Come ci si poteva aspettare l’anglosfera e il rimasuglio di occidente complessivo subalterno e incapace di alzare la voce se non per ripetere gli slogan del padrone, non riesce sopportare l’onta del fallimento e della sconfitta perciò ha abbandonato la ricerca della pace e ha scelto la strada dell’escalation che con tutta probabilità porterà al conflitto nucleare: la bomba di Stranamore non è mai uscita dai pensieri di questi omuncoli.  Se da una parte infatti non si vogliono consegnare agli ucraini carri armati e aerei soprattutto per impedire che il mondo intero assista all’umiliazione della invincibile tecnologia militare occidentale fatta a pezzi giorno per giorno,, dall’altra si sono concessi agli ucraini i lanciatori multipli di missili che possono avere un raggio di parecchie centinaia di chilometri. Queste armi potranno far danno soprattutto alla popolazione civile, ma non possono di certo cambiare le sorti della guerra: verrebbero perciò utilizzati come arma di macello e rappresaglia contro il territorio e le città russe, innescando fatalmente l’escalation che in poche ore, forse anche pochi minuti  potrebbe diventare nucleare. Qualcuno si potrà consolare e conservare l’illusione che a questo non si arriverò mai, argomentando che ormai l’esercito ucraino sta collassando in Donbass e dunque l’invio di queste batterie di missili – che comunque richiedono un lungo addestramento – è semplicemente uno sguaiato  monito per impedire che la Russia vada oltre il territorio delle repubbliche separatiste  e non osi chiedere di più a un eventuale tavolo della pace. E’ probabilmente in questa prospettiva che gli neo idioti di Washington hanno deciso questa scellerata mossa. Tuttavia l’obiettivo di Mosca, dichiarato fin dall’inizio  è quello di disarmare l’Ucraina e farne un Paese neutrale: di certo non ha combattuto per vedersi circondata da missili, magari non nucleari, ma che costituiscono comunque una minaccia sulle proprie città. e per giunta gestiti dagli stessi nazisti di prima che costituiscono di fatto lo stato profondo del Paese.  Dunque sarà costretta a fare esattamente ciò che gli americani vorrebbero scongiurare: andrà avanti, distruggerà queste batterie, ma sarà anche costretta a presidiare tutto il territorio ucraino perché queste armi non possano entrare e forse sarò anche necessario dare un dura lezione alla Polonia.  E se qualcuno dovesse colpire una città russa la risposta sarà  contro la testa di questa idra, ovvero Washington.

Quindi il meglio che possa capitare a questo punto è che la guerra continui fino alla completa occupazione del territorio ucraino le cui difese a questo punto sono ridotte al lumicino e non sarà certo qualche lanciatore a fermare Mosca anche perché come accade ai cannoni e agli obici occidentali, compresi quelli italiani, che i non durano 15 giorni perché l’artiglieria russa è superiore, sia per mezzi che per competenza, senza contare il dominio dell’aria. Tuttavia è del tutto evidente lo choc subito dall’anglosfera quando ha scoperto che la Russia non poteva essere piegata dalle sanzioni fine di mondo e ora che anche la parte militare volge al peggio nonostante l’invio di armi in quantità tale da superare l’intero arsenale degli eserciti europei, la voglia di rivalsa è diventata incontrollabile come quella del maschio alfa detronizzato. Teniamo conto che siamo di fronte a persone così poco intelligenti da aver minacciato di confiscare i 300 miliardi di dollari di denaro russo  congelato senza tenere contro che ciò avrebbe suscitato malcontento e panico in molti Paesi del mondo e dunque un disinvestimento in dollari. Così è dovuto  intervenire la il segretario al Tesoro statunitense Janet Yellen a dire che che il furto dei soldi russi è contrario al diritto internazionale. Bontà sua ad aver ricordato che esiste qualche regola persino per questi banditi.

Una cosa a questo punto è certa: l’Europa, come del resto si merita ampiamente, vista la sua subordinazione così vergognosa e così passiva,  verrà distrutta o economicamente attraverso un prolungamento del conflitto o militarmente. O più probabilmente in entrambi i modi. Bisogna dire che tutto sommato che ormai c’è ben poco da rimpiangere su questo continente ormai incapace di rammemorare il passato, o di esprimere un qualche futuro.