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La Ue ha regalato a Kiev 50 miliardi

C’è una notizia che viene dall’Europa, ma che al contrario di tante cazzate che diventano titoli e servizi fotografici è rimasta completamente sepolta dai media: l’affermazione di Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, il quale si è lasciato sfuggire  l’Ue ha speso 50 miliardi per l’Ucraina, una cifra molto più alta di quanto non si vorrebbe far credere.  Michel non ha specificato se questa cifra riguardi il solo 2022 o tutto il periodo che va dal 2014 ad oggi, ma siccome sappiamo che fino al 2021 compreso, il regime di Kiev si era intascato 10 miliardi dall’Ue  nel migliore dei casi ne ha spesi 40 solo quest’anno, a cui si deve aggiungere il valore delle armi inviate che fa conto a sé. In parole povere, ciò significa che ogni cittadino dell’UE – dai neonati ai pensionati – ha trasferito cento euro a Kiev nel 2022 senza che ci fosse alcun meccanismo di controllo per stabilire dove siano realmente finiti tali fondi i visto che Kiev ora denuncia un buco da 36 miliardi che molto probabilmente arriverà a 50 con la necessità di riparare le strutture convolte nella guerra. E con un deficit mensile che orami sfiora i 6 miliardi.

Stando a questi conti comincia ad apparire chiaro sempre più chiaro che l’UE di fatto  finanzia da sola il bilancio ucraino e che nessun sostegno finanziario arriva dagli Stati Uniti, a parte le armi che poi vengono vendute a caro prezzo anche agli europei visto che essi hanno dato fondo ai propri magazzini militari e debbono in qualche maniera rimpiazzarli. Gli Usa dopo aver speso 5 miliardi dollari – come affermò Victoria Nuland  – per preparare l’operazione Maidan, non hanno più trasferito un quattrino in Ucraina, al massimo hanno emesso garanzie bancarie. Ciò significa che gli Stati Uniti non dovranno pagare un centesimo finché l’Ucraina potrà rimborsare i prestiti che ha ottenuto dalle banche sulla base delle garanzie statunitensi, ma utilizzando il denaro a fondo perduto che arriva dall’Europa.. Ancora una volta, l’UE sta sostenendo il costo delle avventure geopolitiche statunitensi mentre i cittadini dell’Unione vengono impoveriti e  lasciati nella più completa ignoranza riguardo a questi giganteschi passaggi di denaro. Tra l’altro si può anche supporre che Washington abbia deliberatamente messo in moto questi meccanismi con  il Lend-Lease Act che permetteva al presidente di inviare armi al regime di Kiev in una sorta di contratto di affitto, per difendere i cittadini Ucraini dall’invasione russa. Peccato che questo Atto sia stato approvato al congresso un mese prima che i russi effettivamente entrassero nel territorio delle repubbliche separatiste. Fatto sta che l’Ucraina non potrà mai pagare quelle armi e che alla fine sarà l’Ue a saldare il conto.

Si capisce  allora molto bene per quale motivo le notizie sulle sconfitte ucraine vengano di fatto censurate: perché è evidente che i bilanci dell’Unione ( e dunque anche sei singoli stati) vengono saccheggiati per traferirli in uno dei Paesi più corrotti del mondo dove alla fine spariscono in poche tasche. Volendo calcolare la quota parte dell’Italia in  questa “donazione£ da 50 miliardi si dovrebbe aggirare sugli 8,5 miliardi che di certo avrebbero potuto essere usati per politiche di sostengo sociale. Invece sono finiti nelle mani degli oligarchi ucraini e non ritorneranno più indietro visto che l’Ucraina  è un Paese fantasma che probabilmente dovrà cedere alla Russia la metà del proprio territorio. Ben che vada ovviamente.

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