Interi eserciti di putinologi della domenica, rigorosamente ignari della lingua e della cultura russa, come  si conviene ai mediocri prodotti in serie dei college e dei master anglosassoni, si sforzano di interpretare le future mosse della Russia e del suo leader e fornire analisi che non supererebbero il rilevatore di cazzate se questo apparecchio dell’intelligenza non fosse stato abolito dai media molto tempo fa. La cosa è abbastanza curiosa vista la semplicità dello scenario: la Russia – com’era fin troppo immaginabile – sta vincendo la guerra sul campo impegnando solo una piccola frazione delle sue forze, ma ha vinto anche la guerra economica che si è risolta con un danno enormemente superiore per chi ha imposto le sanzioni pensando che sarebbero state un’arma letale: a questo punto o si fa la pace cominciando a concedere al minimo ciò che Mosca ha conquistato sul campo o si va alla guerra globale. Certo ognuna di queste soluzioni ha poi al suo interno una molteplicità di possibili sviluppi, ma il piano generale è quello. Ora però può anche darsi che in realtà, dal punto di vista dell’impero la guerra ucraina non sia stata del tutto una sconfitta, che un piano B sia stato sempre in campo. Pazienza non essere riusciti a mettere in ginocchio la Russia la cui economia non è basata sul denaro che crea denaro, ma su beni reali, tuttavia c’è sempre l’Europa che dopotutto ancora nella prima metà del secolo scorso è stato il rivale più temibile dell’anglosfera. Certo poi le cose sono cambiate, ma comunque il potenziale europeo in termini di manifattura e di intelligenza è qualcosa di “pericoloso”, specie se poi tale potenziale entra anche nei circuiti asiatici della via della seta e il gruppo di Shangai, ovvero di coloro che non vogliono un mondo a guida statunitense, né adattarsi allo stile di vita imposto dalle elite ultraliberiste.

Alla lunga anche gli utili idioti fabbricati nei vari circoli dell’anglosfera e spinti a forza di soldi e di media ai vertici nei singoli Paesi e della Ue potrebbero fallire nel loro compito perché la separazione del continente dal suo retroterra di risorse e di mercato non può che provocare un declino economico e dunque un risveglio delle lotte sociali oggi sopite dalla capacità di ipnosi di un sistema che tutti i giorni strizza l’occhio ai poveracci e promette di promettere loro un qualche futuro. Così la guerra iniziata per  mettere al tappeto Mosca sta mettendo al tappeto la Ue e l’impero potrà cogliere i cocci per qualche sacchetto di noccioline, impedire che le potenzialità del continente possano in qualche modo favorire altri. Ma con cadaveri non si fa certo molta strada, la multipolarità del mondo è ormai una realtà: e le popolazioni europee saranno vittime inutili, carne da cannone economico, cosi come gli ucraini sono carne da cannone nella guerra.  il problema è che se non si inverte la rotta di 180 gradi e subito, nei prossimi mesi, la logica di declino continuerò in automatico e non sarà più arrestabile.  La Russia in un clima di incertezza totale dovrà necessariamente prestate  più attenzione ai  Brics allargati e dare loro i prodotti migliori se non altro perché non pagando in dollari o euro Mosca non corre il rischio di vedersi sequestrare fondi. E lo farà senza alcun rimorso: per decenni la Russia si è comportata come un eccellente e affidabile partner commerciale dell’UE avendone questo bel ringraziamento. Quindi, non ci sarà alcuna esitazione nell’attuare contro-sanzioni che privino l’Ue di energia, di cibo, di prodotti minerari essenziali. anche se poi l’impoverimento  sarà sfruttato dagli avvolto statunitensi e britannici per acquistare gli asset ancora validi per pochi centesimi. Cosa che peraltro si st già verificando.

E anche quel poco che i decisori europei stanno pensando di fare non esce dalla logica della follia: adesso si parla di attenuare le sanzioni sull’import di alimentari probabilmente in vista della distruzione agricola cominciata in Olanda con il ridicolo pretesto di diminuire le emissioni di azoto (che costituisce il 78% dell’atmosfera terrestre), ma queste teste piene di gas e di qualche altra sostanza organica imprecisata, ma tutt’altro che nobile,  non immaginano che magari alla Russia non interessa affatto vendere agli europei specie quando la richiesta alimentare è così alta . Capisco che tutti sono presi dall’appassionante discussione se vi siano 62 o 68 sessualità a fronte di un’unica, semplice e palpabile  stupidità naturale, ma da dove viene la sicurezza che la Russia sarebbe disposta a vendere a chi poi manda armi in Ucraina. Anche questo fare di un’ipnosi cognitiva dalla quale bisogna assolutamente uscire strappando il volante di mano a gente incapace e senza onore.