormorati con vergogna tra quattro mura, esibire i panni sporchi come fosse una prova di trasparenza da offrire in pasto al popolo bue per dimostrare di farne parte, favorisce la trasformazione dei pacifici bovini in belve autorizzate, legittima istinti e pulsioni che una volta erano repressi magari in attesa che un tirannello borioso o un re travicello li tirasse fuori e concedesse in mancanza di pane e lavoro. Purtroppo i tirannelli, i re travicelli sono arrivati e noi stiamo rinunciando all’obbligo civile di detronizzarli.
Ecco, meno male che ci stai tu, che in un colpo solo hai buttato nel fiume la civiltà del Diritto, il codice penale e il buon senso, e hai visto nella sfera di cristallo che se uno viene accusato di stupro – in assenza di segni di violenza, in assenza di tracce di coercizione, in assenza di qualsivoglia reazione, sulla parola insomma – è sicuramente colpevole di stupro.
Speriamo che ti capiti di subire accuse del genere con tanto di saccenze e gigantografie mediatiche, così invece di fare lo psicologo cicisbeo che pontifica su tutto ciò che non conosce, impari cos’è la realtà del Processo di Kafka.
Invece di sciacalleggiare e baroccheggiare sulla vita degli altri senza averne gli strumenti intellettuali, ringrazia tutta l’Arma dei Carabinieri e i suoi immani sacrifici se questo ha ancora la parvenza di un paese civile.
Le comunica che è arduo che una donna possa subire un processo per il reato di stupro. Ciò premesso, ogni giorno di più abbiamo conferma delle responsabilità oggettive dei due rappresentanti delle forze dell’ordine e notizie finora poco circolate di precedenti a carico di carabinieri, che – questo è il punto – nn sarebbero stati seguiti da misure punitive. Diciamo che la cronaca non incoraggia la fiducia nei “corpi” dello Stato, tra Guardia di Finanza coinvolta in pratiche di corruzione, ammiragli che si attrezzano imbarcazioni per accoglienza alberghiera di amici e famigli… La democrazia e la civiltà prevederebbero che si restituisse affidabilità a organizzazioni e istituzioni isolando e reprimendo le cosiddette mele marce e permettendo ai cittadini di esprimere la proprio deplorazione senza censure. Ma quello che mi stupisce di più è che lei come molti preferisca soffermarsi sull’accusa di stupro e non attribuisca importanza l comportamento di 2 carabinieri che in divisa e armati interrompano il loro servizio, usino il mezzo in dotazione, poi lo abbandonino per dare una “strappata” a due ragazze in modo da consumare una “sveltina” ritenendo di essere impuniti per via del loro delicato incarico. Immagino che le paia conseguente e coerente con stato di diritto e sicurezza e codice , che per quelli come lei è una comoda pelle di zigrino che si può tirare dove si vuole…Per non dire della Giustizia che ovviamente per lei si riduce a vendetta o a azione al servizio di interessi di corpo e di ceto, Non occorre scomodare un Kafka consultato sui risvolti di copertina e su Wikipedia per essere edotti che siano in presenza di una giustizia ingiusta, ma poichè a differenza di lei continuo a pensare che in ogni caso non possa essere confinata nei territori dell’esclusione e della ritorsione, le auguro di imparare leggendo e informandosi senza pregiudizi che cosa siano diritti e stato di diritto..
Certo che se una donna osserva che dentro il rapporto di coppia gli uomini uccidono decine di donne ogni anno, mentre è quasi impossibile che una donna uccida il proprio uomo nel rapporto di coppia, allora una tale osservazione risulta ascrivibile al tipico atteggiamento femminile di sentirsi “la principessa sul pisello” o al celebre “narcisismo infantile femminista”
Una tale donna, nel preoccuparsi per le donne uccise nel rapporto di coppia (ad un tasso tanto alto), avrebbe dovuto affiancare anche Anonimo all’oggetto della sua preoccupazione. Se esclude il Poverino, o i tanti come Lui, ciò dipende in tutta evidenza dall’indole malevola e proiettiva della donna, che già con Eva consegnò l’uomo alla dannazione facendogli mangiare il frutto proibito
Eva è sempre la stessa, il suo obbiettivo è il male dell’uomo come da sempre la Bibbia ci insegna. E ad Anonimo non sfugge che il femminismo denunzia lo stupro delle due ragazze americane, e gli stupri a danno delle donne che avvengono in concreto, senza mai dire niente sui tanti stupri potenziali ai danni di Anonimo e dei maschi in generale. Il femminismo denuncia la morte delle centinaia di esseri umani che affondano attraversando il mediterraneo, e mai affianca a questo oggetto delle sue preoccupazioni Anonimo ed i Molti come Lui anch’essi naufraghi potenziali.
Da parte del femminismo si tratta un infame ed inaccettabile misconoscimento, Anonimo ci apre davvero gli occhi sul femminismo, troppo spesso gli uomini lo contestano solo se è quello delle donne borghesi critiche di Berlusconi (l’immagine della donna che questi propaganda). Ossia se è il femminismo delle donne in carriera grazie al sacrificio delle badanti est-europee, anch’esse donne e pure pagate a nero. Anonimo in questa trappola non cade, la sua critica del femminismo non fa sconti ed è l’unica davvero radicale.
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Anonimo ci propone una sensibilità illuminista, nei frequenti casi di stupro ai danni delle donne, o quando degli uomini in divisa dovessero stuprare due ragazze americane, una informazione non faziosa ha il dovere di informare circa gli stupratori ma senza rendere edotta l’opinione pubblica di alcunché riguardo alle le vittime. Ovvero, con dei mass-media operanti in base a criteri di trasparenza e completezza, mai l’opinione pubblica dovrebbe venire informata sul sesso delle persone stuprate, sul loro essere minorenni oppure maggiorenni, sulla loro nazionalità, etc.
Stare ogni volta ad informare circa il sesso femminile delle vittime, avverte Anonimo, equivale inevitabilmente ad una “propaganda femminista talvolta nauseante”, ed egli ci da il criterio di una completa e corretta informazione quando dice “la notizia non è che i due carabinieri abbiano usato una violenza probabilmente illegale sulle due ragazze americane, la notizia è che probabilmente detti carabinieri possano aver usato violenza illegale, indipendentemente da chi siano le vittime”.
Rendere edotta l’opinione pubblica sul sesso femminile delle tante vittime di stupro o di violenza omicida, come fa il femminismo piagnone, può ingenerare nell’opinione pubblica l’idea che tali eventi siano motivo di particolare allarme sociale, e che quindi il diritto debba rispondere specificando più a fondo le fattispecie penali esistenti. Come quando per le note scorrettezze del sistema bancario, si dovesse introdurre qualche aggravante imputabile ai manager delle banche, o come se a causa della corruzione dilagante si accettasse il nuovo reato di traffico di influenze.
Naturalmente lo scopo del femminismo piagnone è quello di supportare l’aggravante di femminicidio, da aggiungere alla fattispecie dell’omicidio consueto tramite una propaganda basata sulle tante donne uccise dai propri partner o conviventi, solo a questo punto diventa chiara l’infamia del femminismo e la complessa profondità dell’intero orizzonte problematico di Anonimo (ciò che la Lombroso non è in grado di capire)
bella la sua apologia del femminismo con tanto di sua ipotesi di dover nascondere le violenze sulle donne, che di fato è del tutto campata in aria, se c’è una cosa con la quale i media main stream vanno a nozze sono proprio gli stupri , possibilmente adornati con i dettagli più pruriginosi … a questo mancavano l’ultimo post della Lombroso ed la qui presente difesa a spada tratta ( da gran cavaliere… che arruffianarsi qualche femmina non fa mai male, specie se il femminismo in itaGia ha parecchio peso…) di ogno possibile vittima o vittimismo femminile, infarcendo il tutto con Sue fantasie, su quello che io intendevo dire su miei precedenti commenti.
Lei Jorge forse sarà anche ignorante a proposito , ed io Non sono un super esperto…ma è chiaro che il modo di delinquere ed anche di uccidere delle donne è più subdolo, meno direttamente violento.
Un esempio classico è che tendezialmente l’uomo per uccidere solitamente aggredisce fisicamente la sua vittima, armato o meno.
La donna tendenzialmente potrebbe avvelenare la vittima anche con veleni difficilmente individuabili come tali.
La donna , per uccidere il marito, potrebbe ad esempio sobillare in tal senso un proprio amante.
Talche, dato anche lo stato delle “forze di polizia” tra le quali ci stanno pure taluni carabinieri, i delitti effettuati dalle donne sono più difficilmente individuabili, anche perché perlopiù comportano feroci violenze psicologiche, e, solitamente, pressoche inesistenti violenze fisiche.
La delinquenza femminile ha una diversa forma menti e modus operandi rispetto a quella maschile … è la cosidetta diversità di genere…
Nell’Otello , il Moro potrebbe rappresentare la criminalità maschile, Jago, di frequente, quella femminile.
Jorge, visto che Lei si vanta, fosse anche indirettamente, di essere dalla parte dei lavoratori, perché NON INIZIA A PROMUOVERE,
ad esempio il reato aggravato “lavoricidio” per contrastare le morti bianche, e magari già che ci siamo anche il reato di mobbing, con lo stesso volume di fuoco-informativo ( o simile…) che succede ad ogni stupro ?
grazie Jorge fa bene ogni tanto leggere una difesa delle persone in quanto tali. Quanto farebbe male leggere di diritti a cominciare da quello alla vita, porzionati in gerarchie graduatorie classifiche e priorità.. Dico “farebbe” perchè queste posizioni come al solito sono infarcite di biliosi quanto inconsistenti preconcetti e luoghi comuni dettati da risentimenti personali e frustrazione.. le rubriche dei settimanali parlerebbero di ansia da prestazione frustrata. Lasci perdere è una battaglia persa contrastare l’istinto masochista dell’Anonimo che per ritagliarsi uno spazio di visibilità non potendo esibire altro, è costretto a leggerci
ECCO IL PUNTO CHE ANNA LOMBROSO SEGNA CON PRECISIONE MILLIMETRICA:
GLI UOMINI DEVONO ASCOLTARE TUTTE, ASSOLUTAMENTE TUT LE PAROLE DELLE DONNE, E DARE RETTA ANCHE A UN NO PRONUNCIATO DOPO MOLTI SI.
Però tutta questa faccenda, orribilissima per le due donne, orribile per i due sciocchi carabinieri (perderanno il lavoro e uno dei due ha moglie e figli), ricorda l’estremamente orribile tragedia di Giulio Regeni. Perchè l’orchestrazione di tutto questo tam tam, avvocati, contro avvocati, testimonianze, foto, tutto, sembrano allontanare la verità.
Sembra che l’intento di questo caso di stupro sia altro. Non so quale, Regeni pare oramai chiaro (per chi vuole vedere) che sia stata una minaccia all’Italia, forte come una fucilata in fronte, da parte degli alleati atlantici (US e UK) per ragioni energetiche e geopolitiche. Giulio però è morto, TORTURATO, e nessuno saprà mai la verità, anche se spero fortemente il contrario.
E’ che gli ambienti che stanno lavorando sul caso di Firenze sono gli stessi del caso di Giulio.
Esatto. Chiediti come mai c’è tutto questo tam tam, e fatti venire il dubbio che quelli che fanno passare per colpevoli possano anche essere due vittime di un gioco sporco della politica.
Se i due carabinieri hanno commesso il reato, dovranno pagare due volte, perchè la divisa è una aggravante. Detto questo, visto che sono una donna e non posso certamente provare simpatia per chi stupra, la faccenda non mi pare limpida e ho solo fatto accenno a un’altra orribile vicenda, altrettanto poco chiara.
Da diversi anni ogni vicenda di stupro, anzichè essere analizzata per ciò che è, UN ORRORE, diventa qualcosa da usare politicamente, e al donna che ha subito lo stupro dimenticata, come se non contasse nulla.
E le donne contano ancora molto poco, se solo il 7% denuncia il reato per stupro.
se permette, Dani, chi ha fatto politica con le donne, come dice anche Jorge , esprimendo una sorta di solidarietà politica con le vittime dello stupro, è la Lombroso … Le faccio notare che probabilmente, le morti sul luogo di lavoro o le malattie professionali e gli infortuni, specie nei posti di lavoro rischiosi, sono più numerosi quali sciagure con varia illegalità connessa degli stupri, ed anno certamente minore copertura mediatica e posso dire solidarietà politica, nonché punizione legale, rispetto agli stupri appunto… può convenire che sembra squilibrio politicante femminista sta canea che negli altri casi, magari similmente gravi, non si vede.
ah… solitamente chi ricopre lavore EFFETTIVAMENTE rischiosi o poericolosi, sarà fatalità, MA SONO I MASCHI !
MA IL FEMMINISMO, QUESTO NON LO SA ( O FA FINTA DI NON SAPERE…)!
…ed Hanno…
Gentile anonimo, c’è una propaganda che ignora molte morti (quelle sul lavoro per esempio, e questo è semplicemente disgustoso) ma si attacca a quelle per stupro, per qualche motivo di comodo politico.
Inoltre gli stupri denunciati, sono SOLO IL SETTE PER CENTO!!!
Io stessa ho subito due tentativi di stupro (andati fortunatamente malissimo) e mia madre uno (pure quello). Nord Ovest d’Italia. Io a 14 e 19 e mia madre a 40. Questo non mi ha fatto diventare una virago femminista, perchè le vere femministe, quelle che ragionavano e discutevano, io le ho incontrate e le ho ascoltate, quando si parlava per esempio del nuovo diritto di famiglia nel 1976 e dintorni. E se è vero che i lavori pesanti e rischiosi li fanno gli uomini, pensa che fare le pulizie sia meno pesante e rischioso? Non credo che una gara sia da proporre.
A me piace quello che scrive Anna Lombroso e mi piace quello che scrive Capece, sennò andrei a leggere altro.
Ho solo un dubbio, che spesso un delitto (e ho citato Regeni perchè è un esempio esemplare) non solo non si riesca a risolverlo trovando i VERI colpevoli ma addirittura si ignori la vittima e si usi distorcere i fatti per scopi poco disinteressati.
Se il sette% soltanto denuncia, come mai ogni tanto c’è una ondata di episodi per poi scomparire nel nulla per anni o anche mesi come tipo di crimine?