In una casa di cura olandese, anzi proprio la più grande e moderna del Paese,  quasi il cento per cento degli ospiti e del personale è stato “completamente vaccinato” con la terza dose eppure nel centro di cura di Klaverveld a Zedelgem,  residenti e membri dello staff sono risultati positivi al covid dopo la puntura: “Di recente abbiamo somministrato una terza iniezione ai nostri residenti e ora ci troviamo di fronte a 28 infezioni tra i pazienti  e sette infezioni tra i nostri dipendenti in quattro delle nostre cinque comunità “, ha affermato Kurt Ryheul, capo del centro di assistenza, all’emittente televisiva regionale Focus- WTV” Nell’anno e mezzo in cui è andata avanti la pandemia, non abbiamo visto nulla di simile, quindi questa è una paura seria”, ha continuato Ryheul. ” Sfortunatamente, questo dimostra che un’elevata copertura vaccinale e anche la terza vaccinazione non ci proteggono da un’epidemia”.

La notizia, ovviamente censurata dai media del regime sanitario e vaccinocentrico, ha fatto il giro del mondo via web. Ma il direttore dell’istituto avrebbe dovuto ben altro, ovvero che i vaccini sono stati presentati e approvati in via di emergenza attraverso studi “ritoccati” e pesantemente manipolati in maniera da suggerire, anzi dimostare una straordinaria efficacia che però si è rivelata nella realtà debole ed effimera e oltre tutto portatrice di un grave indebolimento del sistema immunitario che probabilmente potrebbe rivelarsi permanente Avrebbe dovuto dire che per quasi due anni è stato imposto a tutto l’ambiente medico un assurdo e criminale divieto di cura agitando il santo Graal dei vaccini che avrebbero dovuto risolvere ogni cosa  e invece non hanno risolto un bel nulla  se si esclude l’arricchimento stratosferico di Big Pharma e dei suoi complici nelle burocrazie sanitarie dell’occidente. Se il capo di questo centro di assistenza agli anziani avesse letto gli analoghi dati che  provengono dai Paesi ad alto tasso di vaccinazione e dove la terza dose è diventata la nuova normalità si accorgerebbe di aver fatto correre un inutile rischio ai suoi assistiti e al suo personale. Se avesse letto lo studio danese  nel quale si dimostra che nei 14 giorni successivi alla vaccinazione sono state riscontrate rispettivamente il 40% e il 104% in più di infezioni in 33.000 residenti e 300.000 operatori sanitari rispetto ai non vaccinati, forse sarebbe stato meno ubbidiente sollecito nell’attuazione dei mandati governativi.

E forse avrebbe agito in modo diverso se avesse letto del cosiddetto “miracolo di Elgg” avvenuto nella casa di cura Eulachtal  dove fu riscontrata positività al covid  in un totale di 56 persone, tra cui 25 molto anziane con malattie pregresse. Nessun caso ha richiesto il ricovero in ospedale e nessuno è morto. La soluzione all’enigma è stata svelata dal dirigente della struttura , che ha confermato l’erogazione della dose piuttosto bassa di 5600 UI di vitamina D a settimana. A questo punto però, visto che la terza dose non serve a nulla o comunque molto meno della banale vitamina D, bisogna cominciare a pensare  alla quarta dose come normalità e siccome anche questa non potrà portare a significativi cambiamenti essendo il meccanismo in sé fallimentare si dovrò arrivare alla quinta, alla sesta e così via. Sempre però con chiusure, quarantene, segregazioni, mascherine, distanziamenti perché è evidente che il virus si diffonde egualmente e forse trasforma i vaccinati in super diffusori. Eppure con poche precauzioni la malattia sarebbe una cosa da nulla.

La presa in giro è ormai così palese che ci può cascare solo chi proprio ci vuole cascare o per un grado di idiozia persino offensiva per il genere sapiens, o per ignoranza o per spirito gregario o perché magari pensa di trarre vantaggio dalla catastrofe sociale a cui tutto questo ci sta portando.