La notizia di oggi è che si sta preparando un colpo di stato in Ucraina per rovesciare Zelensky. Mentre una canea di imbecilli minaccia in continuazione una qualche escalation per intimorire la Russia – vuoi che sia la pazzesca idea di colpire la flotta di Mosca nel Mar Nero o quella di concedere a Kiev sistemi di lancio multiplo di missili – senza comprendere che per la Russia si tratta di una questione esistenziale sulla quale non può cedere ribattendo colpo si colpo fino al livello nucleare, la realtà di quanto succede sul campo rende questi schiamazzi bellcosi un patetico coro rabbioso, ma rassegnato: il disfacimento dell’esercito ucraino diventa sempre più evidente e non è più negabile nemmeno dalla più accanita propaganda.. Ma è qui che si scontrano due fazioni: la prima sostenuta dagli Usa e dai capi dell’esercito ucraino ( ammesso che sia una reale differenza) , dà ormai per scontata la perdita dei territori dell’est, dunque vorrebbe ritirare le truppe attorno al Donbass finché si è a tempo e riorganizzare una difesa ad ovest del Dnieper anche per tentare di salvare Odessa ( che è una città russofona,) e dunque lo sbocco al mare dall’inglobamento nella Russia; la seconda, capeggiata da Zelensky e dal suo governo, non vuole sentir parlare di cessioni territoriali e di ritirata, vuole invece sacrificare le ultime truppe addestrate per ritardare la spinta delle forze russe verso ovest. Si tratta di una visione scollegata alla realtà che si aggrappa alla speranza che nel frattempo accada qualcosa che rimescoli le carte in tavola, ma ormai l’idea di una integrità territoriale dell’Ucraina è soltanto frutto di follia. Essa è tramontata nel momento stesso in cui si è costretta la Russia ad intervenire.
I vertici militari sanno bene che una volta esaurite le truppe all’est l’Ucraina rimarrebbe solo con pochi reparti e per giunta di serie b e quindi non sarebbe in grado di difendere efficacemente uno sbocco al mare anche con tutta la marea di armi che le arrivano, parte delle quale viene distrutta dai russi prima ancora che possano essere distribuite, mentre una notevole parte del rimanente viene immagazzinato per essere venduta ai migliori offerenti. A questo punto non si può escludere affatto che vi sia un colpo di stato militare, ovviamente telecomandato da Washington che faccia fuori Zelensky e le sue idee di resistenza ad oltranza, per poter così mettere in piedi vere trattative di pace su una base concreta. Certo a tutto questo si oppone la stessa mitizzazione che i media occidentali hanno fatto del personaggio per cui sarà difficile farlo ridiscendere dagli altari alla polvere., ma si sa che disponendo dell’intera potenza di fuoco dei media anche questo miracolo può essere fatto, tanto più che lo si potrebbe accusare di aver sacrificato migliaia di vite in una inutile resistenza. E in ogni caso al tragicomico può essere affibbiata la colpa della sconfitta. Del resto già da due settimane o comunque dalla caduta delle catacombe naziste dell’Azovstal, circolano voci di possibili e clamorosi cambiamenti al vertice: il dipartimento di stato americano per bocca dello stesso Antony Blinken ha cominciato a ipotizzare una possibile sostituzione di Zelensky con il presidente del parlamento Ruslan Stefanchuk, nel caso che a Ze ” capiti qualcosa”. E siccome il peggio che gli possa capiate è perdere la fiducia del padrone è chiaro che qualcosa si sta preparando. Certamente Zelensky può cambiare idea e lasciar perdere le sue idee di resistenza al oltranza anche se sa che questo significherebbe la scomparsa dell’Ucraina come è stata conosciuta dal dopo guerra ad oggi, ma anche l’Europa non vede l’ora di sottrarsi a questa guerra una volta che essa si è rivelata perdente sotto ogni punto di vista e soprattutto da quello delle sanzioni che si stanno rivelando molto più punitive per chi le ha imposte che non per chi le subisce. Non è certo un caso se proprio ieri sia il cancelliere Scholz che Macron hanno avuto colloqui telefonici con Putin il quale li ha informati in dettaglio sullo sviluppo degli eventi nel contesto dell’operazione militare speciale in corso, osservando che le forze armate della Russia osservano rigorosamente le norme del diritto umanitario internazionale e ha insistito sull’importanza di aprire colloqui di pace a cui tuttavia il governo di Kiev si sottrae.
Se a questo si aggiunge che persino dagli Usa è venuto il monito a non accelerare l’iter di ammissione dell’Ucraina nell’Ue e che persino Stoltenberg ha detto che la Nato non interverrà direttamente , si comincia a comprendere che probabilmente Zelensky ha i giorni contati e insieme a lui un assurdo tentativo di indebolire la Russia. A questo punto persino la conservazione di un piccolo tratto di costa da parte dell’Ucraina potrebbe essere spacciata per un vittoria occidentale: non è certo la cosa più assurda che ci hanno venduto da vent’anni a questa parte.
Farà fine han sempre fatto tutti burattini usati da amerikani per propri fini esclusivi… usa e getta!… se riuscirà salvare sua lurida pellaccia potrà sempre trovare rifugio in parlamento italiano in seduta plenaria… sarà un trionfo… simbolo di imperitura resistenza e… monito e presagio per varano attualmente imperversante e suoi ripugnanti sgherri!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
LEGGO SEMPRE MOLTO INTERESSATO I VOSTRI ARTICOLI NON DA PENNIVENDOLI GRAZIE PER LE INFORMAZIONI
L’ennesima notizia diffusa per disorientare i tanti che non ci capiscono più niente.
Questo intervento sconvolgente di Franco Fracassi, ma a quanto pare Giulietto Chiesa diceva più o meno le stesse cose, apre scenari che presentano analogie con altri paesi, tra cui l’Italia, dove c’è sempre un burattinaio miliardario truffaldino che controlla i vari media ed influenza le scelte della maggior parte del popolino ignorante, mentre la politica fa parassitismo economico.
Fracassi: Ecco chi controlla l’Ucraina.
https://www.youtube.com/watch?v=-CKZ3mXFM5A
Questo personaggio non esiste su wikipedia italiana che pare sia controllata dall’estrema destra.
https://en.wikipedia.org/wiki/Ihor_Kolomoisky
https://www.infopal.it/giulietto-chiesa-racconta-le-trame-dei-padroni-universali/
Ultima conferma viene da:
http://www.lavocedellevoci.it/2022/05/28/pandemia-ucraina-tutte-le-responsabilita-del-dipartimento-usa-della-difesa/
Ci vuole un pò ad ascoltare e a leggere, ma ne vale la pena, perchè sono fonti attendibili.
Analisi Logica
Per quanto possa essere possibile che ” una telefonata salva la vita ” . . non per questo i colloqui tra Macron, Scholz e Putin possono evidenziarne la ” metafora “. Sono tutti politici e come sappiamo bene la politica si nasconde come il gatto nero nella stanza buia. Le scelte di campo del Cancelliere e di Monsieur Macron sono state fatte ( prova ne è il ricco approvvigionamente di armamenti all’Ucraina ) non di meno i missili yankee a lancio multiplo da parte dello scoreggione. Anche la Signora Von der Leyn e Charles Michel mi sembra che ancora oggi non sappiano che pesci pigliare se non le sanzioni ” di gas e petrolio suggeritogli da Mario Draghi ” In più è in sala-parto la nuova coalizione dell’armata navale per forzare il blocco del mar nero e fare razzia di cereali sotto gli occhi di Putin. Anche Lui ( Putin ) deve convincersi che non è più tempo di minacce ( essendo arma a doppio taglio ) e che è giunto il momento di dare un saggio non veniale che lasci un segno alquanto stigmatizzato.
Mmm… la tesi dell’articolo non sembra convincente:
Innanzitutto, fino a poco tempo fa, sembrava proprio che fosse la Nato, nella persona di Stoltenberg, a correggere, o meglio stroncare, i timidi tentativi di apertura alle trattative di Zelenski: “la Nato non accetterà mai che la Russia si tenga la Crimea”.
Secondo, se si incrina l’aura di onnipotenza del poliziotto mondiale, ne va del valore del Dollaro come moneta di scambio globale.
Terzo, secondo me, almeno Odessa i Russi se la vorranno prendere: tutto questo casino per rimanere solo con Crimea e Donbass? Sarebbe veramente una mezza sconfitta.
Non solo, la Russia si estenderà sino a Finisterre. Contaci: è ovvio.
Non è necessario che la Russia conquisti una grandissima estensione di territorio.
Basta che la guerra, pur a bassa intensità, duri sufficientemente a lungo (anni?) per far scoppiare le contraddizioni in seno all’occidente (interessi divergenti USA-UE) e la crisi economica latente (rifiuto del dollaro da parte dei produttori di materie prime).
Già adesso, con l’inflazione e le questioni del gas, dei fertilizzanti, del grano ecc. cominciamo a vederne le prime avvisaglie.
Poi, sia come sia, l’esito di una guerra, una volta intrapresa, non è mai certo.