Mi era sfuggito che un povero cortigiano dei nostri tempi, dotato di infallibile malgusto, avesse realizzato nel 2021 una statua equestre della Merkel, posta sul terreno del Museo Tempel di Etsdorf. L’autore di questo capolavoro, è “designer della comunicazione” Wilhelm Koch il quale con questa patacca ha voluto rendere omaggio alla democrazia e all’idea europea. Certamente è uno che ha capito tutto a meno che il cavallo che sembra un’asino e la cavaliera con un didietro più “importante” di quello dell’animale che cavalca, non sia una feroce satira: dopotutto, come ha detto egli stesso i monumenti equestri sembrano particolarmente inadatti ai politici squallidi e burocratizzati che ci affliggono. Non sarà il fatto che le persone di potere e persino i condottieri non vanno più a cavallo? Seminiamo questo atroce dubbio.
Ad ogni buon conto la notizia è che la statua equestre realizzata in cemento riciclato per onorare l’ecologismo fasullo della più importante fan di Greta, è crollata sotto il suo stesso peso, evento che sembra avere un aspetto simbolico mica da poco in un momento nel quale l’Europa stessa di cui la Merkel è stata interprete, guida e rappresentante, sta miseramente crollando. In realtà già in precedenza la testa del cavallo e il braccio della cavaliera erano crollati e per nascondere le riparazioni la statua è stata ridipinta di un bianco tremendo, aggiungendo anche questo tocco orrifico al tutto,
Ma la frantumazione finale della statua che potete vedere qui sopra rappresentano in maniera perfetta lo stato dell’Unione Europea, della Germania e l’eredità della Merkel . Adesso non aspettiamo altro che un artista italiano realizzi una statua equestre di Draghi mentre dirige l’ultima carica di cavalleria della Goldman Sachs, Però maglio farla di cartapesta perché si adatta molto di più al personaggio, che non cade mai perché in fondo non alcun peso se non come commesso svenditore.
Notevole e, ahimè, anche triste per il paese, la frase finale sul nostro drago demolitore, che ancora troppi italiani considerano un grand’uomo, senza rendersi conto della vera materia di cui è fatto, cartapesta per l’appunto.
In tanto sfacelo di cui Lampedusa è l’ avamposto arreso, pensare al commesso svenditore fa piangere e ridere. La Merkel a pezzi è splendida metafora della fine senza gloria della miseranda Europa. Risollevano le due sciacquette in visita all’ isola, mezze calzette di Oggi le comiche.
Echi foscoliani… “Ad Angela Merkel, caduta da cavallo”, o magari anche “Al cavallo, caduto da Angela Merkel”
Bellissimo intervento, complimenti. D’altronde se ai burattinni non li si fa giocare un attimo anche alla guerra…si annoiano.