“La Chiesa non manca e non mancherà di deplorare e di condannare i suoi membri che purtroppo, in diversi casi, agendo in contrasto con questo impegno, hanno violato i diritti dei minori”. Parole chiare e parole attese da un Papa che nei Paesi anglosassoni è accusato di essere l’ispiratore del ” Crimen sollicitationis”, un documento vaticano in cui in sostanza si suggerisce di coprire in ogni modo violenze e attenzioni sui minori da parte di sacerdoti. E nella lettera che Benedetto XVI° ha scritto ai cattolici irlandesi si è spinto ad sostenere che i sacerdoti che danno scandalo debbano scontare le pene previste. Un’ammissione che da una parte dice una cosa del tutto scontata e dall’altra fa capire come sia difficile per le gerarchie immaginarsi come sottoposti alle leggi civili.
Parole chiare che vengono dopo uno stillicidio di dichiarazioni, di mezze parole, di marce indietro, di evidenti difficoltà. Purtroppo le parole costano poco, mentre i fatti dicono tutt’altro.
Poche settimane è stato arrestato un sacerdote di Alassio con l’accusa di aver abusato di una ragazzina di 11 anni. Ora di fronte a un fatto così grave ci si sarebbe aspettati di vedere  all’opera questa nuovo spirito della Chiesa. Che insomma la magistratura fosse stata lasciata libera di fare di chiarezza senza pretendere che il sacerdote in quanto tale dovesse essere oggetto di particolari tutele e attenzioni se non addirittura di una presunzione d’innocenza portata fino alla certezza della medesima. Invece  il vescovo è subito insorto e insieme ad esso i rappresentanti del mondo politico locale, squallidamente e interessatamente baciapilesco, fino ad arrivare ad un’interrogazione parlamentare di Rocco Buttiglione, notoriamente di casa nel recinto vaticano. Tutta gente completamente disinformata riguardo alle indagini e che quindi parlava per partito preso.
Non è che la Chiesa pensi a una deplorazione e a una condanna ecclesiastica, senza però accettare  fino in fondo le modalità della giustizia civile? Non è che pensa di poter gestire al proprio interno un fenomeno ormai dilagante visto che negli ultimi sette otto mesi ci sono stati ben quattro casi di violenze, su minori, donne, ragazzi? Quelli denunciati ovviamente. 
Non basta il pentimento, soprattutto quando esso è di fatto obbligato dagli scandali. Occorre anche accettare la penitenza. Altrimenti non vale.