Ormai non c’è più limite all’arbitrio portato avanti in nome di una presunta scienza, divenuta culto misterico e braccio del potere, una caricatura di ciò che era una volta. L’altro giorno un amico che insegna in una delle più prestigiose università italiane si vede arrivare una lettera la quale annunciava  che potevano fare vaccinazioni con il preparato  AstraZeneca solo le  persone al di sotto dei 65 anni, ma che per età superiori  quel vaccino non andava bene. Tuttavia dopo nemmeno una settimana è arrivato un altro messaggio in cui si dice quel vaccino è stato rivalutato e che adesso può essere fatto anche da chi ha superato i 65. Insomma qualcosa che supera ogni fantasia  perché in un tempo così breve, non è assolutamente possibile giungere a conclusioni così diverse e per la verità occorrerebbero mesi prima di poter  fare certe asserzioni con un minimo di congruenza e di onestà, tutte cose ormai scomparse dall’orizzonte. E’ quindi assolutamente chiaro che dietro le quinte sono i fattori commerciali e di profitto a farla da padrone su un ambiente burocratico medico ormai ridotto in stato di cattività e disposto a dire tutto e il contrario di tutto, a obbedire obtorto collo, purché la mercede sia all’altezza della menzogna e pur di conservare posizione e carriere. Si tratta di un  aneddoto, certo, ma che rivela molto bene cosa ci sia dietro la narrazione pandemica, cosa che viene drammaticamente ribadita con “fermo”  in Danimarca del vaccini AstraZeneca a causa dei molti e gravi effetti avversi.

Tutto questo fa il paio con l’ostracismo per i vaccini non occidentali ancorché si presentino più sicuri dal punto di vista dei possibili effetti avversi e si condensa nelle inconcepibili e inqualificabili dichiarazioni del direttore di Repubblica, Maurizio Molinari, uno che si direbbe al libro paga della Cia se già non lo fosse su quello degli Agnelli che è in pratica la stessa cosa, se non peggio e che ha fatto la propria carriera di giornalista da New York dove era una sorta di analogo maschile della Botteri, ancorché più mellifluo e più radicalizzato nel liberismo più vacuo. Secondo costui scegliere altri vaccini, lo Sputnik V in particolare, significa prestarsi ad “operazioni di colonizzazione” e che insomma in fatto di vaccini non conta nulla la sicurezza e l’efficacia, ma il fatto che essi siano prodotti in occidente, che non penalizzino l’industria americana, che siano insomma insomma una sorta di Nato sanitaria. A proposito di colonizzazioni, Questo la dice lunga sullo stato comatoso di un occidente in declino dove è stata creata una narrazione pandemica che è ben presto rivolta contro i suoi autori: l’Asia ne è uscita indenne, ancora più forte di prima e queste assurde autarchie vaccinali non sono che il riflesso del panico che sta prendendo chi vuole circondare i presunti nemici, ma è a sua volta assediata dentro un soffocante tentativo delle elite anglosassoni, rappresentate da banchieri e super ricchi deliranti in forma di filantropi, di conservare il potere e la cultura che lo sostiene ad agni costo ad ogni costo. Così hanno asservito anche la scienza ai loro scopi e rendendola ridicola se appena ni ci lascia dominare dalla paura più che del virus di essere fuori del coro.

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