Berlusconi ci riempie continuamente di bugie dalle più futili alle più incredibili così che  la sua verità non è altro che una menzogna ben riuscita. Eppure alle volte si arriva a sperare che menta, per noi e per quel minimo di lucidità che è rimasta in questo Paese.  Spero che abbia detto  “volevo salvare Eluana” solo per strappare consenso al Vaticano, spero che non creda sul serio che sia “naturale” una vita vegetativa e disperante che esiste solo grazie alla macchine, spero che la sua famosa frase “potrebbe rimanere incinta” sia solo una defaillance intellettiva, un temporaneo smarrimento. Perché vedete temo che la sincerità di Silvio sia molto peggio del suo gioco di illusioni.
Ora a me non spaventa che queste cose siano dette dalla Chiesa, un po’ perché penso appartengano a una teologia spuria e col fiato corto, destinata ad essere spazzata via da un ritorno al vangelo, dopo la Babilonia degli ultimi trent’anni, un po’ perché sono d’accordo con Tertulliano nel dire, Credo quia absurdum. Qualcosa che non ha molto a che fare con lo ragione, ma soprattutto con lo stato e con la libertà.
Ma da uno i cui comportamenti sono l’esatto contrario di quello di un cristiano, queste orrende professioni di fede reale nell’umanità mummificata, sarebbero agghiaccianti. E da uno che pretende di guidare uno stato moderno sarebbero una cancellazione della storia, un baratro di barbarie.
Così preferisco pensare che come al solito dica il contrario di ciò che pensa. O pensi il contrario di ciò che dice. Molto meglio il logorroico nulla, la vuota egomania, che scoprire un qualcosa. Questo terribile qualcosa.