La narrazione pandemica e successivamente quella vaccinale, divenute parti integranti dell’azione di Washington, sono servite  a molte cose e tra quelle più importanti c’è stata la destabilizzazione dei paesi che non si conformano ai diktat del capitalismo globale. In tutta l’America Latina la stagione pandemica ha portato caos economico e sociale, divisioni e povertà permettendo agli Usa di conquistare con  una ennesima menzogna globale il terreno che avevano perso politicamente. È naturalmente tra le vittime maggiori ci  sono i governi progressisti in tutto il continente, inclusi Venezuela, Cuba e Messico  già in altri modi vittime degli Usa. In particolare il blocco pandemico  del marzo 2020 ordinato dai vertici dell’establishment finanziario ha letteralmente distrutto l’economia cubana che ormai già da sessant’anni vive in regime di embargo e che ha visto quasi del tutto esaurirsi il turismo che era la fonte principale dell’economia del Paese.

I blcchi e le segregazioni  hanno indebolito le istituzioni del Paese, hanno  creato divisioni sociali, hanno impoverito la popolazione  e hanno anche creato le condizioni per una “rivoluzione colorata” ispirata, ma anche letteralmente pagata dagli Stati Uniti. La cosa è talmente palese che Washington non nega nemmeno di essere alla radice della manifestazione di protesta in programma per il 15 novembre prossimo e probabile inizio di una stagione arancionista, tanto più che il governo cubano ha diffuso la  registrazione di un dialogo tra uno dei principali responsabili della manifestazione , Yunior García, e un ex membro di organizzazioni terroristiche come Omega-7, Alpha 66 e il Fronte di Liberazione Nazionale di Cuba, Raul Saul Sanchez, autore di 90 azioni terroristiche. E’ ben noto e non da oggi, ma da decenni che queste organizzazioni e questi personaggi vivono completamente grazie ai soldi di Washington che arrivano attraverso varie fonti tra cui la National Foundation for Democracy( Ned), una specie di teatrino costruito dalla Cia,  l’Usaid e altri canali: decine di milioni di dollari per ribaltare il governo dell’Avana. Ma centinaia di milioni negli ultimi vent’anni destinati non soltanto alle imprese delle terrore si Raul Sanchez, ma anche alla cooptazione di ricercatori, studiosi e intellettuali con lo scopo di costruire una “nuova normalità” per aprire la strada la strada all’inserimento del socialismo cubano nella logica del capitalismo mondiale. L’“accettazione” da parte dell’intellighenzia cubana di questa “nuova normalità” è essenziale per raggiungere l’obiettivo della restaurazione capitalista.

A questo progetto lavorano da anni anche centrali dell’ordoliberismo europeo, in particolare le fondazioni tedesche che lavorano anche per l’egemonia di Berlino nel continente: la Friedrich Ebert Stiftung, legata al Partito socialdemocratico, la Hans Böll Stiftung  vicina ai Verdi) e soprattutto la Hanns Seidel Stiftung legata al Partito Democratico Cristiano Bavarese, quella che in anni passati fu sotterraneamente vicina ai finanziatori del terrorismo altoatesino. Questa fondazione, cara alla  Merkel, opera in collaborazione con fondazioni statunitensi tra cui la NED e la Open Society Foundation. oltre ad avere anche legami con vari think tank tra cui Chatham House (Royal Institute of International Affairs) e l’American Enterprise Institute. Ha partecipato al golpe in Ucraina e tuttora intrattiene rapporti con le formazioni neonaziste di Kiev, in Venezuela partecipa alle attività di destabilizzazione del governo bolivariano e in via semi ufficiale  è stata attivamente coinvolta nel finanziamento del candidato dell’opposizione Henrique Capriles Radonsk, nelle elezioni del 2012. Ma essa opera anche a Cuba: fu questa fondazione a organizzare nel 2015 incontri di studio quando pareva che i rapporti tra Cuba e Usa potessero normalizzarsi e a “guidare” attraverso gli inviti la discussione che incluse però anche il Venezuela e l’Ucraina per esaltare l’avvenuta normalizzazione di quest’ultima e la imminente resa venezuelana.

Tra i partecipanti a questo convegno – trappola c’era il presidente dell’Istituto internazionale per la pace con sede a Vienna, il prof. Hannes Swoboda , che è un (ex) membro del Parlamento europeo il quale  espose il suo sostegno a USA-NATO nell’Europa orientale diretto contro la Russia, nonché il suo sostegno al regime ucraino di Maidan suscitando l’indignazione di Fidel Castro. Ma in ogni caso in quell’occasione fu evidente che il piano era quello di arrivare a una restaurazione del capitalismo nell’isola. E anche in questo caso corsero molti soldi per comprare appoggi . Ciò che ho voluto mostrare con questo breve excursus cubano è che alla fine i nemici di Cuba, sono sotto molti aspetti i nostri stessi nemici.