Leggo ogni tanto dei titoli da dopoguerra, tipo “Il 9 maggio 1945 segna la vittoria degli Alleati sulla Germania nazista”. Ma questo corrisponde a un lungo errore e a  una visione semplicistica buona per hollywood e per il basso livello culturale in cui è sprofondato l’occidente:  il 9 maggio fu la Russia a vincere  il confronto con la Germania, mentre i cosiddetti alleati, ovvero l’anglosfera, più frattaglie di rappresentanza, dopo aver aiutato l’ascesa di Hitler nella speranza che distruggesse l’Unione sovietica e averlo aiutato anche durante il conflitto, si misero davvero in gioco solo dopo Stalingrado, quando capirono che la Germania aveva fallito il compito e si prospettava la possibilità che l’Urss arrivasse al cuore dell’Europa. Questo lo sapeva benissimo Joseph Goebbels, ministro della propaganda del Reich che il 18 febbraio del ’43 pronunciò il famoso discorso della guerra totale, ben sapendo che da allora in poi gli anglosassoni non si sarebbero limitati ai raid aerei. In realtà leggendo i diari e i resoconti di vertici e incontri nel Terso Reich appare chiaro come  il regime hitleriano continuasse a sperare in una sorta di miracolo: che si creasse una frattura tra Russi e anglosassoni prima della definitiva sconfitta. Quella frattura arrivò, ma solo troppo tardi. In effetti, come adesso sappiamo, le due atomiche sganciate di Hiroshima e Nagasaki non servivano alla resa del Giappone che era cosa già fatta, ma a sperimentare la bomba e intimidire l’Unione Sovietica, prima do poterla bombardare come era nei piani  statunitensi. Solo che non riuscirono ad assemblare abbastanza bombe prima che l’Urss riuscisse a fabbricare le proprie.

In ogni caso con quasi 28 milioni di morti ( di cui 19 civili) nella grande guerra patriottica, si può ben capire come la Russia sia allergica al nazismo e alle sue manifestazioni o incarnazioni: ciò che per esempio solo pochi sanno che è che non erano solo gli ebrei nel mirino del regime hitleriano, ma anche gli slavi considerati razza inferiore, le stesse tesi che oggi ritroviamo nei fanatici ucraini i quali si auto attribuiscono discendenze vichinghe, dentro una curiosa paccottiglia di idiozie razziste, necessarie comunque a sorreggere il nazionalismo di una nazione assemblata di fatto negli ultimi 100 anni con l’aggiunta di parti tra loro diversissime. Ho fatto questa premessa perché mi premeva ricordare che quando si parla di guerra totale vuol dire che si sente arrivare la sconfitta. Ed è ovvio che questa guerra totale alla Russia dichiarata da Washington e dalla Nato fino al punto di rischiare il conflitto nucleare nella quale gli occidentali sono fortemente in svantaggio grazie ai missili ipersonici russi, è una delle mosse disperate per conservare il dominio planetario. E’ lo smascheramento del declino occidentale che si riduce a difendere un regime corrotto e fanatico in cui è implicato in prima persona il capo stesso dell’impero delle menzogne. La vittoria finale dell’Ucraina  sbandierata dall’informazione di servizio è solo un’illusione per tenere sotto il tallone gli europei che sono riusciti persino a sconfiggere se stessi , oltre che una favola che fa arricchire i fabbricanti di armi. La realtà è che la Russia è stata trascinata a un’azione preparata accuratamente dalla Nato per separare per sempre la Russia dall’Europa, un’ossessione che risale alla fine dell’Ottocento, ma nell’ordire questo piano gli americani e gli occidentali hanno commesso il gravissimo errore di credere alla loro stessa propaganda: più declinano, più pensano di essere invincibili. E adesso si trovano di fronte alla reazione russa, ovvero a una complessa complessa ristrutturazione della scacchiera geopolitica per porre fine all’egemonia unipolare della “nazione indispensabile ”. il neoliberismo con la sua antropologia primitiva che gira intorno alla clava ha posto le premesse anche per un declino di culture, di intelligenza e di tecnologia per cui ora l’occidente non puà fare a meno della guerra e non ouà nemmeno entrare in guerra altrimenti darebbe sconfitto. In due parole gli Stati Uniti ei loro valletti della NATO non riescono assolutamente a fare i conti  di fronte a una perdita sbalorditiva: non c’è più ila possibilità di detenere l’uso esclusivo della forza per perpetuare i “nostri valori”, quali che essi siano  Niente più dominio a spettro completo.

Ogni bollettino fasullo che arriva dall’Ucraina è come se fosse una dichiarazione di “guerra totale” quella che l’occidente vorrebbe fare, ma che non può fare, mostra la potenza di un tempo che diventa impotenza, l’isteria che prende il posto della ragione e la stupidità generale che è il vero punto di approdo del neoliberismo, fare finalmente la parte della protagonista assoluta.