Oggi che è domenica mi posso prendere una pausa e tentare di spiegare quali sono i caratteri della guerra di fronte alla quale ci troviamo, la quale si combatte con le armi in Ucraina, ma che in realtà infuria in tutto il mondo: il conflitto è tra il virtuale e il concreto, tra un’economia fatta quasi solo di denaro che moltiplica se stesso e un’altra fatta di cose tangibili , ovvero materie prime, manufatti, lavoro. Tra finanza e produzione. Tra un impero di carta potenzialmente infinito e uno dove al contrario è proprio il limite a definire l’attività umana. Tra un cultura occasionalistica e di mercato e una invece che ha profonde radici. E’ la battaglia tra un eterno presente privo di prospettive e una visione dialettica della storia e del mutamento. Potrei continuare a lungo in questo elenco di dicotomie, ma voglio cominciare da dove magari non si immagina, ovvero dal Pil una misura econometri nata nei suoi connotati attuali dal neoliberismo e dunque adatta a celebrarne le glorie, senza però dire nulla riguardo alla ricchezza reale delle popolazione generale che invece è essenzialmente determinato dalla politica. Il Pil si definisce come il valore totale di tutti i beni e servizi dei prodotti finali di un Paese al netto di tutti i consumi intermedi, ma dentro questa formula si nasconde un verme burlone perché significa che il Prodotto interno lordo comprende anche cose che non apportano alcun valore aggiunto dal punto di vista dell’economia reale. Ad esempio, una commissione che un agente immobiliare riscuote per l’intermediazione di un appartamento aggiunge valore economico? No, perché non crea spazio abitativo aggiuntivo, fornisce un servizio utile, ma la sua commissione non crea alcun valore aggiunto per l’economia, perché l’appartamento affittato esisteva già e il proprietario lo avrebbe affittato anche da solo. Tuttavia, fa Pil e ciò vale per una quantità quasi infinita di attività, compressi i servizi finanziari:: ma che valore reale si aggiunge se le azioni vengono scambiate in borsa da programmi informatici per la gioia degli speculatori? Ma anche questo fa Pil.
Ora è ben noto che il prodotto interno lordo dei Paesi occidentali è essenzialmente formato dai servizi, molti dei quali creano un valore solo fittizio che non ha relazione col mondo reale e con la creazione di beni reali. L’esempio più clamoroso è quello degli Usa: guardando i numeri dettagliati del PIL degli Stati Uniti che raggiunge grosso modo i 20 trilioni dollari l’anno, vediamo che il 60% abbondante è dato dall’insieme del settore finanziario, assicurativo, immobiliare, locativo e leasing che contribuisce con quasi 11,4 trilioni di dollari; a ciò si aggiungono le aree “Federal Reserve Banking, Credit Intermediation and Related Activities” (1,1 trilioni), “Titoli, contratti su merci e investimenti” (0,8 trilioni), “Compagnie assicurative e attività correlate” (1,4 trilioni), “Fondi , trust e altri strumenti finanziari” (0,2 trilioni): nell’insieme su arriva al il 75% del Pil. Tutto questo significa che l’attività economica “reale”, cioè la produzione industriale o agricola e il commercio, sono fattori minoritari e per giunta in via di estinzione. La stragrande maggioranza del prodotto interno Usa deriva dal movimento di denaro senza che venga aggiunto un valore reale. Alcune di queste transazioni generano anche valore aggiunto, ma non tutte. O per dirla in altro modo: qual è il valore aggiunto per il PIL se un titolo emesso anni fa aumenta di prezzo? Nessuno, poiché questo non produce una merce aggiuntiva né fornisce un servizio aggiuntivo, senza tralasciare il servizio del commerciante di borsa che vende e compra in continuazione il titolo. Eppure la quasi totalità del 10 per cento della popolazione più ricca che possiede quasi la stessa quota di ricchezza del rimanente 90 per cento fa i soldi senza creare economia reale se non in piccola parte. Per rimanere con l’esempio precedente un titolo, ad esempio un’azione, ha un effetto economico solo al momento della sua emissione, perché in quel momento fornisce a chi lo emette denaro fresco con cui può investire in qualcosa di concreto: l a successiva speculazione con il titolo in borsa può portare profitti agli speculatori, ma non apporta più alcun valore economico aggiunto. E infatti il valore fittizio rimane nelle tasche degli azionisti e non entra pienamente nel ciclo economico.
Come sappiamo esiste un Pil nominale e un Pil reale che tiene conto dell’inflazione, anche se non sempre, anzi quasi mai viene specificata la misura adottata, ed esiste anche un Pil calcolato in base alla parità di potere d’acquisto, ma forse bisognerebbe introdurre una nuova misura, ovvero quella del Pil effettivo che misuri la sola produzione di valore reale. Ora però il calcolo del Pil fa sembrare che i Paesi occidentali siano più ricchi degli altri, ma sotto questo belletto sparso dal regime neoliberista, viene nascosto il fatto che non sono più il vero fulcro dell’economia mondiale e non esprimono il vero tenore di vita delle persone. Prendiamo come esempio la Russia: sebbene i salari siano più bassi che in Occidente, il russo medio può permettersi lo stesso prezzo di una persona media in Occidente. Il russo medio ha un appartamento (per lo più in un condominio,), un’auto e va in vacanza una volta all’anno e ha una vera assistenza sanitaria gratuita. Quindi non è importante quanti soldi guadagna qualcuno, ma cosa ci si può permettere con questi soldi nel proprio paese. Il ragionamento vale anche per la Cina dove i salati in molte zone fortemente industrializzati sono appena inferiori a quelli europei, ma con un potere di acquisto molto superiore da cui nasce per così dire l’auto alimentazione dell’economia cinese. I “media di qualità” continuano a dirci che l’economia russa è piccola e debole, e che la grande Russia ha ancora meno potere economico della piccola Italia. Questo è vero, ma solo quando si calcola il PIL nominale, se si calcola il Pil in base al potere di acquisto la Russia balza al sesto posto e lascia l’Italia al 12°. Se poi volessimo creare un Pil effettivo basato sui beni reali dei vari Paesi, compresi quelli energetici, minerari e produttivi la Russia sarebbe seconda dopo la Cina.
Ora il problema è questo e si sta manifestando nella guerra: le economie che si basano su beni beni reali i quali hanno un concreto valore d’uso oltre che di scambio non hanno bisogno di interferire con altri , mentre quelle finanziarie possono sopravvivere solo sfruttando gli altri e solo imponendo dovunque la propria logica. Ecco perché lo pseudo gigante Usa ha bisogni di mandare gli ucraini al macello: perché la disobbedienza rispetto all’ordine finanziario di cui sono i padroni è un pericolo mortale per loro. L’Europa si trova nel mezzo perché non p ancora abbastanza finanziarizzata e ha ancora una produzione manifatturiera che la potrebbero collocare a metà strada, ma è costretta a rimanere nella gabbia della Nato con conseguenze catastrofiche.
Il tuo articolo segue il filone fatto da Giovanni Arrighi nel suo studio “Il lungo XX secolo” dove notava che, a partire del ‘500, i cicli del capitale, commercio, produzione di merci sono finiti sempre con la finanziarizzazione (i capitalisti diventavano banchieri) ed il ciclo era intorno ai 120 anni, dopo di che il capitalismo si spostava fisicamente: Genova-Spagna -Paesi Bassi -Inghilterra- USA. Purtroppo ogni ciclo finiva con una guerra. Oggi però la guerra, con le armi attuali, vuol dire sterminio di massa. Siamo di fronte ad una lucida follia: andrebbe fermata subito
magari bruciando le banche o almeno i banchieri. senza movimento di soldi, il meccanismo si inceppa. nessuno vende rubinetti da fondere aggirando l’embargo di ottone bellico se non ha prima il bonifico in banca. sai quanti fallirebbero (per fortuna dei mancati morti da avvelenamento da ottone santario)?poi si definiscono “Nobili”…
“Cos’è rapinare una banca a paragone del fondare una banca?”
B.Brecht
Si può vedere (!) :
È sempre la solita storia, c’è chi lavora, produce,paga le tasse etc e c’è chi invece vive sulle spalle di chi lavora, produce e,paga le tasse e quando lavora lo fa in nero,poco perché oltre essere PARASSITI sono anche dei lavativi e dei furbastri,vedi Nord e Sud,vedi di quale Razza sono il 99% dei Magistrati , Carabinieri, Statali,etc etc etc.Ora, ultimi anni, va’ anche peggio, oltre a tutto il resto , gli paghiamo ,noi sempre noi,il REDDITO DI CITTADINANZA , di inclusione epoi basta, nel senso che di parole, non ne posso più e non cambiano niente.
Bisogna fare La guerra a l’unità di Italia e liberarci di tutti i sopra menzionati .
GALLIA CELTICA CISALPINA ⚔️☦️✝️
Di guerra Basta e Avanza, quella in uKraina…
in parte, però condivido, ma il problema Non è così semplicistico…
io inizierei a NON votare più alcun partito politico di quelli attualmente in parlamento , gli extra parlamentari sono ade esempio: riconquistare l’italia,italexit, pro italia, ancora italia…
In parlamento, al Limite, ci sono la Sara Cunial ed altri, all’opposizione, non proprio fittizia come quella della Meloni…
e.c.
…sono AD Esempio…
poi ci sono i vari partiti autonomisti…
tempo perso far la guerra ai terroni della mafia di stato. nello stato della mafia poi. come schiacciare merda: cosa ottieni?
saremo liberi da morti. coraggio, se non hai vent’anni passa presto.fregatene se falcone e borsellino sanno tutti chi l’ha aammazzati e nessuno parla, anzi plaude ai discorsi del mandante delle stragi. stai sereno etienti buono il fegato. quelli non son esseri umani e nemmeno bestie. son peggio.
a proposito di guerre:
La guerra che verrà
Non è la prima. Prima
ci sono state altre guerre.
Alla fine dell’ultima
c’erano vincitori e vinti.
Fra i vinti la povera gente
faceva la fame. Fra i vincitori
faceva la fame la povera gente egualmente.
Bertolt Brecht
Eh…
https://twitter.com/Gigadesires/status/1525268932218826757
“Quindi non è importante quanti soldi guadagna qualcuno, ma cosa ci si può permettere con questi soldi nel proprio paese.”
Si chiama reddito disponibile…
Un golem in pratica…
Materia reale contro… carta straccia… eppure geniale sistema fondato su dominio carta straccia impera da tre secoli… mediante… sistematica corruzione! Forse suo tempo sta scadendo…!!…https://ilgattomattoquotidiano.wordpress.com/
ovvio: tanta gente demmerda non la servo, nemmeno se paga piu’ di altri.portellate in faccia. sto meglio, dopo.gli statali manco li cago, non li sento proprio.
Scheletrone Negli Armadi dei paesi occidentali “democratici”, eccolo arriva!!
Le mafie nel PIL
di Isaia Sales e Simona Melorio – 26/11/2016
https://www.ariannaeditrice.it/articoli/le-mafie-nel-pil
Breve commento.
Pure in Russia c’è la mafia che ovviamente è russa ma almeno hanno ancora la decenza di non calcolare nel PIL russo le loro attività illecite, come conseguenza c’è anche che la gioventù europea e americana è molto più sballona di quella russa, mica robuccia, tutt’altro!
i tajans son deficienti e lo capiranno molto presto, quando troveranno le porte delle pmi sbarrate. fame, malattie e paranoia. questo è già appariscente, oggi, incontestabile. figurarsi al prox autunno a borsellini vuoti. sfratti, pestaggi dai pulotti, scioperi inutili attorno a scatoloni industriali vuoti. rimane solo amazon a vendere porcherie ad improbabili acquirenti squattrinati. la siccità promette derrate agricole agre e di pessima qualità. gli speculatori grassatori fan il resto. il governo non saprà quali tasse inventarsi, visto che andremo tutti a piedi dato il salasso dei carburanti.nella savana, stanno meglio di noi: oggi non si ha tema d’esser smentiti.i grilli si fingono francescani e battono la questua per gli orfanelli del conte, poi passano le cicale dei maneschi, di ritorno trombati dell’eurocontest di cazz.han vinto gli emuli di zelen, non fosse chiara la burla.pazienza se han perso la guerra e la pelle, i più.