Quello a cui stiamo assistendo è la degenerazione della classe dirigente occidentale che ha completamente perso la testa e si comporta come un tiranno folle, facendo un uso abusivo, grottesco e illegale della propria autorità sia nei confronti dei propri cittadini, sia delle altre realtà mondiali, come sta avvenendo per la questione ucraina. Così inevitabilmente ad ogni escalation della follia corrisponde una concreta perdita di credibilità, ma anche di potere reale. Se esaminiamo le conseguenze a lungo termine di aver rifiutato qualsiasi dialogo per la pace, vediamo chiaramente all’opera l’autolesionismo degli Stati Uniti, ma soprattutto dell’Europa che si sta uccidendo da sola. E siccome la degenerazione viaggia sempre in groppa alla menzogna, esattamente come per la pandemia, ecco che i cittadini del nostro sfortunato continente sono costretti a sentire che il gas russo verrà sostituto con quello di altra provenienza che è davvero una sciocchezza priva di senso: ne importiamo dalla Russia circa 170 miliardi di metri cubi, ma gli Usa e il Qatar assieme ne possono offrire solo 15 miliardi al massimo e a un prezzo base del 30 per cento superiore, più gli ingenti costi di trasporto. Ci vorranno decenni per sostituirlo, ma a leggere le cronache idiote dell’informazione pare invece che il problema sia passeggero. Con la stessa leggerezza si è pensato di rispondere all’operazione russa in Ucraina, peraltro inevitabile se si voleva salvare il Donbass da una strage, con le sanzioni fine del mondo, ottenendo però l’effetto esattamente contrario: invece di isolare la Russia l’occidente si è auto isolato dalle più dinamiche economie del mondo. E rimane come un arpagone intento a contare il denaro fasullo che crea e a leggersi le fiabe che racconta.
Tentando di sopravvivere a se stessa l’elite nordamericana, si sta scavando la fossa. Innanzitutto il congelamento dei beni della Russia ( dopo quelli dell’Iran, del Venezuela, dell’Afghanistan) avrà gravi conseguenze per il dollaro perché la Cina e tutti gli altri sposteranno le loro riserve in divise o in materie prime che non sono sotto il controllo degli Stati Uniti. Persino il Financial Times ha scritto che gli Usa stanno tagliando il ramo che ha consentito loro di acquire un’egemonia globale e di mantenerla anche quando i dati economici ne hanno decretato il declino. All’interno di questa logica si può segnalare lo storico riavvicinamento di Cina e India: già il litigio di confine su alcune migliaia di chilometri quadrati di roccia montana non ha mai avuto molto senso e non si fa fatica ad immaginare che su questo abbia operato in viario modo l’intelligence statunitense, ma la crisi ucraina ha dimostrato che India e Cina hanno interessi comuni e che troveranno ben presto una soluzione concordata. Ciò significa la fine per il Quad, la coalizione anti-cinese degli Stati Uniti composta da Australia, India, Giappone.
L’altra più evidente conseguenza è che tutto il medio oriente adesso ha compreso che Russia e Cina sono molto più affidabili degli Usa e e il comportamento degli Emirati Arabi Uniti e dell’Arabia Saudita nelle ultime settimane è un’espressione della loro frustrazione per il ruolo degli Stati Uniti nella regione. Riad ha un accordo per vendere petrolio a Pechino in yuan demolendo un altro dei tasselli dell’impero del dollaro, ma non si tratta solo di questo: sebbene le monarchie petrolifere siano state tra quelle che hanno dato una grossa mano contro Assad, hanno apprezzato la risoluzione russa nel difendere la Siria, mentre hanno visto la doppiezza Usa e ora vogliono decisamente emanciparsi dalla soffocante tutela dell’amico – nemico americano.
Infine si assiste all’evento più grottesco di questo panorama, ovvero la cementazione del vassallaggio dell’Europa rispetto agli Stati Uniti, nonostante ciò vada a gravissimo detrimento delle economie della Ue. Questo avviene nonostante la contrarietà di tutto il sistema produttivo del continente, il che lascia più di un dubbio sulla formazione delle elite politiche europee e sul loro assoluto vassallaggio alla finanza nord americana: sembrano davvero corpi estranei completamente avulsi dalla realtà. Francamente non saprei dire quanto resterà di loro, con la crisi economica che si sta abbattendo sul continente e con il probabile quanto imminente crollo dei loro referenti – padroni a Washington: ma di certo non scommetterei sul futuro della Nato. Già, proprio questo sarà una delle conseguenze: una volta finita la campagna Ucraina diventerà chiaro che la Russia non vuole attaccare alcun Paese europeo e allo stesso tempo diventerò palese che gli aumenti delle spese militari sono insostenibili e soprattutto incoerenti con le necessità di difesa del continente. Sarà un bel giorno quello in cui questa alleanza divenuta il più importante assassino planetario, farà la fine che merita.
Dopo la guerra al covid, ecco la guerra alla Russia. Ma l’unica guerra effettiva è quella dei governi occidentali contro i propri cittadini.
Sarebbe molto Utile :
https://twitter.com/Romi13871942/status/1508039593953792002
Eh…
https://twitter.com/Gitro77/status/1508334140738920448
Mah…
https://twitter.com/VittorioFerram1/status/1508164625501757444
“Quello a cui stiamo assistendo è la degenerazione della classe dirigente occidentale che ha completamente perso la testa e si comporta come un tiranno folle, facendo un uso abusivo, grottesco e illegale della propria autorità sia nei confronti dei propri cittadini, sia delle altre realtà mondiali, come sta avvenendo per la questione ucraina. ”
Ma sono i superiori valori oCidentali, belleSa….
– Google ha ordinato ai traduttori russi di non chiamare la guerra in Ucraina una guerra –
L’e-mail interna mostra che, nonostante la sua posizione anti-guerra, la società si inchina ai decreti del Cremlino.
https://theintercept.com/2022/03/28/google-russia-ukraine-war-censorship/
Il potere dei soldi. C’è solo quello che governa, ecco perchè va tutto a scatafascio. Bisogna ricominciare a unire eticamente, invece di dividere solo per convenienza economica.
I nostri politicanti non possiedono alcuna classe né tanto meno una visione di insieme delle conseguenza delle proprie azioni, affidandosi all’ombrello americano per pararsi da eventuali colpi, ma quel che è peggio aumentando a dismisura la dipendenza politica ed economica dagli USA, cosa che presto pagheremo di tasca nostra con una crisi mondiale senza precedenti. La UE è da sciogliere visto il totale fallimento delle sue scelte come dimostra la posizione dei suoi membri che invece di cercare finalmente un dialogo risolutivo, come si faceva in passato, continuano ad optare su diretto ordine di Washington, per un appoggio insensato e plutocratico come avrebbe detto un altro dittatore di un secolo fa, verso un paese da cui non ci caveremo un ragno dal buco se non svantaggiosi e precari accordi economici con la Russia dalla quale volenti o nolenti dipendiamo per molte cose sia di import che di export. È vero peccato sprecare decenni di buoni rapporti con la Russia e speriamo non si alterino quelli con la Cina come i deficienti della Casa Bianca vorrebbero.