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L’anomalia che ti spia

Si chiama Anomaly Six, ma in realtà è la cosa più normale che si possa immaginare nel mondo contemporaneo. Si tratta di un’azienda con sede nei dintorni di Fairfax, non lontano dal complesso centrale della Cia che sta commercializzando una tecnologia di spionaggio illegale in grado di carpire i dati personali più sensibili di un individuo monitorando il suo smartphone, ovvero qualcosa che calpesta i principi fondamentali della protezione dei dati e il diritto internazionale, violando la privacy dei cittadini di tutto il mondo a loro insaputa o consenso. La società, fondata da una coppia di veterani dell’intelligence militare statunitense, incorpora surrettiziamente kit di sviluppo software, o SDK, in centinaia di popolari app per smartphone  consentendo di tracciare i movimenti di un utente e molto altro ancora. Questi dati vengono quindi analizzati e i risultati trasmessi al settore privato e ai clienti governativi.

Un cliente confermato è il Comando delle operazioni speciali degli Stati Uniti in Africa, che ha pagato ad Anomaly  589.500 dollari nel settembre 2020 per un “Feed di telemetria commerciale”. Ad aprile scorso  , The Intercept ha riferito di un documento  della società in cui essa afferma di essere in grado di monitorare simultaneamente circa tre miliardi di dispositivi smartphone in tempo reale e in effetti per dimostrare la sua abilità invasiva, Anomaly 6 ha seguito contemporaneamente i movimenti di centinaia di dipendenti della Central Intelligence Agency e della National Security Agency tramite i loro smartphone il che fa pensare ad ua stretta vicinanza con queste organizzazioni di spionaggio. Inoltre in uno dei file esaminati dalla rivista online si rivela che l’azienda  ha identificato 100.000 utenti di smartphone separati che si sono recati in Corea del Nord per un periodo di 14 mesi, tra cui cittadini statunitensi, “per mostrare il valore dei nostri dati” sia per il controspionaggio che per lo sviluppo delle fonti. La Corea del Nord è stata scelta per il caso di studio perché era “una bestia davvero unica” e “uno in cui tradizionalmente è estremamente difficile , se non impossibile, sviluppare il posizionamento e l’accesso in modo coerente”. Ma nonostante questo si afferma di essere riusciti a scoprire la località dove soggiorna Kim il Sung che sarebbe poi quello nell’immagine di apertura. 

Oddio ci sono un po’ di problemi perché una delle persone tracciate, un docente di fisica nucleare ha sostiene di non essere mai stato di Corea del Nord ed è successa la stessa cosa anche per altri. Naturalmente i difetti della tecnologia si possono correggere, ma  non il contesto e le intenzioni con cui opera. Tra l’altro a quanto appare dalla documentazione raccolta sia da The Intercept che da Grayzone, pare che Anomaly Six si sia collegata a una società di intelligence militare privata britannica, chiamata Prevail Partners al fine di costruire un esercito segreto del terrore partigiano per conto della filiale di Odessa del servizio di sicurezza ucraino. E altri file rivelano che Prevail commercializza e vende segretamente servizi Anomaly  a clienti statali e privati in tutto il mondo. I verbali di un incontro tra i rappresentanti di Prevail e Anomaly 6 del maggio di quest’anno mostrano che quest’ultimo “ha espresso preoccupazioni significative” in merito al rispetto della protezione dei dati  dell’Unione Europea , di cui la Gran Bretagna rimane firmataria nonostante la sua uscita dalla Ue. Dove peraltro anomaly impazza segretamente. La ragione di tale preoccupazione è che il governo inglese e le sue diramazioni vogliono servirsi di questo sistema di spionaggio illegale e in questo senso si sta proponendo che i governi sia esclusi dalle limitazioni.

A questo punto mi vengono in mente tutti gli sforzi che si fanno per “migliorare la sicurezza” introducendo le autenticazioni a doppio passaggio che implicano necessariamente i cellulari e spesso anche apposite app:  banche, social, siti di commercio online, stanno andando verso ciò che appare come più sicuro mentre  in realtà è quanto di più precario ci sia dal punto di vista della privacy visto che un sistema di spionaggio più essere introdotto senza che nessuno se ne accorga. Mi chiedo perciò se questa corsa alla falsa sicurezza dei cellulari non sia in realtà voluto proprio per la facilità di intrusione e dunque di controllo. Davvero qualcuno si sente di escluderlo?

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