Purtroppo a leggere la stampa mainstream italiana bisogna prima turarsi il naso non solo per il disgustoso sapore di putrefazione che nasce dalla pratica della menzogna continuata, come del resto dovunque nel mondo occidentale, ma anche per il fatto che ad essa si aggiunge anche la totale ignoranza di cose belliche in una miscela che diventa grottesca oltre ogni limite. Così due giorni fa non c è stata data alcuna notizia di un fatto storico dal punto di visata degli armamenti: per la prima volta un missile antiaereo russo ha abbattuto un caccia ucraino in maniera del tutto automatica visto che il rilevamento, il tracciamento e la distruzione del bersaglio aereo sono stati effettuati senza la partecipazione di alcun operatore il che ovviamente apre nuovi scenari di combattimento. No, questo gli illustri giornali italiani si sono ben guardati dal dirlo, come forse hanno dimenticato di riferire del primo volo del drone ipersonico cinese, capace di Mach 5. Tutto questo mi ricorda da vicino un slogan che mi inventai un secolo fa e che mi fruttò il maggior guadagno di sempre; si vedeva una bisarca che trasportava un coupé Lancia Zagato e sotto la scritta: “superala adesso che puoi”. Altri tempi, ma ecco è un po’ la situazione della Nato che lucida a specchio le proprie armi fino a che non si combatte davvero.
I giornaloni hanno invece preferito dire che Putin ha paura degli F16 che arriveranno chissà quando sul teatro di guerra. E in qualche modo hanno ragione, ma per motivi completamente opposti a ciò che dicono: in qualche modo non è la bontà degli F16 a preoccupare, quanto invece la loro obsolescenza: benché l’F16 sia stato ” consigliato” e venduto a decine di nazioni con quella politica gaglioffa tipica degli Usa, è comunque un caccia abbastanza attempato. E’ entrato in servizio alla fine degli anni ’70 quando l’esperienza maturata nella guerra del Vietnam nella quale i caccia sovietici pilotati dai vietnamiti avevano inferto gravissime e perdite all’aviazione americana convinta invece di avere un totale superiorità, suggerì di dotarsi di mezzi più avanzati. Anche la progettazione fu abbastanza condizionata dallo sviluppo della dell’aviazione russa, soprattutto dopo l’uscita del del MiG-25 ‘Foxbat’, in grado di raggiungere velocità di Mach 3. Quando finalmente uscì l’F16, diventò l’aereo più gettonato all’interno del Washington consensus visto che andava a sosyituire velivoli del primo dopoguerra. . Era anche un aereo molto agile, il primo a stabilità negativa che permetteva evoluzioni impossibili ad altri velivoli. Questo in un certo senso denuncia un’idea piuttosto centrata sul combattimento ravvicinato che oggi appare come un’eventualità piuttosto remota. Fatto sta che da tempo gli Usa non comprano più F16, il quale viene costruito solo in piccola serie semplificata per l’esportazione, mentre la radiazione di questo velivolo dall’Usaf è prevista per il 2025, dopodomani insomma. Già questo rende più facile che l’annuncio dell’arrivo futuro di questi caccia sia qualcosa che ha a che vedere con la propaganda e ancor di più con gli affari visto che da aerei da dismettere gli F16 diventano la presunta arma della vittoria che gli europei potrebbero essere costretti a comprare per cederli all’Ucraina. Siamo noi che dovremmo avere paura, non Putin.
Ma il fatto centrale è che l’F16 non è mai stato usato in terreno di scontro ad alta densità: sono stati sempre tenuti nelle retrovie anche in caso di conflitti estremamente asimmetrici dove il nemico a mala pena aveva degli AK47. Insomma non ne conosciamo la reale efficacia, ma sappiamo al contrario che come tutte le armi americane, è stato pensato per operare in un ambiente completamente controllato dalle forze amiche: in pratica ha bisogno fi piste di decollo lunghe e pulite altrimenti si intasano i compressori e si rompono i motori. Inoltre ha bisogno di un nutrito appoggio, come minimo di almeno un aereo radar e altri strumenti basati a terra, per operare con successo, insomma di un complesso molto vulnerabile la cui sopravvivenza era garantita in Irak o in Afghanistan, ma è in grave pericolo in Ucraina. Lo è stato persino in Israele che ha avuto un suo F16 abbattuto da un missile siriano. Per non parlare degli innumerevoli incidenti a cui è andato incontro Dunque la pattuglia di questi caccia qualora fosse davvero concessa ai nazisti ucraini non servirebbe certo a capovolgere la situazione e nemmeno a migliorarla. Tuttavia l’F16 può trasportare bombe atomiche, pulite o sporche non importa e può essere anche trasformato in aereo drone senza pilota: insomma qualcosa di ideale per le canagliate del regime di Kiev che a quel punto potrebbe facilmente forzare la mano e portare il conflitto al livello nucleare, con la regia della Nato o anche senza. Non è fantascienza: secondo alcuni esperti militari, la scia radioattiva che si è notata dopo la distruzione di un enorme magazzino di armi dell’esercito ucraino potrebbe non essere l’effetto della vaporizzazione di munizioni all’uranio impoverito, ma derivare da materiali per la fabbricazione di una bomba sporca o almeno questo porterebbe a dire lo spettro di radiazioni registrate.
Quindi Putin ha tutte le ragioni per essere preoccupato non per gli F16 in sé visto che i russi hanno già abbattuto aerei ucraini in misura superiore all’ intera aviazione francese, ma per la volontà di escalation che può costituire. Per me gli omuncoli alchemici che abitano le redazioni dei giornali dovrebbero avere molta più paura di Putin degli F 16 in Ucraina, ma sono troppo tonti per capirlo.