Scusatemi. Scusate la mia infelice futilità in momenti come questi, ma forse piccole cose,  indizi minimi fanno capire il Paese meglio dei grandi discorsi o delle analisi complessive. Basta guardare Repubblica online che apre con la morte di Bearzot.

Non perché il personaggio e soprattutto quella esplosione di follia e tricolori che suscitò, non lo meritino, ma perché a commento della sua vita e del suo carattere troviamo altri due scomparsi: Gianni Brera e Giovanni Arpino. Una volta, se non si fosse in un Paese moribondo, sarebbero stati due box a fondo pagina, ora sono il corpo stesso del ricordo che rimanda ad altri ricordi.

Perché il presente è disgustoso, il futuro improbabile, la memoria rimossa e affidata agli archivi. Basta questo a capire il motivo profondo per cui gli studenti  scendono in piazza e non vogliono rassegnarsi.