I politici e i loro consulenti della burocrazia sanitaria, nonché le organizzazioni internazionali come l’ Oms, i Cdc, l’Ema, il Robert Koch Institut, l’Ema e molti altri simili, affermano che le loro opinioni e le misure ordinate sulla base di queste  sono scientificamente giustificate. Anzi che sono la Scienza tout court e che comunque  raccolgano attorno a sé il consenso scientifico, qualunque cosa si intenda con questa espressione. Davanti a un pubblico confuso, impaurito e disorientato vogliono far credere che qualunque posizione critica venga da teorici della cospirazione o da militanti di estrema destra, mentre il dissenso professionale è tenuto a bada con il silenzio, le censure e l’azione da guardia armata degli ordini professionali. Naturalmente nessuna di queste affermazioni ha il minimo senso e regge a una analisi anche superficiale anzi qui si vede all’opera una delle tattiche più usate per rendere verità affermazioni senza alcun riscontro: un’autorità dice una cosa che viene venduta come scienza e viene citata a valanga dai media media maistream anche se dietro non c’è assolutamente nulla – nessuno studio, nessun libro di testo, nessuna indagine. 

Il metodo dell’affermazione gratuita è spesso usata quando gli studi proprio non possono fornire alcun appiglio. Un caso scuola è quello del capo scienziato dell’OMS, Soumya Swaminathan: egli per cercare di far eleminare l’ivermectina da tutti gli stati indiani ha detto che “la sicurezza e l’efficacia sono importanti quando si usa un qualunque farmaco per nuove indicazioni. Perciò l’Oms sconsiglia l’uso dell’Ivermectina contro il Covid 19” Swaminathan è ora sotto accusa di fronte all’alta corte di Bombay per aver fatto disinformazione e in effetti adesso sono scomparse dal web molte affermazioni fatte da questo “irresponsabile” dell’Organizzazione mondiale della Sanità per nascondere che esistono decine di studi che testimoniano l’efficacia di questo farmaco. Il che è appunto ciò che non si vuole: se esistono farmaci efficaci non ci sarebbe più emergenza medica e la dichiarazione di pandemia dovrebbe essere ritirata. Ciò eliminerebbe la giustificazione e la base legale e medica per i test continui, per le mascherine, per i blocchi e, soprattutto, per l’approvazione dei vaccini sperimentali.

Poi c’è il metodo ancora più schifoso dello studio scientifico volutamente falso. Un esempio è quello che riguarda la vitamina D che è efficace nel contrastare efficacemente le infezioni virali comprese quelle da coronavirus: le università di Cordoba e Barcellona avevano somministrato la forma bioattiva della vitamina D ai pazienti che venivano ricoverati in ospedale. Ciò ha drasticamente ridotto i ricoveri in terapia intensiva e i decessi. Questo risultato  è stato contrastato da uno studio in cui la vitamina D è stata somministrata non nella sua forma bioattiva e dopo una settimana, non è stata trovata alcuna differenza rispetto al gruppo di controllo. Cosa assolutamente comprensibile, perché la conversione della vitamina nella 25-idrossiVitamina D bioattiva richiede appunto un tempo di 7 otto giorni. Ma intantdo dopo una settimana il contro studio si è arrestato il che significa o che è stato condotto da assoluti ignoranti o che si tratta di una frode ( ma la qualità della ricerca è ormai tale che le due cose sono persino sinergiche).

C’è inoltre il metodo dello studio scorretto o sciatto nel quale rifulge Christian Drosten, uno degli maggiori animatori pandemici più noti in Germanie e il cui protocollo è stato accettato dall’Oms prima ancora che fosse spedito. 22 scienziati hanno presentato una revisione di quale protocollo in cui denunciano i gravi errori scientifici commessi da Drosten. Gravi errori che però hanno permesso di “creare” letteralmente la pandemia: nel test Pcr, le molecole di RNA vengono prima convertite in Dna e poi raddoppiate fino a quando non viene prodotto materiale sufficiente che può essere riconosciuto. L’articolo di Drosten parla di 45 cicli di raddoppio. Ma in realtà nessun virus in grado di replicarsi può essere trovato in nessuno dei campioni che richiedono più di 25 cicli per ottenere una reazione. 25 cicli significano già una moltiplicazione per 2 alla potenza di 25, cioè di 33 milioni di volte. Dunque abbiamo avuto una pandemia di falsi positivi e continuiamo tranquillamente ad averla. a causa di organizzazioni internazionali che continuano ad affidarsi a palesi errori che forse fin dall’inizio erano solo menzogne. il prof Franz Allergerger, capo dell’agenzia sanitaria austriaca ha recentemente sfidato queste autorità ormai prive di qualsiasi autorevolezza e anche di qualsiasi onestà intellettuale  dicendo che: “Senza il test PCR, non ci saremmo accorti della pandemia”. Ma non ci saremmo accorti nemmeno della corruzione estrema di una scienza