La questione dell’origine di SARS-CoV-2 è stata a lungo controversa: in un primo momento la tesi della creazione artificiale è stata soffocata dalla cricca di Fauci e compari che erano impegnati nel famigerato guadagno di funzione e temevano di essere individuati come i “padri” del nuovo coronavirus. Solo accennare alla possibilità che si trattasse di un prodotto di laboratorio meritava l’accusa di terrapiattismo da parte degli zucconi meccanici dei giornali e bisognava accettare la favolistica tesi di un passaggio dal pipistrello al pangolino e all’uomo perché era quello che diceva la “scienza”. Ma lentamente e inesorabilmente sono emerse prove inequivocabili che il virus ha un origine artificiale ed è stato probabilmente diffuso durante il festival militare di Wuhan nell’ottobre del 2019 per errore o per dolo. Il virus più vicino come struttura al Sars Cov 2 era quello trovato in una grotta di pipistrelli lontanissima da Wuhan e chiamato RaTG13 che gli somiglia al 96,2%: tuttavia ci sono bruschi cambiamenti nelle sequenze tra i due virus che indicano possibili eventi di ricombinazione e che potrebbero spiegare la capacità del coronavirus di adattarsi agli esseri umani tramite il dominio di legame del recettore per ACE2, che non è invece presente nell’antenato pipistrellesco.
In questo articolo, pubblicato su Frontiers in Virology , intitolato MSH3 Homology and Potential Recombination Link to SARS-CoV-2 Furin Cleavage Site , gli autori discutono delle differenze nelle mutazioni tra SARS-CoV-2 e il coronavirus di pipistrello RaTG13 e scoprono che di tutte le differenze solo una è più grande di 3 nucleotidi, ovvero il sito di scissione della furina (FCS), che è lungo 12 nucleotidi e codifica per quattro amminoacidi. L’inserimento di FCS probabilmente svolge un ruolo fondamentale nella replicazione e patogenesi di SARS-CoV-2, ma non è presente in nessun coronavirus o sarbecovirus in natura.e ha una bassissima probabilità di formarsi spontaneamente, precisamente 3,2 su 100 miliardi, secondo i calcoli degli autori. Questa sequenza si trova invece all’ufficio brevetti americano: è una sequenza proprietaria trovata nel brevetto USA 9.587.003 depositato il 4 febbraio 2016 da Moderna, la multinazionale del farmaco che produce uno dei vaccini a mRna . Il beneficiario elencato per questo brevetto è sempre Moderna Therapeutics , Inc.. L’invenzione è attribuita a Stephane Bancel , Tirtha Chakraborty, Antonin de Fougerolles, Kenechi Ejebe, Sayda M. Elbashir, Jeff Lynn Ellsworth, Justin Guild, Paul Hatala, Matthias John, Atanu Roy , Jason P. Schrum, Susan Whoriskey, Kristy M. Wood. Vogliamo solo ricordare che Bancel, ora AD di Moderna ha cancellato il suo account Twitter proprio quando è uscito questo studio.
Ora se una certa sequenza, in questo caso 19 nucleotidi totali, viene brevettata deve pur servire a qualcosa, ma gli autori dello studio trovano delle contraddizione nell’uso possibile di questa sequenza che peraltro aumenta la trasmissività di un virus e la sua azione patogena. Di certo essa era stata creata da Moderna nell’ambito delle terapie anticancro, ma qual è la connessione tra questi esperimenti e SARS-CoV-2? Sono stati eseguiti nello stesso laboratorio e/o dalle stesse persone? È possibile che la sequenza sia entrata in SARS-CoV-2 attraverso la contaminazione o può avvenire solo attraverso la manipolazione diretta di un coronavirus? Se la manipolazione diretta di un virus è l’unica risposta, perché è stato aggiunto questa sequenza che è nota per potenziare un virus e la sua azione patogena? Perché questa informazione è stata soppressa? Perché altri scienziati non ne stanno discutendo? Ed è possibile che Moderna non si sia accorta che nel virus c’è la sua sequenza brevettata? Non c ‘è alcun dubbio che tutto questo intorbidi ancora di più la questione e trovare che un’azienda lucra in maniera gigantesca sui vaccini contro il coronavirus, quando è essa stessa ad aver brevettato una sequenza nucelotidica che potenzialmente rende più patogeno il virus, non è davvero rassicurante e potrebbe far nascere il sospetto che si vogliano creare malattie per poi curarle con ricavi giganteschi e profitti politici enormi.
Non è che questo con si voglia dire che Moderna ha deliberatamente prodotto il Sars Cov 2, ma che siamo di fronte al risultato complessivo di una tecnocrazia senza più controllo e totalmente priva di etica, dove è assolutamente plausibile , prendere un virus, ingegnerizzarlo in maniera che possa passare all’uomo e sia patogeno, almeno per un certo periodo di tempo, per ottenere raggiungere determinati obiettivi. Si potrebbe chiamare guadagno di funzione sociale.
Ci ho capito quasi niente : in questo articolo il linguaggio è per me ermetico, quasi incomprensibile. Ho bisogno che mi vengano fornite descrizioni di fatti concreti, per poter esercitare il mio giudizio. Ma questo articolo me ne fornisce ben pochi. Vuole darmi in pasto giudizi, ma non è il mio modo di informarmi e giudicare.
Gianni Tiziano
Chiunque no fosse tonto si era accorto da tempo che… la Scienzah ci aveva messo del suo in questa sporca faccenda… ora azzardiamo… e se magari famigerato virus fosse stato prodotto in funzione di… un “vaccino” già esistente?