polpette-avvelenate-bocconi-caniIn pochissimi giorni tutto è cambiato, è tornato indietro ai primi tempi di Renzi con grande spreco di parole ricamate sul nulla assoluto, opera in cui si distinguono i merlattai del disfatto quotidiano finalmente liberi da quell’odiosa necessità di essere critici. Adesso sì che è vita facendo gli aedi dello 0x0 che è il programma del nuovo governo. Oggi ho dovuto persino leggere la folgorante notizia che quella insulsa puttanata del new green deal ha già qualche idea concreta:un museo sulle bonifiche e sugli inquinamenti. Dio mio la cretinaggine, l’incompetenza e la subalternità di questi burattini che agiscono al di fuori di ogni contatto con i cittadini, anzi contro di essi fa venire i brividi: e bisogna ritornare indietro di 70 anni all’8 settembre del ’43 per vedere in azione una elite istituzionale e politica peggiore di questa. E forse nemmeno.

Tuttavia bisogna prendere coscienza che questo ribaltone estivo che non ha trovato nemmeno un tentativo di opposizione reale, salvo quella parolaia saltata fuori dopo il fatto compiuto,  è stato possibile solo grazie al baratro culturale in cui è sprofondato il Paese e determinato da molti fattori a cominciare dalla distruzione della scuola, lasciata priva di mezzi, ma anche preda dell’illusione oppiacea di una inclusività raggiunta esclusivamente per mancanza di selezione, il che ovviamente favorisce i ceti più abbienti, passando attraverso il rincretinimento operato dai media  che hanno abbassato la popolazione generale al loro livello e finendo con i social che hanno collegato la stupidità, l’ignoranza e la mancanza di spirito critico in un flusso plasmatico e continuo di idiozia da coiffeur. Proprio qualche giorno fa – faccio un esempio fra milioni – ho visto una sorta di documentario della Rai, quindi pagato con i soldi di tutti, che trattava della città fantasma (naturalmente citata solo come ghost town) di Piramiden, un complesso minerario dell’era sovietica creato nell’isola di Spitzbergen e poi abbandonato per diverse ragioni, non ultime le pressioni Usa sul governo norvegese: lo svagato narratore e presunto avventuriero da viaggio organizzato, un tipico esempio di cretino contemporaneo, palestrato e bituminato dai soliti banali tatuaggi, ma palesemente ignaro storia oltre che di informazioni specifiche come del resto gli autori del testo, si aggirava tra gli edifici citando a più non posso il fatto  che si trattava dell’unico insediamento sovietico in Europa, come se la -Russia non costituisse la metà della superficie europea. Per di più in ogni momento si stupiva del fatto che esistessero appartamentini privati, palestre e campi di gioco, un cinema teatro, persino delle terme, che ci fossero cucine a gas. Questo collettivo di imbecilli chissà cosa crede che sia stato l’Urss e il comunismo: il loro adeguarsi alla più triviale e idiote delle narrazioni neo liberiste di stampo maccartista, non può indignare, è solo tristemente patetico. E qui siamo nel campo delle trasmissioni culturali  dedicate a un ristretto e selezionato pubblico .

Sempre sulla Rai è possibile vedere un filmaccio immondo del 2010, Machete, che venne presentato a Venezia solamente perché il pretesto per mostrare qualsiasi tipo di violenza compreso la fuga dell’eroe da una finestra grazie agli intestini dell’ultimo nemico sventrato, era quello di una battaglia  contro coloroi che volevano la chiusura del confine messicano. Nelle more di questo immondo polpettone si propone tuttavia una strana tesi che quegli intellettuali dediti al lappamento compulsivo del potere e del suo relativo pensiero unico al punto da accogliere il filmaccio in una mostra del cinema che fu gloriosa, non hanno colto. I cattivi che vogliono la chiusura dei confini agiscono così perché se diminuisce il numero delle braccia a basso costo che entrano, ogni clandestino avrà più valore per coloro che gestiscono lo schiavismo  globalista. Così in realtà si afferma che le  correnti migratorie sia che siano favorite o contrastate, hanno l’unico scopo di fornire lavoro a basso costo. L’argomentazione serviva, nel film, a salvare l’unanimismo americano a cui Hollywood tiene molto, ma in realtà afferma  esattamente  l’argomento di chi è anti immigrazione. Però presi dalla retorica nemmeno se ne sono accorti.

In queste condizioni primitive come si può parlare seriamente di politica, come si possono organizzare dei partiti e una qualunque resistenza ai tradimenti e al fedele di Padre Pio che con le visibili stigmate del trasformismo e dei maneggi di corridoio è diventato premier per la seconda volta senza mai una volta essere eletto da nessuno? Basta che dica qualche cazzata a caso, il che corrisponde praticamente al suo normale eloquio e ci sarà qualcuno pronto a firmargli una cambiale politica. Senza una kulturkampf di lungo periodo saremo sempre vittime dei Conte e dei loro burattinai.