Oggi mi voglio prendere una soddisfazione sulle popolazioni di lotofagi metropolitani la cui memoria storica dura qualche settimana e che perciò non sono in grado di resistere a qualsiasi narrazione che li coglie ogni volta come tabula rasa nel loro eterno presente: basta andare indietro di qualche anno e prendere un giornale blasonato, come per esempio, il Newsweek per rovesciare la narrativa idiota e cinica dei nazisti inesistenti e comprendere finalmente la radice della guerra in Ucraina. In un articolo del  9 ottobre 2914 lo storico  settimanale, appena tornato all’edizione cartacea, dopo una parentesi di vita totalmente on line pubblicava un articolo titolato

Volontari nazionalisti ucraini commettono crimini di guerra “stile ISIS”

e basta riprendere così com’è l’articolo per comprendere ciò che oggi rimane oscuro limitandosi ad avere la memoria di pesci rossi. Eccone alcuni brani che svelano perfettamente ciò che si svolgeva nei retroscena dell’incipiente narrazione:

Secondo un rapporto di Amnesty International, gruppi di nazionalisti ucraini di destra stanno commettendo crimini di guerra nei territori in mano ai ribelli dell’Ucraina orientale (Donbass, ndr),  e  sui media locali sono emerse prove delle milizie volontarie che decapitano le loro vittime. Volontari armati che si definiscono il battaglione Aidar “sono stati coinvolti in abusi diffusi, inclusi rapimenti, detenzioni illegali, maltrattamenti, furti, estorsioni e possibili esecuzioni”, ha affermato Amnesty. La dichiarazione di Amnesty è arrivata prima che le immagini di quelle che sembravano essere le teste mozzate di due civili iniziassero a circolare sui social media oggi, identificate dal canale di notizie russo NTV come i capi degli ostaggi ribelli.

Com’è noto Amnesty è un’ organizzazione fiancheggiatrice dell’amministrazione statunitense  che nell’ultimo decennio fa sempre più fatica a mantenere la sua parvenza di internazionalità  schierandosi sempre dalla parte dei “buoni” massacratori: così ha messo in pedi un rapporto solo quando i video dimostravano inequivocabilmente le inaudite violenza di queste bestie che adesso sono i cocchini dell’occidente. Ma proseguiamo nella lettura:

Poco dopo, la rete di notizie con sede a Kiev Pravilnoe TV ha riferito di aver parlato con una delle madri delle vittime che ha confermato che suo figlio era un ribelle, catturato durante i combattimenti a Donetsk. Ha detto di aver ricevuto la testa di suo figlio in una scatola di legno per posta, incolpando i volontari nazionalisti per la morte di suo figlio. 

Ci sono oltre 30 battaglioni di volontari filo-nazionalisti simili ad Aidar, come Ukraina, DND Metinvest e Kiev 1, tutti finanziati da investitori privati.

Il battaglione Aidar è sostenuto pubblicamente dall’oligarca ucraino Ihor Kolomoyskyi, che presumibilmente finanzia anche i battaglioni di volontari Azov, Donbas, Dnepr 1, Dnepr 2, che operano su ordine di Kiev. La scorsa primavera Kolomoyskyi ha offerto una taglia di 10.000 dollari del proprio denaro per ogni ” sabotatore” russo catturato .

Appare incontestabile che il credo ultra nazionalista di ispirazione nazista non fosse affatto qualcosa di marginale, nemmeno qualche anno fa, ma una realtà diffusissima.  Come forse si ricorderà Ihor Kolomoyskyi, il nazi sionista, governatore dell’oblast di Dnipropetrovsk è anche stato il mentore di Zelensky prima come protagonista di serie televisive e poi come presidente effettivo. Su di lui fin da 2014 pende in Russia un mandato di arresto per “aver organizzato l’uccisione di civili”, grazie alla sua sponsorizzazione di militanti volontari ed è forse per questo che il miliardario si è poi rifugiato in Israele dove vive contento e felice.

La cosa veramente incredibile, così americanamente idiota, è che alla fine del pezzo  c’è un avvertimento in cui il settimanale si duole di aver detto un’inesattezza in una precedente versione della notizia “questo articolo originariamente affermava erroneamente che Ihor Kolomoyskyi offriva una taglia per ogni “sabotatore” ucciso, quando in realtà era per ogni “sabotatore” catturato. Questo è stato corretto e Newsweek si scusa per l’errore”. In realtà se si va leggere l’articolo del Guardian cui si riferisce il link presente nel pezzo del settimanale si scopre che invece il miliardario offriva soldi anche per le uccisioni. Insomma si corregge la verità con una menzogna con un trucco che la fa apparire come credibile.