Confesso che per quanto la situazione sia tragica non posso fare a meno di pensare a una delle scene più esilaranti di una vecchia commedia di Edoardo Scarpetta, Un turco napoletano, poi ripresa da Totò per il cinema, nel quale il guappo che terrorizzava il quartiere promettendo sfracelli se qualcuno si ribellava ai suoi voleri, alla fine viene realmente sfidato ed è preso a calci in culo. Ecco siamo in quella fase in cui il guappo ancora incredulo per quanto è avvenuto va in giro a chiedere “avete visto, avete sentuto?” come se volesse accertarsi egli stesso dell’onta subita e mettere così le basi per fiera vendetta. Ma gli astanti lo  assicurano che hanno visto e sentito proprio tutto. E hanno capito, tanto che lo cacciano. Ecco in sostanza ciò che è successo: l’occidente, o meglio quello che ne rimane dopo mezzo secolo di neoliberismo americano, non pensava che alla fine la Russia avrebbe davvero reagito, non pensava che le cose fossero mature per avviare decisamente una fase multipolare e togliere a Washington la sua arma più potente, il dollaro. La patina di invincibilità della mostruosa macchina di armi e denaro è stata scalfita e come sempre accade la cosa ha avuto un effetto valanga che si è palesato quando Washington ha mandato i suoi emissari a chiedere fedeltà e si è vista sbattere la porta in faccia: l’Arabia Saudita non condanna la Russia, vende alla Cina petrolio in Yuan e non vuole aumentare la produzione, il Venezuela quando i suoi boia sono andati col cappello in mano a supplicare petrolio ha detto che andassero a chiedere a Guaidò, l’unico presidente che gli Usa riconoscono, la Cina ha risposto duramente agli appelli perché condannasse la Russia , ricordando quando gli Usa bombardarono l’ambasciata cinese a Belgrado e concludendo che Washington non ha alcun titolo ad appellarsi a un diritto internazionale che viola in continuazione.

Ora Biden vuole sbarcare in Europa pronto ad annunciare ancora più sanzioni contro la Russia e parlare di unità e solidarietà con i leader europei, ma i leader europei sono sotto shock perché ieri Putin ha annunciato che d’ora in poi le esportazioni russe saranno disponibili solo dietro pagamento in rubli, a cominciare dal gas naturale.  Se non riescono a trovare un modo per iniziare a pagare i rubli per il gas, dovranno affrontare molti problemi a cominciare dalle interruzioni di elettricità alla mancanza di riscaldamento. Tuttavia non hanno il diritto di lamentarsi perché sono stati loro a confiscare le riserve russe detenute in dollari ed euro, dimostrando alla Russia che queste valute non sono affidabili. E c’è stato qualche imbecille rappresentante di milieu politici degradati il quale ha avuto il coraggio di dire  che il pagamento in rubli è una violazione contrattuale. “avete visto, avete sentuto?” Si abbiamo visto e sentito tutto, anche il tentativo mediatico di attribuire ai russi le stragi dei nazisti. E adesso vediamo e sentiamo che proprio le sanzioni imposte con tanta stupidità per dare ragione al guappo universale  ora si rivelano un ostacolo enorme per il continente: come si otterranno i rubli per pagare l’energia? Questa è davvero una bella domanda perché acquistare rubli con dollari o euro e un ‘impresa visto che l’ingresso di dollari o euro in Russia è problematico a causa delle sanzioni contro le banche russe. Si potrebbe chiedere un prestito alla Banca centrale russa e pagare un tasso di interesse sarà del 20% , ma il problema è che non possono essere portate delle garanzie: i contanti, siano essi dollari o euro, sono inutili perché inaffidabili e nemmeno azioni di società occidentali che se ne sono andate o sono state bandite.

La domanda è se i leader europei saranno in grado di uscire dal loro torpore e cominciare a fare e dire cose  che abbiano un senso. La vedo difficile a causa di una eccezionale mediocrità dovuta alla lunga caduta della politica, al fatto che essi hanno trascorso tutta la vita a recitare le loro battute ed essere sempre così politicamente corretti mentre lo fanno, a essere sempre proni ai loro veri elettori che sono i gruppi finanziari ed economici con la testa in Usa. La pura inerzia mentale li costringerà tutti a continuare a essere “duri con la Russia”, ignorando completamente il fatto che ciò che ciò significa in realtà esporre i propri cittadini a difficoltà e sofferenze. E questa è la parte davvero triste e una conseguenza non intenzionale dal punto di vista russo. Del resto sono vittime della guapparia statunitense che vorrebbe perpetuare una situazione in cui il 5% della popolazione mondiale utilizza il 25% delle risorse, qualcosa di insostenibile che rischia di crollare nel momento in cui qualcuno vuole vedere le carte: il neoliberismo o è in tutto il pianeta o non è più.