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Confusione e ipocrisia governano l’occidente

Ludwig von Mises è stato l’economista austriaco, naturalizzato americano che è il riconosciuto come massimo teorico del neoliberismo e a lui è dedicato tra gli altri l’omonimo istituto sito in Alabama che rappresenta un think tank del mercatismo ontologico. Ora questa “scatola di pensiero” che si basa sulla fine della storia e della politica profetizzata da Fukuyama, si trova di fronte al collasso del globalismo accelerato in maniera molto marcata dalla guerra in Ucraina: il mancato crollo della Russia di fronte all’assalto della finanza occidentale e il fatto che molti Paesi non si siano piegati alle sanzioni imposte dagli Usa , mostra chiaramente le crepe intorno alle certezze propalate per decenni. E questo senza nemmeno prendere in considerazione che  l’ascesa economica della Cina con un’economia assolutamente inversa rispetto al neoliberismo, costituisce per costoro uno “scandalo” che si arrabattano a spiegare senza minimamente riuscirci. Per non parlare poi degli equilibrismi cui si deve ricorrere per dare un senso positivo all’attuale dittatura delle elite.  Insomma con un certo orrore i seguaci dell’estremo capitalismo vedono che la storia ricomincia a correre in direzione ostinata e contraria al loro credo e perciò il Mises Institute propone una sua peculiare spiegazione degli eventi e dice che ormai bisogna fare la pace in Ucraina perché -non lo indovinereste mai – la Nato è troppo forte e la Russia troppo debole.

La cosa mi ha colpito non solo per la sua patetica bizzarria, ma anche perché rappresenta la più perfetta delle ipocrisie di cui è capace l’occidente,  una sorta di cabala per non dover ammettere il tramonto di un’ideologia, una nevrosi che cerca di rimuovere la realtà per ridisegnarla nella maniera meno dolorosa  Ecco allora che questi teorici del totalitarismo monetario e privatistico ci dicono che si è stato sbagliato molto con la guerra in Ucraina e che la vittoria degli ucraini è stata in qualche modo uno slogan a cui nessuno davvero credeva. Anzi nell’articolo in questione  si citano giudizi provenienti da più parti che testimoniano lo scetticismo anche dei vertici militari riguardo al fatto che l’Ucraina ce la possa fare e inquietudini sulla possibilità che la perdita di tanti uomini in un conflitto insensato ed eterodiretto possa perfino ribaltare la disposizione d’animo degli Ucraini facendo loro simpatizzare per la Russia. O almeno questa è un’ipotesi  formulata da Scott Ritter nelle settimane scorse.  Si arriva persino a riconoscere che Stati Uniti e Nato hanno tentato di trasformare il conflitto ucraino nella terza guerra mondiale e tuttavia si chiede che finalmente si cerchi un accordo di pace non perché l’occidente sia stato sconfitto nei fatti nonostante una concessione di armi che non ha uguali dalla seconda guerra mondiale, ma perché la Russia non è un pericolo globale,  non ha mai avuto la capacità di sostenere un’occupazione di aree che non contengano già un numero considerevole di russi etnici o simpatizzanti russi e che semplicemente non ha le risorse per affrontare chiunque tranne i suoi vicini impoveriti, mentre le operazione per “impantanare” la Russia ha richiesto solo una minima parte della forze Nato. Insomma siamo fortissimi e per questo abbiamo fallito e dobbiamo chiedere la pace. Un non senso considerando che da un secolo la rRssia è l’ossessione degli Usa.

Non so da quali eventi  l’autore abbia dedotto tutte queste cose che evidentemente nascono dall’inconscia considerazione, tipicamente  americana,  che se sei forte devi necessariamente essere anche prepotente perciò la conduzione prudente della guerra da parte di Mosca appare solo come debolezza ai nostri, sta di fatto però che ritornano in campo astratte considerazioni che le armi concesse all’Ucraina sono una piccola parte delle spese per la difesa della Nato, e che dunque se si volesse davvero… ma si è già detto che i sistemi militari occidentali sono costruiti non nella logica di fornire il meglio possibile ai propri uomini, ma di ricavare il maggior profitto possibile. e mettendoci dentro anche la corruzione gigantesca e pervasiva si capisce come la gran massa di quei soldi venga totalmente dispersa, mentre la Russia si trova ad avere armamenti spesso superiori. . Ma questo non può certo dirlo un neoliberista il quale peraltro sembra considerare che invece la Russia stia usando tutta la sua forza in Ucraina. Siamo sempre nella linea che Mosca ha esaurito i missili o che  ha esaurito i proiettili e idiozie di questo genere che circolano da un anno e smentitte tutti i giorni.

Queste considerazioni sono troppo contradditorie e francamente così lontane dalla realtà dei fatti che appaiono   di fatto un elemento consolatorio o nel migliore dei casi  un esercizio da funamboli della banalità. E’ solo un esempio delle teorie che girano nella rumorosa pancia dell’occidente che si apprestava a mangiare la Russia ed è rimasto digiuno e scornato, ma il fatto che escano cose così ridicole significa che la confusione è giunta al suo massimo grado con tutte le conseguenze che possono derivarne.

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