Com’era stato detto da molti osservatori e come anche su questo blog si è riferito con insistenza, la guerra ucraina si sta trasformando in mero terrorismo mano mano che la possibilità di vittoria diventa una fiaba malvagia, ma anche le possibilità di resistenza svaniscono. L’attentato di ieri a Krasnogorsk, nei dintorni di Mosca, questa volta portato da un commando diciamo così, in stile parigino ,si inserisce in questo filone anzi lo completa e lo chiarisce meglio se a qualcuno fosse finora sfuggito che tentativi di penetrazione nel territorio di Belgorod, i droni mandati all’interno del territorio russo contro obiettivi petroliferi o missili lanciati contro i civili non sono azioni militari non avendo alcun senso né tattico, né strategico.

Adesso bisogna capire chi è stato a compiere l’attentato, se l’Isis o l’Ucraina o chissà chi altri, cosa che naturalmente dovrà essere lasciata agli investigatori. Tuttavia prima ancora di fare delle ipotesi più o meno fondate bisogna tenere conto di alcune cose. La prima è che il 7 marzo scorso l’ambasciata americana a Mosca ha emesso il seguente avviso : L’Ambasciata sta monitorando le notizie secondo cui gli estremisti hanno piani imminenti per prendere di mira grandi raduni a Mosca, compresi concerti e i cittadini statunitensi dovrebbero essere avvisati di evitare grandi raduni nelle prossime 48 ore”. Da quel che si capisce i russi non sono stati avvisati di queste informazioni, ma è del tutto evidente che se una rappresentanza diplomatica ha sentore di attentati e in termini abbastanza precisi, almeno per quanto riguarda la tipologia dell’assalto, è molto difficile che non sia in contatto con gli autori dell’assalto o comunque con il retroterra in cui essi agiscono. E c’è un particolare che conferma questi sospetti: in una conferenza stampa tenutasi poco tempo dopo gli avvenimenti di Krasnogorsk, John Kirby, coordinatore delle comunicazioni strategiche presso il Consiglio di sicurezza nazionale ha detto che “al momento non vi è alcuna indicazione che l’Ucraina o gli ucraini siano stati coinvolti in un attacco armato”. Troppo poco tempo per districare il nodo gordiano dei fatti  e troppa fretta di assolvere l’Ucraina.

Ma c’è qualcosa di più riportato da un analista di nome come Larry Johnson ex Cia, ovvero una stranissima coincidenza: la Osint Defender una sorta di megafono  privilegiato dell’intelligence americana, alle 3 di stamattina ha lanciato un twitter francamente inesplicabile in una logica normale: “Secondo quanto riferito, i membri del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti e la Casa Bianca hanno iniziato a sentirsi sempre più frustrati dalle “azioni sfacciate non autorizzate” intraprese dall’Ucraina contro la Russia, inclusa la loro recente campagna di attacchi con droni a lungo raggio che hanno preso di mira almeno 25 raffinerie di petrolio, terminali e depositi. e strutture di stoccaggio in tutta la Russia occidentale; con alcuni funzionari dell’amministrazione Biden che credono che questi attacchi causeranno un’impennata dei prezzi globali del petrolio, nonché una significativa escalation e ritorsioni contro l’Ucraina, come è stato visto durante l’attacco missilistico su larga scala di stasera.” 

Si tratta di assolte sciocchezze che tuttavia costituiscono  una smaccata simulazione di buona fede nello stesso giorno dell’attentato che francamente è un’offesa per l’intelligenza tanto più che i tratti distintivi dell’attività di Londra e Washington sono le operazioni terroristiche e sotto falsa bandiera. Quindi darò un giudizio tranchant: non importa quale manovalanza sia stata usata, se ucraina, o proveniente dai membri dell’Isis che combattono per il regime di Kiev o da gruppi dormienti improvvisamente risvegliati, i fili di questa strage portano in occidente. Con tutta probabilità sono stati mobilitati scagnozzi dell’Isis che nulla hanno a che vedere con i veri mussulmani e probabilmente Tagiki, importati dalla Siria addestrati, dalla Cia e dall’Mi6,   per conto della SBU ucraina. Lo dico perché diversi testimoni dei fatto sostengono che gli uomini del commando non sembravano slavi. E come copertura hanno pensato agli  “avvertimenti” lanciati all’inizio di marzo dalle ambasciate americana e britannica ai loro cittadini di non visitare luoghi pubblici a Mosca. Credono che le persone siano sceme.

Insomma tutto come al solito, ma questa volta l’attentato da una parte attesta la trasformazione della guerra in terrorismo, dall’altro però farà scendere in guerra la Russia la quale si trova di fronte all’evidenza che l’occidente vuole combattere fino all’ultimo ucraino e che non c’è altro modo di concludere il conflitto se non con la conquista di tutto il territorio Che non c’è altro modo di evitare il terrorismo infinito se non tagliando la testa del serpente, ovvero colpendo comandi e truppe Nato che si nascondono nelle retrovie. Monsieur Kinzhal è già pronto alla missione.