La vendetta russa non tanto per i piccolo droni su Mosca quando per l’operazione terroristica di Belgorod, non si è fatta attendere e non è stata un vendetta contro l’Ucraina, i cui uomini sono stati quasi tutti uccisi durante l’operazione,  ma contro gli uomini della Nato che sono certamente all’origine di questa strategia e che potrebbero (il condizionale è puramente retorico ) anche essere direttamente coinvolti nella realizzazione di questi attacchi dall’interno del territorio russo. Ieri infatti oltre all’affondamento di una delle ultime unità  della marina  ucraina, la nave da da sbarco Yury Olefirenko ( nella foto) che avrebbe potuto essere usata per operazioni lungo il Dneper,  sono state attaccati per la prima volta in maniera diretta e durante il giorno i punti decisionali dove vengono pianificate le azioni ucraine sia militari che tipo terroristico. Non sorprenderà sapere che tali punti nevralgici brulicano di americani e di uomini della Nato che mettono a punto la strage degli ucraini e c he trovano qualsiasi mezzo per continuare la strage. E’ una presenza costante e pervasiva senza la quale avremmo la pace già da un anno ad essere pessimisti: tanto pervasiva che nell’attacco di domenica al quartier generale di Kiev devono essere morti parecchi di questi pianificatori al punto che intero Airbus AR330 è servito per trasportare i feriti gravi dalla città polacca di Rzeszow a Berlino.

Naturalmente la cosa è molto più complicata che con i combattenti Nato sul campo: questi ultimi possono essere fatti passare per mercenari, mentre con gli ufficiali che stanno dentro lo stato maggiore non si può certo usare la stessa giustificazione: dunque morti e feriti diventano ” top secret” e bisogna sottrarli subito ad occhi che potrebbero rivelarsi indiscreti. Immaginiamoci uno di questi alti ufficiali occidentali fotografato e intervistato: per quando possa mentire non è possibile considerarlo un mercenario e diventare la prova certa che la Russia è in guerra con la Nato e non con l’Ucraina. Inoltre c’è anche il  problema interno di nascondere le perdite: credo  che parecchi governi europei stiano distribuendo soldi per tacitare le famiglie dei caduti di cui non si deve sapere nulla p dei mutilati. La questione è viva anche al di là dell’atlantico sebbene lo stato di guerra ha abituato ha reso  allo stillicidio di morti quasi un’ abitudine. Insomma i russi hanno fatto sapere di conosce il luoghi dove si nascondono gli uomini Nato e di non aver più nessun motivo di cautela nel colpirli.