Tuti sappiamo o forse dovremmo sapere c he la Corte europea dei diritti dell’uomo, (la cui infausta sede compare nell’immagine di apertura) quella che durante la pandemia non è riuscita difendere alcun diritto dei cittadini europei, ha sentenziato che “protezione del clima  è un diritto umano”. Questo curios0 verdetto che sembra uscito da un sinedrio di idioti è arrivata dopo una causa proposta da un sedicente gruppo di donne anziane, dietro cui si nasconde in realtà Greenpeace (che ha fondato i Climate senior) la quale  ha finanziato questa specie di processo, attraverso donazioni di una pletora di fondazioni puramente nominali, come si può facilmente arguire dal sito di queste Climate Senior Women, parecchie delle quali sono in realtà ex dei partiti verdi come Anne Mahrer, Pia Hollenstein e Christiane Brunner. Ma per sapere veramente chi sono costoro bisogna riferirsi alla versione archiviata di Wikipedia a ulteriore testimonianza del fatto che tutte questo insieme di cose viene gestito  in maniera organizzata e coordinata. Mentre l’attivista di Greepeace Georg Klinger è stato quello che ha organizzato tutta vicenda come risulta dai reportage di “20 minuten” o del Tagesanzeiger , peraltro non smentiti. Così dopo una spesa di quasi un milione di franchi la Svizzera è stata simbolicamente condannata  per una inadeguata protezione del clima.

E’ evidente però che si tratta di  qualcosa privo completamente di senso: che vuol dire protezione del clima? A quale clima ci si riferisce a quello degli anni ’50 o ’70 o ’80 del secolo scorso? Oppure a quello della piccola glaciazione del Seicento o magari dell’alto medioevo? Essendo il clima intrinsecamente variabile è del tutto insensato proteggere un certo clima, anzi è del tutto innaturale. Ma anche entrando in questa specie di mondo magico dove non esiste più il cambiamento  – uno sciocco pregiudizio culturale derivato per analogia  dal concetto di “eternità” del capitalismo – come si potrebbe proteggere il clima? Non esiste attualmente nessuna reale scienza della CO2, anzi tutti i dati paleoclimatici, oltre a diversi studi di fisica,  escludono un ruolo significativo di questo gas sulle temperature terrestri e inoltre siamo nel periodo geologico in cui la CO2 è meno presente nell’atmosfera: 480 parti per milione contro  i 2000 di molte ere precedenti. E si sa o si dovrebbe sapere  che l’anidride carbonica è essenziale per vita vegetale, che ha il suo ideale appunto su 2000 parti su milione, ovvero l’ “atmosfera” ricreata nelle serre. Sotto le 150 parti  per milioni gli organismi vegetali scomparirebbero: in realtà rischiamo di essere al limite. Infine la CO2 di origine antropica è solo il 4 per cento del totale il che esclude in ogni caso un ruolo significativo delle attività umane nel rialzo delle temperature che tendenzialmente è naturale visto che stiamo ancora uscendo da una fase di glaciazione.

Dunque a quali conoscenze concrete ha fatto riferimento la Corte per emettere una sentenza del genere? Si è documentata sulle pubblicazioni scientifiche, ha capito che il riscaldamento catastrofico è solo un’ipotesi a computer o ha dato per scontato che mere ipotesi siano reali? Oppure con quella cecità tipica dei giuristi ha trascurato completamente la questione e ha giudicato su un diritto puramente teorico? In questo caso saremmo di fronte ad un giudizio meramente politico perché fondato su due ipotesi, una del tutto errata secondo cui il clima terrestre è costante e l’altra, non provata, che le eventuali variazioni dipendono dall’uomo. E’ sensato dire che esiste un diritto umano riguardo a ciò che non è controllabile dall’uomo o che non fa parte della sfera umana? Non credo proprio e questo testimonia della stupidità e dell’ipocrisia che avanzano proprio quando gli elementari diritti umani vengono violati dappertutto. La sedicente Corte dei diritti umani è solo una corte dei miracoli dentro i palazzi del potere.