Leggendo qui e la mi sono reso conto che nell’occidente disorientato, violento e stordito non si è ancora  compreso appieno la vera e propria rivoluzione che si avuta in Medio Oriente, altrimenti detto Asia occidentale, con l’accorso tra Iran e Arabia Saudita propiziato dalla Cina., Questa vastissima area petrolifera è stata infarti l’ultimo capitolo del colonialismo europeo sviluppatori immediatamente dopo la prima guerra mondiale quando Gran Bretagna e Francia si spartirono le spoglie dell’impero ottomano che dominava su Iraq, Siria, parte della penisola arabica e  gli emirati. La Gran Bretagna aveva lavorato durante il conflitto per poter fare della Persia un proprio protettorato, ma venne fermata dalla Russia Sovietica, anche se dopo il secondo conflitto mondiale il Paese ritornò tra le grinfie occidentali, sotto forma di stato autoritario di osservanza statunitense. Del resto furono proprio gli Usa a raccogliere l’eredità britannica e francese facendone il perno principale del petrodollaro ovvero del contesto di dominio imperiale: il presidente Carter nel 1979 arrivò arrivò a formulare il principio per il quale l’accesso al petrolio mediorientale non fosse una questione di sovranità degli stati produttori, ma della  “sicurezza nazionale” degli Usa. E sulla base di questa filosofia di fondo essi si sono sempre adoperati per aumentare la propria minaccia militare  istituendo  un comando regionale – CentCom, -nel 1983 e aprendo diverse basi militari,.

Sempre in base a questo concetto di propria sicurezza nazionale gli Usa scatenarono, Saddam Hussein contro l’Iran che nel frattempo aveva scosso il giogo della Scià tutto reggia e Casa Bianca diventando un grimaldello che poteva scardinare tutto il “lego” statunitense”:  ci fu una guerra con un milione  di morti, ma il tentativo di riprendersi Teheran e dunque di controllare anche il suo oro nero  fallì miseramente:  nonostante l’aiuto finanziari e militare che arrivò persino alla consegna di armi chimiche tedesche a Damasco, peraltro largamente usate da parte dagli irakeni, lo scontro durato parecchi anni  si risolse in un nulla di fatto e con il passaggio di mano di qualche isolotto desertico senza cogliere l’obiettivo di far crollare il regime di Khomeini, Sorse però un altro problema a quel punto Saddam tra la vecchia amici con l’Urss e la nuova con gli Usa si era riempito di armi e a quel punto diventata a suo volta un problema per l’ “interesse nazionale” americano. Così venne escogitato il trappolone per far credere al leader irakeno che gli Usa non avrebbero avuto obiezioni sulla incorporazione del Kuwait per poi al contrario dichiaragli guerra. Il terzo capitolo di questa storia sono le primavere arabe, organizzate alla stregua delle rivolte contro la Turchia del 1916 – 18: solo che non c’era più Laurence d’Arabia, rimasto solo a protestare contro il tradimento degli arabi attuato dagli europei, ma Twitter e ,lo scopo era di riguadagnare il dominio sui governi che erano meno pronti ad ubbidire. ed è precisamente qui che ci fu la frattura fra l’Arabia Saudita scesa in campo peer reprimere la rivolta a carattere sciita nel Bahrain e l’Iran che invece difendeva i rivoltosi. Una frattura che si è perpetuata anche con la vicenda siriana.

La riconciliazione tra Arabia Saudita e Iran, anzi la fattiva collaborazione commerciale che si vuole instaurare  significa precisamente questo: che nessun Paese Medio orientale è più disposto ad essere un elemento della sicurezza nazionale statunitense e men che meno avere ancora sulla groppe vecchie ipoteche coloniali. C’è molto più da guadagnare e da prosperare in un nuovo sistema – mondo non più fermamente legato all’idea di dominio e di continuo ricatto e alla fine sfruttamento . Del resto la diplomazia cinese è stata perfetta nel raggiungere questo obiettivo, perché non ha preso le parti del’Iran che è un alleato storico dell’ex celeste impero da tempo immemorabile e non ha sfruttato la situazione per chiedere sconti sul petrolio come avrebbe fatto qualsiasi lobbista occidentale. Si è rivelata insomma assi più capace delle diplomazie europee e anglosferiche che in realtà non  sono mai riuscite ad affrancarsi dalla logica delle cannoniere che va avanti dal Seicento. Ovviamente questo accordo significa anche la fine di quell’impasse tra sunniti e sciiti che è stata l’arma letale brandita dall’occidente e da Israele per evitare qualsiasi evoluzione dell’area mediorientale . Adesso comincia davvero una nuova storia di cui purtroppo non potremo mai fare parte  perché essa nasce attorno a Pechino e a Mosca e non a Washington  che ci tiene per palle. Laurence d’Arabia è definitivamente morto ma non c’è l’hanno detto.