Nadia Somma per il Simplicissimus
Il sindaco di Peschiera Borromeo ha vietato il burqa con un’ordinanza e il prefetto di Milano l’ha annullata per incostituzionalità. La questione ritorna: burqa si, burqa no? Chi é a favore rivendica il rispetto delle religioni, che é contro rivendica il rispetto della libertà delle donne, o la questione sicurezza. Chi si cela dietro il volto?
Quando penso al burqa mi viene in mente il video “Il corpo delle donne” : davvero c’é così tanta distanza tra i “burqa” di silicone e acido iarulonico illustrati nel video della Zanardo e quelli di stoffa? Nel caso della società occidentale, della nostra cultura, il corpo della donna deve essere esposto e scoperto almeno secondo diktat della moda o i modelli imposti dai Mass Media; in alcuni Paesi islamici il corpo delle donne deve essere coperto. Nell’uno e nell’altro caso é l’identità della donna che viene cancellata o umiliata, nell’uno e nell’altro caso la donna viene ridotta alla sola dimensione che viene vista e accolta o riconosciuta: il corpo.
Esposto al desiderio di tutti gli uomini o celato al desiderio degli uomini. Non mi pare che il diktat che il corpo femminile debba essere coperto, sia nobilitante e rispettoso per la dignità della donna perché lo impone una tradizione culturale o una religione, tantomeno perché siano imposti in nome di un dio (maschio); e non si può certo scambiare per espressione di libertà femminile, il modello di donna ammiccante e sempre sessualmente disponibile della pubblicità e della tv che martella i nostri cervelli.
Leggevo poco fa, in internet, che in Iran, una donna “adultera” é stata condannata a morte tramite lapidazione, in Italia invece sei donne in venti giorni (secondo il rispetto della media nazonale di una donna uccisa dal partner ogni tre giorni) sono state “condannate a morte” dai partner o ex, che si sono fatti giudici, giuria ed esecutori della condanna. Sui giornali i commenti di indignazione si sprecano: ma quegli stessi giornalisti che gridano alla barbarie sono quelli che raccontano la mattanza delle donne in Italia cone “delitti passionali”.
Burqa si o burqa no: il problema del rispetto della libertà e della dignità delle donne resta comunque aperta per le donne arabe, europee, e per le donne di tutto il pianeta, con l’eccezione di qualche area geografica. Forse l’unica strada possibile é che finalmente uomini e donne si impegnino insieme in una illuminata evoluzione culturale per il rispetto della libertà e della dignità delle donne.
mah…io e tanti altri non li abbiamo eletti, nemmeno sotto tortura guarda, quindi mi permetto alla grande di disturbare, disubbidire e rompere le scatole se necessario ed ancora poco.
Disquisire sul burqa mi sembra, alle nostre latitudini, un problema politico dato che i politici dovrebbero essere diplomatici.
La diplomazia non sempre è buon senso; molte volte è addirittura ipocrisia… e allora?
Se li abbiamo eletti dobbiamo lasciarli fare.
🙂 chiaramente Nadia, mi riferivo al sImplicissimus2…..sul tardi ieri sera non avevo notaTO CHE L’ARTICOLO ERA TUO , MENO MALE! mA IL SIMPLICISSIMUS NON SCHERZA CON LE SVIOLINATE ALLE DONNE…QUINDI NON RITIRO CERTO CIò CHE HO SCRITTO!….nO NON SONO PAZZA….Nè UBRIACA, CIAO NADIA E GRAZIE!
molto bello ciò che scrivi, impeccabile, avrei da ridire sul fatto del Dio di sesso maschile….ma è inutile parlare con te di queste cose…:-) non voglio essere provocatoria, credimi, ma tu sei così sicuro di essere esente da questo meccanismo di cui parli? Di non essere discriminatorio a proposito del corpo delle donne?Sei pur sempre un uomo…..e a volte ho la sensazione, spero di non toccare troppo la tua permalosità,che le tue siano sviolinate un pò troppo marcate…non volermene….credo casomai che uomini e donne dovrebbero lavorare sulla propria identità maschile e femminile…questo sarebbe gi-à un bel passo per me. Burqa sì…burqa no…è un bel match! Per quel poco che ti conosco…..donna del destino, bionda occhi verdi, davanti ad un tramonto….bè discrimini parecchio il corpo delle donne, altro chè….e non venirmi a dire che ami il bello o che la mia è una crisi di gelosia….cercate di essere coerenti con ciò che scrivete maschi….solo così potremo lavorare insieme….
è il burqa della comunicazione tra generi che conduce al gesto liberatorio violento, anzi è già violenza in sè