L’America cerca disperatamente qualcosa che le permetta di non uscire perdente da una guerra che ha perso e per questo non lesina sulle vite degli altri, come del resto ha sempre fatto. Ma anche se per caso riuscisse in questo intento, quanto meno nei confronti delle masse ipnotizzate in occidente, sta già perdendo e disastrosamente la sua guerra interna che ormai infuria su diversi fronti. Dalla dissoluzione dell”Unione Sovietica gli Stati Uniti hanno governato il pianeta senza alcuna “opposizione” e così gli ultimi 40 anni potrebbero essere considerati il culmine del loro potere, ma dietro le quinte lavoravano le forze della storia e ora l’impero sta implodendo a una velocità inaspettata, sommerso da problemi sistemici, prima nascosti e tamponanti dalla necessità della competizione con l’Urss, dalla necessità che il mondo non capitalista fosse come la piccola fiammiferaia di Andersen che guarda incantata la vetrina. Ma una volta ottenuto lo scopo tutti gli occidentali si sono via via trasformati in fiammiferai che desiderano cose che vi via non possono più permetterei.
Ponti, dighe, ferrovie, autostrade, metropolitane: gran parte delle infrastrutture critiche degli Stati Uniti sono vecchie di decenni e fatiscenti. Centinaia di città un tempo fiorenti si sono trasformate in deprimenti città fantasma. Niente lavoro, niente persone, niente ospedali, niente scuole e talvolta nemmeno un negozio di alimentari: questa è la realtà dell”interno degli Usa. La metà degli americani, più di 150 milioni di persone, sono intrappolati in posti di lavoro a basso e bassissimo salario e dunque nella povertà. . Nessuno di loro ha più di 1.000 dollari di risparmi. Le conseguenze dell’attuale inflazione perciò sono drammatiche: il numero dei senzatetto ha raggiunto un livello record nel 2023 e solo a Los Angeles se ne contano più di 46 mila mentre il numero dei tossicodipendenti è in aumento da due decenni. Anche i decessi per droga sono in continuo aumento, il tasso è aumentato principalmente con la politica Covid e da allora non si è più ripreso, ogni anno oltre 100.000 americani muoiono di overdose, mentre i sociologi hanno già coniato un termine per descrivere l’alto tasso di suicidi e decessi per droga: morte per disperazione.
Le reti sociali tradizionali e fondamentali come il matrimonio, la famiglia e perfino le chiese e i club sono stati smantellati e ora si è arrivati persino alla grottesca manipolazione dei bambini da parte dell’attivismo queer che tuttavia è solo un assaggio di una miserabile condizione delle generazioni future. Si sta sviluppando una società assolutamente sradicata, disorientata e solitaria. Si potrebbe anche dire che lo scatenamento da parte delle elite della loro ingegnera sociale ha reso l’intera America un Paese malato di mente e non a caso gli Stati Uniti sono di gran lunga la nazione con il più alto consumo di antidepressivi e psicofarmaci con più del dieci per cento della popolazione che ne fa un uso intenso. E’ una situazione infernale e basti pensare che per ogni americano in età lavorativa che è disoccupato e in cerca di lavoro, ci sono 4 americani in età lavorativa che sono disoccupati ma non cercano lavoro. Il disagio profondo lo si avverte pensando che il 75% della popolazione ha seri problemi di peso con il 43% di obesi e 32% sovrappeso. Nel 1o per cento dei casi si tratta di obesità patologica.
Naturalmente anche la violenza sta esplodendo: non ci sono solo sparatorie, ma risse, scontri e pestaggi dovunque spesso in luoghi che dovrebbero essere sicuri come scuole, università, centri commerciali, ristoranti, treni e persino aeroporti.
E poi c’è il debito che cresce fuori controllo, ma anche la stampante dei biglietti verdi comincia ad incepparsi perché la dedollarizzazione sebbene solo agli inizi. comincia a pesare. Stretti fra tutte queste contraddizioni e problemi il sistema politico essenzialmente formato dai burattini del sistema economico finanziario, reagisce sfornando in continuazione bugie, ma anche atteggiamenti completamente contradditori. Fino a dieci giorni fa – è solo un esempio- la Cina era sull’orlo della bancarotta e adesso invece si urla che sta conquistando il mondo. Non esiste più pensiero critico, non ci sono idee filosofiche o politiche e men che meno sociali, un entità che nella cultura anglosassone nemmeno esiste, ma solo rozza propaganda, guerrafondaia e rivolta all’odio verso qualsiasi forma di normalità considerata offensiva di per sé.
Tutto questo ha ovviamente un cotè palpabile e visibile che testimonia del drammatico avvitamento dell’impero . Vi propongo una serie di servizi e inchieste che forse possono dare un’idea della situazione.
RobiGi
Vista la situazione bisognerebbe chiedersi perchè, ad esempio in europa, siamo pieni di immigrati sudamericani ma di statunitensi neanche l’ombra. Ed a mio giudizio la risposta è che gli statunitensi sono comunque convinti di vivere nel paese migliore del mondo, quello che fornisce le più grandi opportunità, mentre gli altri non sono neppure considerati.
In sostanza negli USA anche i pezzenti sono suprematisti.
Inoltre per la loro (sotto)cultura lo statunitense in difficoltà incolpa se stesso e non il sistema per la propria condizione. Di non essere stato in sostanza abbastanza figlio di pu..ana per emergere nella competizione sociale e di scontare quindi questa sua mancanza (giustamente secondo lui) con la miseria. Ed è per questo che da quelle parti di rivoluzioni ce n’è da aspettarsi ben poche.
Si può vedere (!) :
Americani da buoni stupidi ingordi quali sono… no hanno compreso quali pericoli celava crollo di Impero sovietico… Russia liberata da gerontocrazia e burocrazia Sovietica… appena fosse stata governata da una mente illuminata… sarebbe presto divenuta potenza inattaccabile… yankee pensavano di divorare in poco tempo boccone che ha finito per andar loro di traverso!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
Toh …
Mah …
https://scenarieconomici.it/bilancia-commerciale-italiana-come-un-dato-positivo-e-in-realta-un-disastro/
Integrazioni. Seconda ed ultima parte.
3. “Hugh Smith: America Is Now A 3rd World Nation” by Tyler Durden for Zerohedge, 07/09/2018
I know it hurts, but the reality is painfully obvious: the USA is now a 3rd World nation.
Here are the core characteristics of dysfunctional but stable states that benefit the entrenched few at the expense of the many, i.e. 3rd World nations:
1. Ownership of stocks and other assets is highly concentrated in entrenched elites. The average household is disconnected from the stock market and other measures of wealth; only a thin sliver of households own enough financial/speculative wealth to make an actual difference in their lives.
2. The infrastructure of the nation used by the many is poorly maintained and costly to operate as entrenched elites plunder the funding to pad their payrolls, pensions and sweetheart/insider contracts.
3. The financial/political elites have exclusive access to parallel systems of transport, healthcare, education, etc. The elites avoid trains, subways, lenders, coach-class air transport, standard healthcare and the rest of the decaying, dysfunctional systems they own that extract wealth from the debt-serfs.
They fly on private aircraft, have their own healthcare and legal services, use their privileges to get their offspring into elite universities and institutions and have access to elite banking and lending services that are unavailable to their technocrat lackeys and enforcers.
4. The elites fund lavish monuments to their own glory disguised as “civic or national pride.” These monuments take the form of stadiums, palatial art museums, immense government buildings, etc. Meanwhile the rest of the day-to-day infrastructure decays in various states of dysfunction.
5. There are two classes that only interact in strictly controlled ways: the wealthy, who live in gated, guarded communities and who rule all the institutions, public and private, and the debt-serfs, who are divided into well-paid factotums, technocrat lackeys and enforcers who serve the interests of the entrenched elites and rest of the populace who own virtually nothing and have zero power.
The elites make a PR show of being a commoner only to burnish the absurd illusion that debt-serf votes actually matter. (They don’t.)
6. Cartels and quasi-monopolies are parasitically extracting the wealth of the nation for their elite owners and managers. Google: quasi-monopoly. Facebook: quasi-monopoly. Healthcare: cartel. Banking: cartel. National defense: cartel. National Security: cartel. Corporate mainstream media: cartel. Higher education: cartel. Student loans: cartel. I think you get the point: every key institution or function is controlled by cartels or quasi-monopolies that serve the interests of the few via parasitic exploitation of the powerless.
7. The elites use the extreme violence and repressive powers of the government to suppress, marginalize and/or destroy any dissent. There are two systems of “law”: one for the elites ($10 million penalties for ripping off the public for $10 billion, no personal liability for outright fraud) and one for the unprotected-unprivileged: “tenners” (10-year prison sentences) for minor drug infractions, renditions or assassinations (all “legal,” of course) and institutional forces of violence (bust down your door on the rumor you’ve got drugs, confiscate your car because we caught you with cash, so you must be a drug dealer, and so on, in sickening profusion).
8. Dysfunctional institutions with unlimited power to extract money via junk fees, licensing fees, parking tickets, penalties, late fees, etc., all without recourse. Mess with the extractive, parasitic bureaucracy and you’ll regret it: there’s no recourse other than another layer of well-paid self-serving functionaries that would make Kafka weep.
9. The well-paid factotums, bureaucrats, technocrat lackeys and enforcers who fatten their own skims and pensions at the expense of the public and slavishly serve the interests of the entrenched elites embrace the delusion that they’re “wealthy” and “the system is working great.” These deluded servants of the elites will defend the dysfunctional system because it serves their interests to do so.
The more dysfunctional the institution, the greater their power, so they actively increase the dysfunction at every opportunity.
The USA is definitively a 3rd World nation. Read the list above and then try to argue the USA is not a 3rd World nation.
Proseguimento:
https://www.zerohedge.com/news/2018-07-09/hugh-smith-america-now-3rd-world-nation
sembra proprio l’Italia
Integrazioni
1. “Attenti all’America, quella vera: è povera, sola e disperata”, Marcello Foa, Libreidee, 21 agosto 2015
Confesso: sono stato, in gioventù, un grande ammiratore degli Stati Uniti. Poi, da inviato speciale, ho iniziato a girare questo grande paese in lungo e in largo ma non nelle solite, note grandi città – New York, San Francisco, Boston, Washington – bensì nell’America profonda, quella, noiosissima, mai battuta dai turisti e dove i giornalisti si recano solo se costretti dai loro direttori. Un paio di anni fa con la mia famiglia abbiamo trascorso le vacanze negli Usa; lasciammo la Grande Mela per addentrarci nello Stato di New York, su verso Albany e Catskills Mountains, sedotti dalla descrizione, letta sulle guide turistiche, dei tipici, deliziosi villaggi, simbolo di una vecchia America. Bastarono poche decine di chilometri per restare sconcertati: i villaggi erano davvero vecchi ma tutt’altro che deliziosi. Erano angoscianti, costellati di case derelitte e talvolta piegate su se stesse; viaggiavamo su strade piene di buche da cui spuntavano erbacce che nessuno strappava più da tempo e intorno a noi vedevamo solo povera gente. I più fortunati vivevano in baracche di legno, gli altri vagavano trascinando i propri cenci nei carrelli della spesa.
Scoprimmo, allora, l’altro volto dell’America, quello che i turisti non vedono mai sulla Fifth Avenue o nel centro di San Francisco, ed è un’America molto più numerosa di quanto si immagini, isolata, ignorata da tutti, abbandonata a se stessa. Usa, poveriCapii allora che erano veritiere le denunce di un commentatore molto coraggioso l’economista Paul Craig Roberts; non uno qualunque, ma uno dei principali collaboratori del presidente Reagan, docente universitario, pluripremiato. Craig Roberts sostiene che parte dei dati concernenti gli Usa, a cominciare da quelli sulla disoccupazione, non sono attendibili, in quanto manipolati alla fonte. Per intenderci: è uno di destra, un liberale. Ma con gli occhi aperti e un’autentica passione civica al servizio del proprio paese. Ora, grazie alla segnalazione di un amico, scopro uno studio di due docenti americani, Hershey H. Friedman e Sarah Hertz, intitolato: “Gli Stati Uniti sono il miglior paese al mondo? Ripensateci”, basato su una serie di statistiche internazionali, da cui trova conferma il ritratto di un paese in fase di evidente involuzione sociale, politica ed economica.
Qualche dato: nella classifica sulla percentuale della popolazione che vive in povertà, gli Usa sono al 35esimo posto su 153. Quella riguardante i bambini in povertà nei paesi occidentali è ancora più disastrosa: gli Usa sono 34esimi su 35, solo la Romania fa peggio. Sono il quarto paese al mondo con la maggior disuguaglianza reddituale, dietro a Cile, Messico e Turchia. E gli stessi americani non si sentono molto felici: sono appena al diciassettesimo posto della classifica mondiale. L’aspettativa di vita è bassa: gli Usa sono appena 42esimi, mentre battono tutti riguardo la popolazione carceraria: hanno 2,2 milioni di detenuti, molto più della Cina (1,6 milioni) che però ha una popolazione oltre 3 volte maggiore e della Russia dell’orribile Putin (600 mila). Secondo una fonte insospettabile, l’“Economist”, nemmeno Stalin raggiungeva queste cifre.
Proseguimento:
https://www.libreidee.org/2015/08/attenti-allamerica-quella-vera-e-povera-sola-e-disperata/
2. “The ‘Real’ America: 21.5% Unemployment, 10% Inflation, And Negative Economic Growth”,
by Tyler Durden for Zerohedge, 06/13/2018.
If honest numbers were being used all of our major economic numbers would be absolutely terrible. Of course we can hope for a major economic turnaround for America under Donald Trump, but we certainly are not there yet. Economist John Williams of shadowstats.com has been tracking what our key economic numbers would look like if honest numbers were being used for many years, and he has gained a sterling reputation for being accurate. And according to him, it looks like the U.S. economy has been in a recession and/or depression for a very long time.
Proseguimento:
https://www.zerohedge.com/news/2018-06-13/real-economic-numbers-215-unemployment-10-inflation-and-negative-economic-growth
Fabrice
PS continua nel prossimo post