Tutta la narrazione avrebbe dovuto crollare non appena gli ultimi nazisti si sono arresi a Mariupol: com’era possibile che una città di mezzo milione di abitanti, responsabile di un decimo del Pil ucraino si riversasse in strada dopo mesi di terrore a fare da scudo umano ai militanti del battaglione Azov inneggiando ai russi? In quel momento l’Europa ha scoperto il suo bluff morale. I responsabili che avevano voltato la testa dall’altra parte quando i neocon americani avevano cominciato a preparare il conflitto; quelli che pur essendo garanti degli accordi di Minsk si sono tirati indietro mostrando che il loro onore non vale un soldo bucato; tutti quelli che hanno negato il nazismo, che hanno fatto finta di non aver sentito visto o letto i proclami dell’Ucraina di Maidan sulla superiorità razziale ucraina sulla cui base il Paese si è ridotto ad essere un immenso lager per i russofoni. Ebbene tutti questi sono i traditori dell’Europa e dei loro Paesi. non solo perché hanno accettato di sottomettersi alla violenza dell’impero e delle sue mire, fino alla rinuncia dei propri interessi vitali, ma lo hanno fatto mentre l’impero stesso vacilla e si avvicina alla prima decisiva sconfitta. Traditori sì, ma anche stupidi.
Non si si può non vedere la drammatica stagione degli Usa i cui smisurati appetiti possono essere alimentati solo dalla continua espansione del debito che invece comincia ad implodere su se stesso. Un terzo di tale debito che è a rischio non solo per la sua insolvibilità, ma anche il fatto che potrebbe essere rubato dalla cosiddetta “comunità internazionale”, appartiene ad altri Paesi che se ne stanno disfacendo il più velocemente possibile: la Cina si è sbarazzata di 100 miliardi di dollari il mese scorso, mentre il Giappone è arrivato a 110, un altro terzo di esso è detenuto dalla Federal Reserve con la sua montagna di immondizia finanziaria che viene tenuta nascosta a forza di illusionismi e il rimanente è nella mani di entità finanziarie di vario tipo che sussistono grazie a un continuo afflusso di liquidità della Federal Reserve. Fino ad ora tutto questo Casino Royale è stato tenuto insieme dal ricatto delle imponenti forze militari statunitensi, ma le numerose sconfitte che sono arrivate negli ultimi decenni, la fuga precipitosa dall’Afghanistan e ora la grande esitazione di fronte alla potenza della Russia e la scelta di nascondersi dietro il sangue ucraino, stanno cancellando questi mito.
Ma siamo vicini all’epilogo perché persino ceti politici impresentabili per corruzione, mancanza pneumatica di prospettive e stupidità ( le tre cose hanno un chiaro collegamento) cominciano a rendersi conto di stare mettendo i mutande i loro cittadini per buttare soldi e armi in un buso nero da dove escono soltanto conti off shore per gli uomini del governo di Kiev, per comandanti militari e piccoli oligarchi di guerra che si vendono le armi occidentali e le offrono persino ai russi. Non potrà certo durare a lungo: ormai, circa l’80% di tutte le armi che l’esercito ucraino aveva all’inizio del 2022 sono state distrutte; le armi spedite dalla NATO vengono distrutte poco dopo il loro arrivo; l’80% dei battaglioni nazisti originali e altamente indottrinati non esiste più. Le vittime dalla parte ucraina sono centinaia al giorno mentre i russi fanno il loro lavoro dalla sicurezza di una distanza da artiglieria e si trasferiscono solo quando il terreno è sicuro. L’esercito ucraino è costretto a radunare riservisti e soldati di leva non addestrati (comprese le donne) e inviarli al fronte dove vengono uccisi, si arrendono o disertano o tentano di scappare. Secondo i calcoli di analisti militari queste nuove leve che ricevono 20 giorni addestramento non hanno più di una settimana in media di sopravvivenza al fronte. Mosca sta aspettando che maturino le condizioni della resa il che accadrà quando l’occidente comincerà leccarsi le ferite e a inviare meno armi e tutta la mafia bellica ucraina e non solo capirà che non c’è più niente da rubare, né da sperare, né balle da raccontare. Potrebbe anche essere un crollo improvviso sotto un attacco particolarmente forte e c’è l’impressione che i russi stiano preparando una sorpresa in questo senso.
Purtroppo ci rendiamo conto che non è solo l’Ucraina, ma che l’Europa ha bisogno di liberazione dai suoi leader inetti oltre che inclini all’autoritarismo e alle censure. Sanno di aver perso la guerra iniziata contro la Russia nell’Ucraina nazista. Sanno che Zelensky è finito, anche se per il momento è ancora sostenuto dai sostenitori neocon di Biden e che non solo la Crimea e il Donbass , ma anche molte altre parti dell’Ucraina torneranno per sempre alla Russia, dove del resto si trovavano un secolo fa. Ma anche in questo caso ormai quasi certo più che probabile si stanno preparando a dire l’ennesima bugia e a fingere una situazione di stallo in un territorio che di fatto non esiste più cosi da poter trovare una giustificazione alle che che hanno fatto per puro spirito di asservimento agli Usa. Mi chiedo se ci sarà ancora qualche idiota in grado di credere in costoro.
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SALVO DI GRAZIA
Omeopatia e finte cure: cosa possiamo imparare da loro?
L’omeopatia (per chi non sapesse di cosa si tratta può approfondire qui) è una finta cura, nata nell’ottocento, che pretende di curare tutte le malattie con delle caramelle di zucchero. Ha conosciuto un suo momento di gloria verso gli anni ’90, forse in risposta all’eccesso di medicine che rischiava (e rischia) di essere un pericolo per tutti. Dopo l’esaltazione iniziale, la sua natura esclusivamente commerciale e l’ovvia inefficacia, hanno ridotto le vendite e la notorietà relegandola a piccolo fenomeno di nicchia. Negli ultimi anni, la consapevolezza dei consumatori e la diffusione dell’informazione corretta hanno ridotto ulteriormente il successo di questa pratica, tanto che le vendite sono ormai ridottissime e le aziende produttrici cercano nuovi spazi commerciali per guadagnare.
Mi batto da anni per far conoscere alle persone la realtà di questa finta medicina, per due motivi principali: il malato non è un limone da spremere è una persona fragile e anche se ha un piccolo disturbo, la bugia e la prescrizione di finte medicine dovrebbero essere proibite sempre e senza eccezioni.
Il secondo motivo è di principio: se lasciamo passare l’idea (per qualcuno “innocente”) che una caramella di zucchero possa curare le malattie per motivi magici, apriamo la porta a truffe più grandi. Se può curare la caramella di zucchero può curare anche l’imposizione delle mani, o l’aglio per il cancro o il prezzemolo per le malattie neurodegenerative. Non si può ammettere, nemmeno come “consolazione” che una vera e propria frode diventi medicina.
Questo vale per tutte le cure, anche quelle scientificamente accertate e usate. Una medicina deve curare, più o meno, non per forza sempre ma deve curare in maniera dimostrata, deve essere più utile che dannosa. Il resto sono chiacchiere (spesso interessate al guadagno di soldi).
Ma allora, in un momento di declino e, probabilmente, di prossima sparizione di questa “cura” che cosa possiamo salvare dell’omeopatia?
Perché di ogni cosa, anche la meno bella, dobbiamo ricavarne un insegnamento, un suggerimento. La stessa cosa vale per le altre cure alternative. Ogni truffa, ogni ciarlataneria ci può dare uno spunto per migliorare la medicina, perché se le persone ci credono, se si affidano (anche solo per disperazione) a queste truffe, un motivo ci sarà e non è sempre chiaro.
C’è chi dice: “se ha un effetto placebo, ovvero causa dei piccoli miglioramenti perché le persone pensano di prendere medicine, perché non usarla? Avremmo un effetto su chi magari non ha malattie e non avremmo gli effetti collaterali o tossici delle medicine”.
Idea non stupida ma ci sono molti problemi.
Primo tra tutti è che l’effetto placebo non è controllabile o prevedibile.
Non sappiamo se un finto prodotto possa funzionare poco o tanto, non sappiamo fino a quando possa funzionare e su alcuni non funziona proprio per niente. Che senso avrebbe quindi usare una finta medicina se non ne abbiamo il controllo e non sappiamo nemmeno se possa avere effetti? E perché dovremmo mentire alle persone per ottenere, forse, un effetto?
Altri, visto che un ruolo decisivo nel successo di queste finte cure è il modo di porsi del medico, del guaritore e del suo atteggiamento, indicano un legame proprio nel rapporto tra medico e paziente. L’omeopata parla tanto, chiede tanto, ascolta, perde tempo. Usa parole magiche (succussione, dinamizzazione, memoria dell’acqua…).
Lo nota persino uno studio, gli effetti dell’omeopatia sulle persone sono tanto più presenti quanto è più lunga e accurata la visita dell’omeopata. Questo succede raramente nella medicina. Orari stretti, fretta, personale ridotto, impegni continui, rendono spesso le visite veloci, velocissime, fredde, quasi atti dovuti che non lasciano nessuno spazio all’empatia, alla comprensione, al parlare, capire, ascoltare.
Ecco. Questa è una delle lezioni che possiamo apprendere dalle cure alternative. Un vecchio detto recita: cura più la parola che le medicine. Provare a parlare di più, prima ancora, imparare ad ascoltare. Discutere, arrivare a decisioni condivise, spiegare, ragionare, sono tutti comportamenti non solo doverosi ma che renderebbero (e lo dico proprio perché è il mio lavoro e so di cosa parlo) la medicina non solo più umana ma anche molto più efficace.
Questa probabilmente è una cosa che dobbiamo apprendere dagli omeopati. A questo aggiungerei che le false cure (si chiamano per questo “miracolose”) promettono tanto, troppo, l’impossibile: funzionano sempre, senza problemi né effetti collaterali. A parole.
Questo non è giusto, non si possono fare promesse al vento, non è giusto esagerare o dire bugie al paziente tanto per accontentarlo, nemmeno se fosse per dare una speranza. Ma la speranza è una delle facce della disperazione e, soprattutto nelle malattie più gravi, la speranza deve essere sempre l’ultima a morire.
Per questo un’altra lezione che dobbiamo fare nostra e rubare ai ciarlatani è la speranza: anche se fosse poca, anche se fosse ridotta diamola. Non c’è bisogno di bugie, non si deve prendere in giro il paziente: c’è una possibilità? Usiamola, lottiamo assieme, speriamo insieme.
Un altro aspetto che trovo interessante dell’omeopatia è che le teorie magiche di questa pratica (più si diluisce un rimedio più questo sarebbe efficace, non è magia? Oppure la “succussione”, battere 100 volte su una Bibbia il rimedio, non è esoterismo?) nonostante siano incredibili e difficilmente proponibili, rendono una pratica paranormale come l’omeopatia una medicina, usata anche negli ospedali, con appoggi e pareri favorevoli incredibili. In parte per non conoscenza ma anche perché affascinante, esattamente come gli oroscopi e i maghi. Questo succede per tutte le false cure, ognuna è miracolosa, magica, inarrivabile: misteriosa.
Questo può farci capire come l’istinto umano sia sempre legato alla speranza, al magico, all’insondabile e quindi la medicina, nella sua razionalità, si trova spesso in una posizione di distanza, di “freddezza”, di poca vicinanza all’essere umano.
Imparare a non banalizzare la medicina (ma senza renderla magia), raccontarne i risultati fantastici, quasi miracolosi, può (forse, è un’idea) renderla più “amata”, più desiderata. Senza però, ribadisco, renderla magia, attenendosi ai fatti, alle cose oggettive.
Ma c’è un altra cosa che pochi sanno per la quale dovremmo ringraziare l’omeopatia.
Oggi, la scienza, per dire se un farmaco funziona deve fare degli esperimenti e ogni esperimento pur preciso e corretto, avrà sempre una possibilità di errore. Siamo umani e, anche non volendolo, possiamo commettere errori che però, in campo medico, possono essere molto pericolosi. Nella ricerca ci sono alcuni trucchi, piccoli metodi, procedure, che rendono più bassa la possibilità di sbagliare, che “correggono” le tendenze umane e le dimenticanze, che cercano di distinguere le “impressioni” e le “opinioni” dai fatti, dai dati oggettivi (nella ricerca si chiamano “bias”, errori).
Usiamo per questo il placebo (una pillola senza ingredienti) per controllare se l’effetto che notiamo è del farmaco che stiamo testando o è un caso, un effetto non legato al farmaco. Per essere ancora più precisi facciamo l’esperimento senza dire ai soggetti che prendono il farmaco testato se stiamo dando proprio il farmaco o il placebo (si chiama “esperimento in cieco”) o, addirittura, nemmeno i medici che somministrano i prodotto da provare, sanno se si tratta proprio di quello o del placebo (si chiama “doppio cieco”).
Per evitare che gli effetti del farmaco che testiamo dipendano dalle caratteristiche del paziente (un prodotto, per esempio, potrebbe funzionare maggiormente sugli uomini che sulle donne o sugli anziani rispetto ai giovani) un rimedio potrebbe essere quello di “mescolare” i soggetti che proveranno il farmaco, li “randomizziamo”, li mettiamo nei due gruppi (quelli che prendono il farmaco e quelli che prenderanno il placebo) a caso, così i risultati non saranno “guidati”.
Ma tutte queste cose come le abbiamo studiate, questi metodi di studio da dove vengono? Dall’esperienza degli scienziati, dalla loro esperienza e, incredibile, proprio da un esperimento che voleva capire se l’omeopatia funzionasse o meno.
Qualcuno forse conoscerà questa storia, abbastanza ordinaria ma straordinaria perché è uno dei primi esempi di studio scientifico condotto secondo criteri precisi e che miravano a diminuire il più possibile gli errori e le influenze dei giudizi personali.
Tutto successe in Bavaria, zona nella quale l’omeopatia, rimedio chic delle classi più agiate, aveva (la storia si ripete) chi la criticava e combatteva. Siamo nel 1835 e l’esperimento si chiamò “il test Nuremberg”, in onore della città nella quale si svolse.
Proprio in quella città era rimasto ormai un solo omeopata, Johann Jacob Reuter che rispondeva alle critiche dei medici che non apprezzavano quella forma di stregoneria. L’argomento più forte (che se fate caso lo è ancora oggi) era “non può essere effetto placebo, visto che anche bambini, animali e pazzi ne traggono giovamento” (in realtà “bambini, animali e pazzi” subiscono l’effetto placebo come chiunque).
La medicina era ancora agli albori ma tentava con difficoltà di farsi strada ed iniziava ad usare seriamente il metodo scientifico. Così il primario dell’ospedale di quella città, il dottor Friedrich Wilhelm von Hoven (che per l’occasione cercò di non apparire ufficialmente usando il finto nome di E. F. Wahrhold) criticava l’omeopatia perché restava ferma a idee già sorpassate, dalle quali la medicina voleva liberarsi (la “forza vitale”, le energie maligne, le costituzioni, forme primitive di conoscenza).
L’omeopata Reuter non si diede per vinto e propose un test, un esperimento per capire una volta per tutte se quelle caramelline di zucchero fossero medicine o solo un costoso passatempo per ricchi annoiati come sostenevano ormai quasi tutti i medici ma ormai anche la stampa e le autorità. E furono avvertiti proprio le autorità e la stampa locale, ai quali si annunciò che il test si sarebbe svolto nella più grande taverna del centro città.
Von Hoven invitò a provare una diluizione 30CH (la più tipica in omeopatia, dentro non c’è più nessuna traccia di principio attivo) di sale. Normale sale. Chiese ai soggetti sotto test di annotare qualsiasi sensazione, sintomo, problema provassero durante la somministrazione del sale omeopatico. Il “bello” è che l’esperimento fu, in un certo senso, artigianale con 120 partecipanti (alcuni poi esclusi per vari motivi). Furono testati 50 flaconi di sale omeopatico e 50 di acqua distillata e nessuno (né i partecipanti, né gli sperimentatori) sapeva quali flaconi contenevano omeopatia e quali acqua. Insomma, quello che oggi si chiama esperimento in “doppio cieco” (così non ci sarà nessun condizionamento nemmeno da parte degli sperimentatori, anche involontario).
Alla fine dell’esperimento pochissimi dei partecipanti (solo 8 su 50) riferirono sintomi o disturbi particolari. Di loro cinque avevano preso l’omeopatico, tre l’acqua, in pratica tra omeopatia e acqua non c’era nessuna differenza.
Se il risultato è ovvio l’esperienza è interessante.
In questo esperimento possiamo notare che:
1) L’esperimento fu pubblico (oggi si pubblica, per rendere pubblico, ogni esperimento su rivista scientifica). Gli esperimenti segreti o non ben illustrati non sono scientifici.
2) Il metodo, le regole, i limiti dell’esperimento furono illustrati e descritti perfettamente, davanti a tutti. Oggi, nella sezione “materiali e metodi” (nelle pubblicazioni in inglese indicate con il termine “methods”, tipica di ogni pubblicazione scientifica, bisogna descrivere perfettamente il metodo usato per l’esperimento, anche per poterlo ripetere o controllare.
3) Sono stati creati due gruppi a caso di persone (randomizzazione), nessuno, né dei partecipanti né degli sperimentatori, conosceva il vero contenuto dei flaconi (doppio cieco) ed è stato usato un placebo (l’acqua distillata). Si tratta di un primitivo esempio di studio scientifico serio. Quello in doppio cieco randomizzato con placebo è un tipo di esperimento considerato di buon livello.
4) Fu creata una statistica dei risultati finali. Non un mero elenco di numeri. Quello che si fa in ogni studio scientifico che si rispetti.
Non è quindi il risultato che deve stupirci ma l’ennesimo insegnamento che ci fornisce la pseudoscienza, la finta medicina che vende caramelle e miracoli come fossero farmaci. Caratteristica dello scienziato è non fermarsi mai, nemmeno davanti a ciò che sembra incredibile. Proprio l’incredibile può riservarci sorprese e uno dei concetti più difficili da capire è che se una falsa cura, che sia il bicarbonato per il cancro o l’omeopatia per il raffreddore, funzionasse, nessuno avrebbe motivi per non usarla.
Se gli esperimenti, la scienza, la ragione, mi dicessero che le caramelle di zucchero guariscono le allergie, perché non dovrei usarle e non dovrebbero usarle tutti i medici?
Se il bicarbonato curasse il cancro, perché non dovrei proporlo ai miei pazienti, a me stesso, ai miei familiari?
Per il motivo più semplice: non funzionano.
Eppure qualcuno, non per forza ignorante, non per forza credulone, ci crede, crede apertamente che una normale caramella di zucchero, sul quale è stata spruzzata acqua all’aroma di fegato di anatra, curi il raffreddore. Ci crede. Perché?
Se esistono le false medicine evidentemente l’essere umano ha bisogno di comprarle, di crederci e di usarle.
Se quindi non è giusto mentire al paziente, trattarlo da stupido o rifilargli finte cure, è bene ricordare che prima di prescrivere una pillola è fondamentale l’ascolto e la parola. E che, prima di sostenere che una cura funzioni, è fondamentale studiarla bene, provarla e testarne gli effetti.
Visto che di ogni cosa, anche la peggiore, è bene farne esperienza costruttiva e positiva, facciamolo anche con l’omeopatia e le ciarlatanerie.
Per concludere, se è vero che non bisogna mai abbassare la guardia nei confronti di chi si approfitta delle fragilità del prossimo, bisogna anche usare queste cose (che esistono, sono sempre esistite) per migliorarsi. Il mondo delle false cure ci può dare molti spunti per migliorare quello della medicina, soprattutto nel rapporto con i pazienti.
Non imitiamo furbizie, trucchi e giochi di parole ma usiamoli come chiavi per capire perché, con questi, si riesce a convincere chi si ha di fronte, a volte contro ogni evidenza e buon senso.
Una cosa che invece gli omeopati e tutti coloro che usano false cure dovrebbero apprendere dalla medicina è chiara: il paziente è sacro e truffarlo è disonesto.
21-07-2022 una data storica. La prima (ed unica) ora d’aria dei detenti a guantanamo. Si avvicenda il carceriere. Il piu’ quotato è un dog sitter super partenopes, ex ristoratore al S.Paolo ( non del brasile), già assiso alla dx del padre (geppetto?) in attesa di una nuova livrea ed il cappello a cono. L’abbecedario delle instructions, in stampa già negli sa. é carino, rasato, non dice le bugie come il lucignolo fiorentino, è zerbinotto e non sbaglia un congiuntivo. Il pupazzo adatto per congiungere i frammenti o cocci della nazione. COn lo scotch, rigorosamente invecchiato in botte di rovere…
L’olio, poi a lenire le ferite del popò-lino. Sceneggiata all’ombra del vesuvio in cerca di alchimie politiche, zolfo, zuppe e coda di Drago…Il Britannia, sta già veleggiando verso il golfo.
Anvedi che scimmia! La sera, gli astanti al circo maximo sgranocchiavano noccioline e pop corn. Di tanto in tanto, qualch efat boy divertito le lanciava all’indirizzo della malcapitata. Il sor drgo avea messo in scena una grande bellezza, lo spettacolo piu’ bello al mondo. Scimmie rosse, nere, verdi, a cinque stelle, l’ultima novità che in fondo aveva rinverdito le prevendite biglietti sul web, bissando i naziskin, zitti e muti , ormai robetta da ragazzini fumati e scioperati. Il clow avveniva al soliloquio dello scimmiotto scienziato in camice bianco e occhioni da ranocchio, novello amleto nel: siringa o non siringa? questo il dilemma. e giu’ un endovena di lsd. Sconfiggeremo il virus e gli infermieri lo portano esanime fuori dallo spot esanime in chiara overdose. Altri scimmioni palestrati e tatuati sfilavano in passerella, in abiti femminili di fendi, offendi, le listess. . Altre scimmie travestiti da banchieri, raccoglievano le noccioline raccolte e le prestavano ad usura ; una nocciolina a capitale, dieci ad interessi annui.poi le scimmie d’ordine a multare le scimmiette in triciclo contromano.. Scsate, questa sera ho spettacolo anch’io e mi devo preparare. Infatti, la piu’ attesa , è la scimmia che sa scrivere o almeno ci prova. Arrivederci, scimmiotti.
le notizie si accalcavano , impressionanti come il caldo torrido di quei giorni. Montava il caos e non lasciavano filtrare luci nemmeno le sabbie dei fiumi in secca. Voci davano il primo ministro incarcerato sul gran sassoin versione black rocks, altri davano re sergio in fuga a brindisi ed il bombardamento alleato su aviano, ghedi, cameri. Essì, nella notte tutto era mutato e gli alleati eran ora i russi. I repubblichini mettevano a ferro e fuoco i paesini durante la ritirata al sud in attesa delle navi verso l’argentina, la bolivia, l’equador.. Le camicie verde ramarro padane rastrellavani i monaci e suore da spedire a Ginosa, ventotene, eboli. Il dio po, finalmente sperava lo sciamano di Gemonio, il geometra della danza della pioggia, avrebbe gradito il sacrificio. Il solito corollario di ambulanze che caricavano vitelli, cavalli e tacchini per vaccinarli onde raggiungere i 4 milioni di dosi, come obiettivo di vana Speranza. Le trote da Ceriano Laghetto avevan preso a volare e colpivano Milano con Testate atomiche, Le piu’ brave, eran volate sin al trasimeno e deposto maiali siluranti in ostia e sotto le ammiraglie di civitavecchia. La notte poi , iniziarono i primi spettacoli pirotecnici. Al largo, i Draghi brindavano a ostriche e champagne del SUccesso. Missione compiuta. Correva l’anno Domini 2022 in Mafialand.
Riteniamo leader europei no già inetti bensì… infetti!…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
eT VOILà, LES JEUX SONT FAITES!. al casinò royale, si fan gli ultimi (scarni) bilanci della gestione e l’usciere, si aggiusta la polverosa palandrana rattoppata ed il berretto da ussaro, chissà mai che venga qualche cliente russo di nascosto, all’Imbrunire… Sembra una prospettiva Nievskji alla rovescia, nel paese dell’abisso. I gatti magri per le strade, neppure le vecchiette in nero a consolarci, le piazze vuote. Almeno il turismo, ultima carta, lascateci, implora un’anima vagabondfa. Niente, persin le stalle per farne suites di lusso per annoiati e pervertiti texani, ci han comprato insieme all’hotel Danieli, la Cà d’oro. Come non bastasse, son tornati a strombazzare sulla pandemia, a scoraggiare gli sprovveduti vacanzieri, dirottandoli così verso le amene località turche, accolti in pompa magna da aitanti giovani coi baffi e barba alla moda.Siamo in pieno amar-cord e grand hotel di rimini. Aleggia, sul tutto, l’altro hotel: il Meina, di Lizzani.Un crudo realismo o una cruda rrealtà, descritta da Pasolini nelle 120 giornate di Sodoma? Lo scopriremo, confidando che sian questi solo fantasmi di una sventura, paura vetusta..In ogni caso, noi abbiamo sempre i presidenti sbagliati sui colli sbagliati. Forse è meglio metterli su un piano ridimensionato. A livello terra terra, come i comuni mortali. Non sono DIvinità,
l’agonia di capitan titanic è in fondo comune a quella dei passeggeri paganti. SI palesò una falla nel sistema bancario piu’ d’un decennio addietro, ma con noncuranza ed infine perfetta strafottenza nominarono un bancario alla guida del Trans-atlantico. La falla in chiglia si allargava (nottetempo si vocifera che i migliori agissero di trapano e succhiello (non secchiello). L’aqua salendo, annego’ tanti acquirenti di titoli tossici, altri con l’acqua alla gola si suicidarono. L’orchestrina della stampa, intanto suonava allegra. In quella falla, si introdusse un virus che presto diffuse moria nei viaggiatori anziani e qualche nipotino che incautamente aveva sottratto la merendina smozzicata dal nonno. I macchinisti, alla vista dell’inclinazione paurosa dello scafo, buttarono il Grande Timoniere a mare, indicendo nuove elezioni. Paff! un boato e grida disperate, il naufragio. COl tempo, si seppe che l’equipaggio aveva compreso troppo tardi di temere la rabbia degli imbarcati. Il segreto della polizza assicurativa , giace in fondo al mare con i banchieri a festeggiare nell’isola del Diavolo i proventi della loro Truffa del Millennio deposti nei parADISI OFF-SHORE, COME DI PRASSI NEI LORO LOSCHI AFFARI, MENTRE TUONAVANO CONTRO GLI EVASORI DEGLI SPICCIOLI.. Infatti, la stipula del risarcimento a missione compiuta (naufragio doloso eterodiretto) era avventa con successo. Le famiglie degli imbarcati, intanto, se la vedevano con i creditori affaccendati a reqisire le fanciulle da spedirenei bordelli delmmondo ed i ragazzi nelle miniere. Il resto, incolonnato ad u tritacarne per farne croccantini per gatti. Una bella colazione, quella mattina,,,
un’aspetto che ti colpisce la prima volta che vai all’estero per lavoro, è la spontanea franchezza che disarma ogni retorica nazionale. L’interlocutore si presenta con un saluto, le proprie generalità, la mansione e ti chiede cosa desideri, cosa possa fare per te. Stupiscono se ti presenti col solo nome, il programma di studio, gli obiettivi che ti sei posto.Strano, in Italia son tutti Chi sa operare, si faccia avanti, chi ha un blasone in testa come fosser corna, fa giusto ridere, forse carriera in certi ambienti oscuri o protetti, mai nell’agone,E’ come quando vado a Torino e le arie da vecchia signora, mezza francese e mezza sciantosa,, indolenziscono l’anima dal suo miserabile stato di parvenue, in bilico fra palazzo madama e chez madame arthur. Una città castrata e travestita per danzare nei bordelli d’Europa. Poi ci stupiamo che la classe dirigente trasudi, l’indomani mattina in aula, di fumo e nicotina, se non peggio a voler pietosamente eludere. In fondo, non è un onore esser appartenuto a tale nazionalità per una vita intera, prima di aver chiaro l’araffresco a lungo velato, arcano. Buonanotte, la nudità del vero è comunque come un funerale pubblico. Le scimmie sfilano, i parenti del morto piangono. Il becchino porta i soldi in banca ed il prete ripone offerte in sacrestia. Il Morto, sottoterra.Una vita a soffrire, lavorare, per niente.
Strano, in Italia son tutti Dottori, ammiccano, fra il divertito e lo sconsolato,( mancan alcuni passaggi, ma è la linea web scarsa ed in trasmissione, mangia dati-pazienza- il senso si capisce)
Sinora, il conflitto si è consumato fra le classi sociali, comprimendo e spogliando la classe media a vantaggio del personale statale. Un solco che ha approfondito le divisioni. Così il reddito di nullafacenza, foriero di un’insanabile frattura tra nord e sud del paese. perchè lavorare a 500 eu mese se altrove ne prendon mille perchè son nati sfortunati?Attenzione; il dissenso puo’ manifestarsi come un assordante silenzio. Ormai, ci avviamo alla guerra civile. ci sono troppe ferite insanabili e nessuna volontà di sanarle, anzi… Del resto, agli Usa piacerebbe una guerra in Italia.Quella in Ukr è ormai agli sgoccioli. Dove altrimenti? Con la guerra, i ricchi fan soldi, i poveri fan terra…
Draghi se ne va, ma non illudetevi che Putin arrivi presto. Usa: “L’Italia rimane partner stretto”.Stretto al collo, con una corda.Non resta che una lotta di liberazione popolare.
Alcuni la chiamano guerra. Fa caldo: la vedi l’italia che muove guerra agli Usa? Percio’, fine pena mai. Ogni vita che sboccerà, è già votata all’Ergastolo.Ogni nascituro è come uno scimmiotto in gabbia vita natural durante. Allegria…
Si può vedere (!) :
ALL’IDIOTA TROLLATORE.
Punto primo: un esperimento per essere scientifico deve poter dare lo stesso risultato ripetendolo all’infinito. Questo in medicina non è possibile perché gli uomini non sono tutti uguali. Ma che te lo dico a fare dato che sei un idiota trollatore. Veniamo all’ omeopatia. Pezzo di un cretino, lo sai come funzionano i trials sui farmaci? Evidentemente no, altrimenti non scriveresti sempre un mare di cazzate. Ora si deve sperimentare l’efficacia del farmaco A. I protocolli che la scienza si è data prevedono che tale farmaco debba essere somministrato in doppio cieco. Che cos’è cretino che non sei altro? Gli è che si prendono tot ammalati e ad insaputa del personale medico gli si somministra il farmaco A. Poi ad un uguale tot di ammalati ad insaputa loro e del personale medico gli si somministra del placebo. Lo sai pezzo di un somaro che cos’è un placebo? È un farmaco senza il principio attivo, cioè il nulla dal punto di vista farmacologico. Ora in un mondo di gente normale uno si chiederebbe perché fare un qualcosa che dal punto di vista razionale è pura idiozia; perché si sa che un placebo non dovrebbe curare. E invece non è così, vero signor coglione? Vero che in qualunque trial c’è sempre una percentuale di pazienti che reagisce positivamente alla somministrazione del placebo? Lo sai testa di rapa che dei farmaci non superano il trial perché non danno risultati superiori al placebo. Lo sai che in certi trial la percentuale di pazienti che reagisce positivamente alla somministrazione del placebo è la sbalorditiva cifra del 40%? Cosa ne deduci, o coglione? Sarà mica che è la mente del paziente che cura? No eh? Mai sentito dire dai medici in ospedale che è il paziente che ad un certo punto deve reagire? Adesso fai il favore di andare a rompere i coglioni da un’altra parte!!!
@Solito troll patetico e idiota da due lire bucate puzzolenti
” I limiti della Medicina basata sulle evidenze e gli studi clinici randomizzati”
di Luca Pani e Saverio Vasta,
Fonte: Editoriali Aifa, 26 maggio 2014
Dall’introduzione dell’EBM i costi per la salute sono aumentati, mentre le evidenze di alta qualità non sono state numerose. Forse perché i trial randomizzati sono stati spesso alterati dagli interessi dei soggetti coinvolti nella scelta delle ipotesi da testare nei trial, dalla conduzione degli studi e dalla comunicazione selettiva dei risultati
Proseguimento:
https://www.quotidianosanita.it/scienza-e-farmaci/articolo.php?articolo_id=21710
Breve commento.
Prima parte.
Chi di iignoranza ferisce, di ignoranza perisce!!!
Seconda parte.
Articolo già postato nel PS del mio post ( quello del 9 Luglio 2022 alle 20:07 ) della sezione commenti del seguente articolo:
Bill Gates dietro la distruzione dell’ Olanda agricola
insomma, piena conferma come già dicevo che nel suo caso non trattasi di essere duro di comprendonio ma di demenza totale al 100%, se invece fa ancora finta di non capire trattasi di totale malvagia malafede, con tutte le molte conseguenze negative del caso!!!
Fabrice, secondo me la mala fede conta fino a là,
è che lui Probabilmente questo fa di mestiere ( e probabilmente non ne ha mai fatto uno di realmente utile alla collettività da quel che si intuisce…) tendenzialmente, spaccia fregnacce propagandistiche, con sicumera $cientista ed insulti da Troll ( fino a là ci arriva…) …
sarà un prezzolato da Big Pharma o dall’oligarchia politiKante, essa stessa prezzolata, in vario modo ?
Potrebbe anche essere un figlio di papà annoiato….boh.
@Anonimo
“Sei un idiota”, Anonimo
Breve commento.
In sole tre parole, ci ha azzeccato in pieno, esprimevo lo stesso concetto definendolo: demente totale al 100%!!
A titolo di completezza, ma come si fa a prendere come esempio di credibilità scientifica una come Sylvie Coyaud che non ha mai avuto un’esperienza professionale come si deve in campo scientifico e che per giunta scrive per La Repubblica, giornalone che non vale neanche come carta per incartare il pesce?
Giornalone che le ha sbagliate tutte: euro, 11 Settembre, guerre nei Balcani, guerre in Iraq e Afghanstan, guerra in Libia, guerra in Siria, baggianate colossali su questa Fake pandemia spacciata anche da loro come peste del secolo, conflitto russo- ucraino, immigrazione, , ecc….., in tutti i casi sempre e solo a fare da megafono propagandista alle paturnie guerrafondaie dei guerrafondai USA e i loro vassalli europei, del tipo Istituto Luce ai tempi del fascismo ma loro si spacciano pure per liberal democratici, della serie: Orwell gli spiccia casa!!
Insomma, bisogna essere nella migliore delle ipotesi una persona priva di alcun senso critico, vedasi:
https://www.pensierocritico.eu/atteggiamento-critico-personale.html
oppure appunto un idiota/demente totale al 100%!!
Per giunta nel suo caso c’è anche una forte vena di masochismo, insomma un mix micidiale in negativo!!
E i veri troll professionisti a pagamento non sono mai così masochisti, quindi, se eventualmente è un troll professionista a pagamento è troppo scarso, una pippa totale, neanche quello sa fare!!
Comunque, a proposito di La Repubblica di George Soros, se lo ricorda di Odifreddi, il matematico tuttologo firma storica di La Repubblica, che figura di merda gli abbiamo fatto fare?
Agevoliamo il ricordo a eventuali terzi lettori:
https://ilsimplicissimus2.com/2021/07/17/pensiero-banale-odifreddi-153087/
Buone cose e alla prossima!
Fabrice
Questo , molto probabilmente lo hanno sloggiato da infosannio dove spacciandosi per un Fart$ cecker, si comportava da troll, assieme ad un branco di suoi compari… ma neppure in quel truogolo ( cit.) sono riusciti a sopportarlo, con tutta probabilità, in fine (e dire che lui si era quasi auto convito, non ho capito bene a che titolo,, ne mi interessa particolarmente, di essere il padrone del predetto truoglo…).
Deve avere un qualche intrallazzo con la Lombroso che nomina sempre, quasi ossessionato, altrimenti non si capisce com’è che Non lo bannano ( a me per delle critiche anche aspre su femminismo frignone 2.0 all’itagliana, mi ha bannato una serie di volte… mentre sto propalatore di propaganda $cienti$ta lo lascia sversare i suoi insulti e la sua propaganda di bassa lega, che fra l’altro tende a spacciare per Verità Scientifica, a prescindere …), su Stopcensura, lo hanno bannato al volo appena hanno capito la sua natura …
Magari ha un qualche intrallazzo con i blogger, con la Lombroso in particolare ( che lui nomina sempre a mo’ di sceneggiata napoletana…).
Comunque , quello di “sei un idiota” , Non sono io, dovrebbe essere Geronimo, forse…
io Non mi perdo a dare dell’idiota ll’idiota, sarebbe come lavare il muso al somaro: ” si spreca tempo e danaro”.
Sbagliato. I cosiddetti “modelli” climatologici sono sempre locali, ed utilizzati per stime globali *in concerto con* glil altri elementi in possesso.
La ripetibilita’ O NO, di una presunta dimostrazione e’ alla base del 90% di quel che fai fuor dai tuoi pensieri, ovvero “nel mondo” (“… ma non di esso”).
Queste fregnaccette che ripeti, tali in quanto ininfluenti metodologicamente, storicamente, euristicamente, sanno assai di stantio e ti fan riconoscere.
Dimmi, Fesso,
mammeta ‘ddo sta?
A Montevergine
o al Monte di Pieta’?
Post Scriptum
Davvero credi di potermi insegnare qualcosa sul come si legge un testo scientifico chiocciando da infoiato la superficie dell’ovvio?
https://oggiscienza.it/2017/10/26/torello-lotti-creme-omeopatia-quantistica/index.html
Il prof. Torello Lotti crede in GOD e nell’omeopatia quantistica
In un’università telematica romana sostenuta da aziende private, un famoso dermatologo genera occupazione, titoli accademici e reddito grazie a terapie inutili o pericolose.
s
ylvie coyaud
Ott. 26, 2017 at 2:00 pm
IL PARCO DELLE BUFALE – I rapporti tra editoria predona, accademie e università virtuali, falsi titoli, commercio di rimedi non autorizzati, conferenze pseudoscientifiche e ciarlataneria sono spesso ingarbugliati. La custode del Parco prova a dipanarli con un esempio di rigenerazione cutanea suggerito dall’impertinente Riddled che la ritiene troppo fanée.
All’epoca del suo arresto nel 2010, si era parlato molto del professor Torello Lotti, il dermatologo dell’Università di Firenze apparentemente di fama mondiale, che tra altre attività eticamente dubbie procurava clienti-cavie ai produttori di farmaci superflui se ne finanziavano le ricerche. Dopo vari processi, nel dicembre scorso se l’è cavata con un anno di carcere, la condizionale e pochi spicci. Nel frattempo aveva trovato un lavoro all’Università telematica Guglielmo Marconi di Roma, e creato il Journal of Pigmentary Disorders, rivista predona della World Health Academy, la quale consiste nel sito web del professor Robert Schwartz della Rutgers University, e dal passato glorioso.
Gli accademici virtuali fanno parte del comitato scientifico di un master per le cure estetiche dell’Università G. Marconi, diretto da Lotti, che dopo l’iscrizione da 1900 euro spazia dalla
Semiotica speciale ed anamnesi dermo-estetica allo Sviluppo aziendale e marketing.
Membri del comitato e docenti pubblicano di preferenza su GOD
detto anche Global Dermatology, un bimensile fondato e diretto da Lotti, ma aperto a chiunque sia interessato a promuovere l’azienda dove lavora o allungare il proprio cv e farsi un po’ di réclame riciclando “lavori scientifici” in inglisc.
Gli interessi comuni non si fermano qui. Insieme a colleghi, Torello Lotti si è dotato di una start-up Applied Biotechnology, che ripropone in veste più moderna vecchi rimedi contro l’alopecia, l’insoddisfazione sessuale femminile e la vilitigine, e per sviluppare i quali sollecita investimenti. Riddled pensa che i titolari
non avranno difficoltà a trovare riviste in cui pubblicare i successi
degli eventuali esperimenti in vitro e in vivo. Senza attenderli, sul J. of Pig. Disorders insieme ad Alessandro Perra, presidente delle Fondazioni Guna, Torello Lotti aveva spiegato la novità rivoluzionaria. Sta a una terapia basata sui dati clinici come la fusione fredda all’energia nucleare:
La Low Dose Medicine (LDM) nasce dalla biologia molecolare, dall’immunologia psiconeuroendocrina e dalla fisica quantistica. Per quanto riguarda l’uso di basse dosi degli ingredienti attivi dei suoi farmaci, trae origine dalla tradizione storica dell’Omeopatia.
Di recente il celebre dermatologo italiano, duole informarne pazienti e ammiratori, è stato licenziato da OMICS che ha cambiato il nome della sua rivista da J. of Pig. Disorders in Dermatology and Dermatological Diseases. L’omeopatia psiconeuroendocrina quantistica essendo un po’ di nicchia, è probabile che il mercato dei cv gonfiabili sia limitato.
Per compensare, Lotti occupa il tempo libero e arrotonda lo stipendio sfruttando la LDM con Vitiligo Clinic: uno spaccio on-line di creme emollienti e integratori alimentari, sicuramente inefficaci e auspicabilmente innocui, e “cliniche” in Bulgaria dove una cliente abituale delle sue riviste e docente nella stessa università vende trattamenti sia ingiustificati che pericolosi. L’insieme è
un progetto del Dipartimento di Dermatologia dell’Università Guglielmo Marconi, sotto la direzione del prof. Torello Lotti
assistito dai professori Michael Tirant della ditta Soratinex, e Davinder Parsad del Centro Studi per la Ricerca Multidisciplinare Rigenerativa, un “progetto” dell’università in collaborazione con
le Fondazioni scientifiche World Health Academy (Zurigo, Svizzera), Vitiligo Research Foundation (New York, NY, U.S.A.) e New York Academy of Science (New York, NY, U.S.A.).
(Link originali)
Nessuna delle tre è una fondazione scientifica. La seconda – lanciata con l’acquisto di un supplemento pubblicitario di Dermatologic Therapy, scritto dai suoi fondatori – è un raccoglitore di fondi esentasse con sede (“incorporated”) nel New Jersey, come l’Accademia. Schwartz è membro della New York Academy of Sciences, ma non ne decide i “progetti”.
Quell’università di Roma è un diplomificio? ha chiesto Riddled alla custode. In assenza del suo avvocato, lo ha invitato a rivolgere la domanda al Rettore, la professoressa Alessandra Briganti.
Leggi anche: E se l’Ordine dei medici facesse ordine in casa sua?
https://www.corriere.it/cronache/21_aprile_02/caso-coyaud-quei-rischi-giudiziari-se-critichi-ciarlatani-8bffabf2-9319-11eb-ae39-fda5c018b220.shtml
La giornalista francese è da poco finita a processo perché smascherava la pseudoscienza. Non possiamo permettere che chi fa soldi vendendo acqua fresca si appelli alla libertà di parola e poi usi la giustizia per far tacere chi contesta
di Carlo Rovelli
Il caso Coyaud e quei rischi (giudiziari) se critichi i ciarlatani
In uno Stato di diritto, le sentenze si rispettano e si applicano. Anche se non ne condividiamo le motivazioni. Ci sono però situazioni in cui i giudici, in buona fede, commettono errori, e questi errori, accumulati, diventano nocivi per la società. In questo caso, penso sia bene parlarne. Sono seriamente preoccupato per un trend in questa direzione. Pseudo-scienza, pseudo-medicina, e ciarlatani di vari tipi, si stanno diffondendo in Italia, perfino all’interno delle nostre università, usando una strategia aggressiva: denunciare chiunque li critichi alla magistratura per diffamazione o calunnia.
La strategia è efficace. La paura di restare invischiati in lunghi processi e l’incertezza del giudizio dissuadono persone competenti dal criticare i ciarlatani. Per paura di essere denunciati, i più tacciono. Molti hanno paura perfino di testimoniare in un processo, per timore di essere denunciati a loro volta. I ciarlatani crescono e si rafforzano. Ogni condanna o anche solo rinvio a giudizio per diffamazione di un giornalista, scienziato, o blogger, che ha criticato, magari in maniera mordente, pseudo-scienza o pseudo-medicina viene utilizzata dai ciarlatani come approvazione istituzionale di una ciarlataneria. La gente è confusa. Finisce per fare cose come spendere cifre ingenti per cure inefficaci e sciocche, invece di curarsi veramente. Per fare un esempio nel campo di mia competenza più specifica, la fisica quantistica, i miei colleghi ed io siamo tutti disgustati dalla crescente diffusione dell’uso ciarlatanesco di tante cure mediche «quantistiche». Ma molti preferiscono tacere. Non parlo in astratto. L’occasione di questo pezzo è il recente rinvio a giudizio di una ottima giornalista che da tempo si occupa di criticare ovvia pseudo-scienza con grande competenza e in maniera ampiamente documentata: Sylvie Coyaud. Prima di scrivere questo articolo ho esitato, per timore di finire anch’io citato per diffamazione.
Voglio essere chiaro. Voglio vivere in una società in cui chiunque possa curarsi come vuole. Voglio anche vivere in una società in cui chi inventa cure miracolose sia libero di sbandierarle e venderle agli allocchi. Ma voglio anche vivere in una società in cui se qualcuno vende ciarlatanerie miracolose, altri possano criticarlo, con le parole forti necessarie, senza dover temere la magistratura. Non possiamo permettere che i ciarlatani si appellino alla libertà di parola per fare soldi vendendo acqua fresca, e poi però usino il sistema giudiziario per mettere a tacere chi li critica. Purtroppo questo sta avvenendo in Italia. Ci sono alcuni giornalisti coraggiosi, alcune persone di cultura, alcuni blogger, che hanno il coraggio di denunciare questi fenomeni deleteri. Ci sono voci nell’università, anche fra gli studenti, che si sono alzate in questo senso. Vanno difese, non messe in difficoltà. Ci sono giudici che si rendono conto della situazione, e non cadono nella trappola di punire chi fa un servizio civile essenziale. Ma troppo spesso avviene il contrario.
Mi rivolgo per questo a tutti i giudici, di cui ovviamente non metto neppure per un attimo in dubbio la buona fede. È per loro che scrivo questo articolo. Rinviare a giudizio o condannare per diffamazione un giornalista, uno scienziato, o un cittadino che ha il coraggio di denunciare pubblicamente una delle tante pseudo-medicine o pseudo-scienze che dilagano ha effetti devastanti per la società. È diventare inconsapevolmente complici di un sistematico raggiro, difeso con metodi mafiosi: spaventando le voci critiche. Mi rendo conto della posizione difficile di un giudice, che per la sua formazione culturale è spesso nella posizione di non sapere giudicare il merito di una accusa di inconsistenza scientifica. La soluzione, credo, non è giudicare il merito scientifico.
Il dibattito sulla consistenza o menodi un’idea medica o scientifica non deve essere risolto in un’aula di tribunale. Deve essere pubblico, e libero. Io non posso denunciare un ciarlatano perché dice ciarlatanerie (ahimè, quanto lo vorrei!); ma lui non deve pensare di poter denunciare me se io dico pubblicamente che lui è un ciarlatano per la palese inconsistenza delle frottole che racconta. Altrimenti come fa la società a difendersi dai ciarlatani? Cari giudici, per favore fate attenzione: ogni rinvio a giudizio o condanna per diffamazione da parte di un tribunale italiano contro chi denuncia la pseudo-scienza è una coltellata contro la verità, un’arma data in mano a quelle che sono di fatto associazioni a delinquere. Non sta al giudice giudicare se una cura è efficace o meno, e proprio per questo non dobbiamo lasciare che i ciarlatani usino la magistratura per difendersi dalle critiche, anche se queste critiche sono, come devono essere, mordenti.
Ma mi rivolgo anche all’intero corpo docente universitario italiano, ai rettori, ai presidi, ai direttori di dipartimenti. L’università italiana si sta facendo contaminare dalla pseudo-scienza. Basta andare online e cercare pseudo-scienza nelle università italiane, per avere elenchi dettagliati, impressionanti per la dimensione e la diffusione del fenomeno che denunciano. Cartomanti, indovini, rimedi stregoneschi, misteri misteriosi, fenomeni paranormali e altra monnezza. Che orrore. Liberiamoci da questo contagio. Non facciamoci prendere dalla paura. Se per quieto vivere, per evitare di incappare in percorsi giudiziari o polemiche, restiamo in un complice silenzio, stiamo facendo seriamente del male alla salute dei nostri concittadini, alla nostra cultura, alla educazione delle generazioni future. Stiamo mettendo in pericolo la credibilità dell’istituzione che ha il compito morale e civile di essere depositaria dell’affidabilità del sapere della nostra civiltà.
Sei un idiota
https://oggiscienza.it/2018/08/08/omeopatia-no-fakemed-francia/index.html
Omeopatia: la guerra di Calimero contro gli allopati
I sindacati degli omeopati francesi denunciano per omessa fraternità i medici che li hanno chiamati “ciarlatani”, con esposti all’Ordine che li chiama allo stesso modo.
sylvie coyaudsylvie coyaud
Ago. 08, 2018 at 7:00 am
File:Homeopathic332.JPG
Wikidudeman, Creative Commons
IL PARCO DELLE BUFALE – Patria della multinazionale Boiron “leader mondiale del settore, eppure martoriata prima in USA e ora in Canada, la Francia è il paradiso dell’omeopatia. Una volta nella vita l’ha usata metà della popolazione, non può che essere efficace.
In marzo, 124 medici dissentono e pubblicano sul quotidiano Le Figaro un appello contro l’equiparazione con la medicina di omeopatia, agopuntura e mesoterapia praticate da “ciarlatani”, e il loro rimborso al 30% da parte del Servizio sanitario nazionale.
Con discrezione e in ordine sparso i sindacati di categoria (una decina, contando quelli per ogni scisma della “setta” locale di Hahnemann) denunciano all’Ordine dei medici qualche firmatario, accusandolo di “non confraternité“. L’Accademia di medicina reitera in maggio il parere negativo del 2004 su
un metodo immaginato due secoli fa, a partire da a priori concettuali sprovvisti di fondamenti scientifici.
Il 19 giugno, l’Ordine ricorda che l’omeopatia non una specialità riconosciuta, quindi i suoi adepti non sono confratelli. In conferenza stampa il suo vice-presidente sottolinea che
Non esiste il medico omeopata.
L’ultima succussione fa traboccare il vaso e inizia la “guerra“. Dopo aver atteso per un mese che l’Ordine lo invitasse a un incontro, il Syndicat National des Médecins Homéopathes Français che, esagerando vanta 400 iscritti su un totale di 5000 adepti, annuncia altre 60 denunce.
I denunciati sono più stupiti che preoccupati. Dieci anni prima, quel sindacato si era svenato inutilmente per difendere l’ex medico omeo-antroposofico-energetico Martine Gardénal, chiedendo alla Corte europea per i diritti umani di revocarne la radiazione per “ciarlataneria” da parte dell’Ordine, una condanna confermata in prima istanza, in appello e al Consiglio di Stato.
Caliméro
Risultato delle denunce: boom di adesioni all’appello dei 124, ormai oltre le 2.800 firme; no# FakeMed uniti nella lotta con pazienti che, in segno di fraternità, inaugurano la tribuna “Soutien 124” il 3 agosto. Boom anche di servizi ironici sulla “guerra” dei ciarlatani e di interviste alle sue vittime “allopatiche” in radio e televisione. Per la stampa si veda per esempio Le Figaro, Europe1, Le Parisien, Le Parisien bis, Ouest-France e innumerevoli testate di provincia.
Un Pistolero
Più influente, Il Quotidien du Médecin chiede una decisione della ministra della Salute a favore degli allopati. Il 17 luglio, la Commissione per la trasparenza dell’Alta autorità per la salute (HAS) comincia a pubblicare il proprio parere sui prodotti Boiron e a stupirsi di quel 30%, mentre
molti farmaci dall’efficacia comprovata sono rimborsati al 30% se non addirittura al 15%.
Con diplomazia, Le Quotidien non menziona il fatto che la ministra ha delegato la missione di “informazione sui farmaci” a un difensore della “cultura omeopatica“. Il sindacato dei medici non convenzionati si schiera con i guerrafondai. Delle due l’una, scrive in un comunicato stampa del 30 luglio,
l’Autorità è diventata il pistolero degli anti-omeopati o ha ricevuto la missione di «sigillare» il dossier
ancora prima di averlo aperto e di aver valutato la letteratura scientifica sull’efficacia dei rimedi omeopatici.
Un Caliméro
Come nota Reflets Info in
Le syndicat des homéopathes fait son Caliméro,
l’unico premio Nobel per la medicina che difenda la categoria piccola e nera è il virologo anti-vax Luc Montagnier, fautore di terapie quantistiche e di interventi chirurgici in pazienti sotto ipnosi e senza anestesia. L’8 luglio scorso, i sindacati speravano in un cenno di solidarietà durante un’università estiva sul tema della fisica quantistica. La sua conferenza era intitolata
Lavori sulla prova dell’omeopatia.
Ma i lavori sono in corso come da un ventennio a questa parte e il Nobel riconosce pochi confratelli. Tra questi Albert-Claude Quemoun che cura le malattie infettive con l’omeopatia, “dimostrando” così che vaccini sono inutili, e l’ex reumatologo-osteopata della nazionale ciclistica Gérard Guillaume che guarisce in pochi giorni l’autismo con l’omeo-agopuntura quantistica.
E un Servizio Sanitario della Toscana
Nel marzo scorso, al convegno della Scuola di agopuntura tradizionale, patrocinato dal Comune di Firenze, dal Servizio Sanitario della Toscana e dall’Istituto Toscano Tumori, Guillaume aveva portato “le prove” di una sua “oncologia integrata” in un intervento tanto memorabile
Energia perversa latente in medicina cinese e ruolo delle infezioni fredde nelle malattie croniche [sic] (tumori, morbo di Parkinson, autismo)
quanto irreperibile. Guillaume è presidente dell’associazione Chronimed, creata nel 2012 da Montagnier, e avrebbe sicuramente pubblicato il testo integrale sul suo sito non fosse stato costretto a chiuderlo per plagi, pirataggi e violazioni del copyright.
In questa stagione pertanto, l’agopuntore osteo-omeo-quantistico viene ricordato sopratutto per la scoperta che nel Giro di Francia i corridori usano motori elettrici al posto di sostanze dopanti come l’eritropoietina.
Leggi anche: Il Nobel e la memoria dell’acqua; Luc colpisce ancora; Lotta di classe contro la Boiron
Sei un idiota
… CHE E’ INUTILE SALTARE DI PALO IN FRASCA. LE SUE PAROLE SONO IMPOTENTI.
Si può leggere (!) :
https://www.meteolive.it/news/In-primo-piano/2/le-falsit-sul-riscaldamento-globale/43202/
Bellissima nota della bellissima Sylvie Coyaud, che spernacchia i vari Fabrice, Fesso Coso e Mentecatto. Le figure ve le toccate qui: https://ocasapiens.org/2022/07/17/le-chiamano-verita/
Le chiamano “verità”
L’11 luglio i proff. Franco Battaglia e Uberto Crescenti hanno pubblicato un saggio di storia alternativa intitolato – ‘tenti al rimmel
Come è nata la religione del riscaldamento globale antropico: non è vero che il 97% degli scienziati è d’accordo
Entrambi sono cattolici e così esperti di religione da scrivere il primo sulla stampa e in un libro che papa Francesco è succube di consiglieri indemoniati; il secondo una lettera aperta a papa Francesco in cui gli spiega che non ha capito la dottrina cattolica.
Il saggio è lungo e ripete tesi degli autori, smentite da tutta l’evidenza scientifica finora disponibile. Un esempio classico:
nel Medio Evo, tra il 900 e il 1400, la temperatura nel nostro Pianeta è stata superiore da 1 a 3°C rispetto a quella del periodo che stiamo vivendo…
Grafico di Ed Hawkins, qui si vede ancora meglio
E dall’evidenza tout court:
In questa nota desideriamo portare un contributo di verità e di conoscenza per quanto attiene la forza numerica degli scettici, per contestare le false affermazioni dei catastrofisti. Ci sentiamo di affermare, d’accordo con il climatologo Z. Jaworoski, (Science, 16 marzo 2007) che l’AGW è il più grande scandalo scientifico del nostro tempo.
Zbigniew Jaworoski era un medico che si occupava degli effetti delle radiazioni e nel tempo libero aspirava a essere considerato un nuovo Picco della Mirandola. La sua raccolta di diffamazioni e deliri
CO2: The Greatest Scientific Scandal of Our Time
non è uscita su Science, ovviamente, ma nella rubrica “Science” dell’E.I.R. che sta per Executive Intelligence Review, una rivista antisemita e complottista dell’invasato antisemita e complottista Lyndon LaRouche.
Combinazione, sulla stessa rivista dall’altro ieri si trova un recente capolavoro del prof. Battaglia:
The Fraud of Climate Change and Energy Transition
Complimenti all’editore e all’autore.
Fonte: the consensus project
Per smentire il fatto che il 99% dei climatologi sa che i gas serra hanno un effetto serra, i due novelli storici della scienza attribuiscono la professione di “scienziati” ai firmatari di ogni petizione, compresa la propria, ai presenti agli incontri che negano l’effetto serra dei gas serra.
Così. ad es., si sono dimessi [dall’IPCC] oltre 20 scienziati studiosi del clima tra cui ricordiamo l’italiano G. Visconti, R Lindzen, C. Landsea, J. Christy. N. Shaviv, D. Evans, Z. Jaworowsky [link diverso dal precedente], D. [?] Clark, C. Alegre [sic], B. Wiskel, D. Bellamy, T. Patterson, L. Beengtsson, S.F. Singer, K. Itoh, ecc.
(link aggiunti). Nessuno di loro ha mai fatto parte dell’IPCC.
Gli autori ricordano “l’italiano Guido Visconti”, autore per Le Scienze di critiche sbagliate ai modelli e sul Corriere di una presunta smentita della “teoria di Milankovic“. Lo ricordo anch’io: tre anni fa si era dimesso dal comitato organizzativo di un convegno sul clima all’Accademia dei Lincei perché, senza dirglielo, gli altri due coordinatori avevano invitato il prof. Battaglia a leggere la propria petizione.
Motivo per cui il convegno era stato annullato e il prof. Battaglia si era incavolato.
I due storici alternativi riproducono anche il grafico che aveva generato quello in copertina di Basta catastrofismi! di Battaglia & Scafetta. Questa volta però, tutti possiamo vedere che le rilevazioni in media troposfera e unicamente fra i Tropici vengono confrontate con 73 risultati di modelli climatici che simulano le temperature sull’intera superficie terrestre in assenza di provvedimenti per ridurre i gas serra (scenario Rcp 8.5, cf. nota)
E’ accompagnato da questa didascalia
Spaghetti previsionali dell’IPCC che dimostrano come le previsioni non coincidono con le misure effettive della temperatura misurate con i palloni stratosferici [sic] (i circoletti) e i satelliti (i quadrati).
Nota per passanti distrat*
Nei rapporti IPCC come nelle riviste scientifiche, i climatologi valutato l’insieme – ensemble – dei risultati – runs – dei modelli affidabili – skilled – per vari tipi di cambiamenti climatici in funzione di scenari socio-economici che vanno dall’ottimismo irrealistico al pessimismo, altrettanto irrealistico spero, sulla riduzione futura delle emissioni di gas serra.
Nel caso delle temperature, quelle simulate dai modelli CMIP5 per gli scenari più realistici sono le più simili a quelle osservate finora alla superficie terrestre. D’altronde con una semplice proiezione lineare della concentrazione di CO2 in atmosfera, nel 1982 i ricercatori di Exxon Mobil avevano previsto correttamente il riscaldamento che ne conseguiva:
Grafico di Ed Garvey e Richard Werthamer, 1982 circa
Ringrazio uno dei Climalteranti per la segnalazione.
@Solito troll patetico e idiota.
“Una buona notizia: non è più possibile diffamare impunemente l’Omeopatia”, a cura del Dott. Giuseppe Spinelli per Generiamo Salute, gennaio 2022
Iniziamo questo nuovo anno 2022, su cui ogni abitante del pianeta carica molte speranze e aspettative positive, dopo due anni diciamo “particolari”, con una notizia che ristabilisce la giustizia e sana un torto.
Ripercorriamo insieme gli avvenimenti che risalgono al 2016 e solo negli ultimi giorni del 2021 hanno trovato una soluzione equa. Della serie “meglio tardi che mai”.
Su un blog ospitato dal gruppo Repubblica (La Repubblica delle Donne) la giornalista Sylvie Coyaud pubblica, in data 15 settembre 2016 e 29 settembre 2016 due articoli offensivi e diffamatori, nei confronti della Fondazione per la Salutogenesi ONLUS (all’epoca Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS) e del Suo Presidente, il dott. Paolo Roberti di Sarsina, che la querelano.
Simposio al Senato della Repubblica
Ma cosa ha spinto la giornalista a scrivere parole altamente lesive della reputazione di medici che per decenni si sono spesi, con grande sacrificio, per assicurare la libertà di scelta e molteplici opzioni terapeutiche ai cittadini italiani?
È una risposta non difficile da dare. Pochi giorni prima dell’esternazione della Coyaud, nel settembre 2016, l’Associazione per la Medicina Centrata sulla Persona ONLUS aveva ideato e coordinato un simposio svoltosi presso il Senato della Repubblica dal titolo “Le Medicine Tradizionali, Complementari e Non Convenzionali nel Servizio Sanitario Nazionale”, con l’intento di favorire l’integrazione delle cure e di promuovere un approccio alla salute centrato sulla persona. Il Simposio era stato subito visto “non di buon’occhio” da alcune lobbies e consorterie in campo sanitario. Grazie alla volontà e all’entusiasmo dei partecipanti, le difficoltà seminate sul suo percorso organizzativo furono superate, ed esso rappresenta ancora oggi l’evento più significativo e corale del mondo delle MT&C (Medicine Tradizionali e Complementari) all’interno delle Istituzioni.
Diffamazione aggravata
Le parole usate con protervia dalla Coyaud, dalla definizione di “ciarlatani” a quella ben più grave di “ingannare e uccidere i pazienti” sono quelle tipiche di chi si sente al di sopra delle regole e crede di potersi permettere qualunque giudizio, sicuro di godere di una inattaccabile impunità. Ebbene, Sylvie Coyaud (faccio fatica ad anteporre il “cara”, mi capirete) si è sbagliata, non è andata come lei pensava sarebbe finita nel momento in cui rovesciava un fiume di veleno su persone che offrono, per spirito di servizio, un contributo importante alla società di cui fanno parte. Ben più grave a mio avviso cercare di spezzare un circolo virtuoso che, con difficoltà e dispendio di energie, cerca di far progredire la visione e la coscienza della salute nel nostro paese, facendo emergere l’importanza di un approccio legato all’umanizzazione della medicina.
Trascorrono 5 lunghi anni dai fatti descritti e dalla querela, e anche qui il percorso è a ostacoli. Un calvario di 13 udienze in cui i querelanti sono ben consci di non combattere una battaglia personale, ma di difendere gli interessi delle medicine antropologiche. Pioggia di articoli sui media mainstream che indovinate chi difendono… (paradossalmente l’offensore). Personaggi del “jet-set” della tecno-medicina e del giornalismo spacciati per “esperti di parte” chiamati a difesa dell’incauta insultatrice. Obiettivo? Forse arrivare alla prescrizione nel 2023, ma alla fine il GUP emette nei confronti dell’imputata il decreto di rinvio a giudizio per diffamazione aggravata.
Iter giudiziario
E qui avviene il miracolo… Illuminata improvvisamente dai rimorsi di una coscienza oramai affiorata sopra il velo del rancore, e probabilmente ben consigliata dalla sua difesa, la Coyaud si dice disposta a pubblicare una pagina di scuse sul suo blog.
Queste le dichiarazioni del dott. Paolo Roberti a conclusione della vicenda: “Sono trascorsi 5 lunghi anni dai fatti e dalla querela, ma non possiamo che essere soddisfatti nel vedere oggi quelle scuse sul sito di D.it e sul Blog di Sylvie Coyaud, che ristabiliscono una verità per la quale abbiamo lottato, senza mai cedimenti, negli anni.”
Da aggiungere a queste parole la nostra stima al dott. Roberti di Sarsina e alla Fondazione per la Salutogenesi Onlus, per aver chiuso con un atto simbolico, ma importante, la vicenda, senza ricercare la vendetta di soddisfazioni pecuniarie a cui probabilmente si poteva facilmente arrivare. E la consapevolezza che adesso si farà molta più attenzione da parte dei media a trattare l’argomento dell’Omeopatia e della Medicina della Persona, con il dovuto e meritato rispetto.
In appendice il testo che compare sul blog della Coyaud lo pubblichiamo integralmente affinché ne rimanga memoria:
Proseguimento:
https://generiamosalute.it/uncategorized/una-buona-notizia-non-e-piu-possibile-diffamare-impunemente-lomeopatia/
Commento finale.
Figura di Merda Colossale di Sylvie Coyaud, già solo da questo, credibilità su una scala da zero a dieci pari a zero tagliato!!
Per le Fgure di Merda Colossali del solito troll patetico e idiota, vedasi il mio post ( quello del 18 Luglio 2022 alle 19:33 ) nella sezione commenti del seguente articolo:
https://ilsimplicissimus2.com/2022/07/17/europa-la-nostra-malattia-164822/
ergo, credibilità su una scala da zero a dieci pari a sotto lo zero!!!
D’altronde simile attrae simile anche in negativo, aoù, sò soddisfazioni incucchiare sempre più figure di merda colossali……..!!
Cattivi scienziati, Ocaspaiens … in nomen omen …
Sei un idiota
E chi lo dice?
Senti e chi lo dice degli stivali… fai o brav’ e non ti scordare di prenderti la cammomilla stasera, hai capito?
Non ti scordare di prenderti la cammomilla stasera., hai capito? E fai il bravo