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La dura lezione del Canada: la tirannia è dietro l’angolo

Non ho fatto a tempo a scrivere quanto il governo canadese sia strettamente intrecciato al Wef e come certi personaggi all’interno dell’uno e dell’altro rimandino a un passato nazista, che uno di questi, Il vice primo ministro Chrystia Freeland , nipote di uno dei giornalisti di Goebbels, abbia deciso di rendere permanente la legge sul congelamento dei beni in caso di emergenza. Per fermare quelli che il regime di Trudeau chiamava “blocchi illegali”, il governo ha minacciato di congelare i conti bancari dei manifestanti e di chiunque avesse donato loro denaro: la dichiarazione di uno stato di emergenza completamente al fuori delle condizioni che ne consentirebbero la messa in opera obbliga le banche  a bloccare i conti senza un’ingiunzione del tribunale, mentre tutte le piattaforme di crowdfunding e i fornitori di servizi di pagamento sono obbligati a fornire informazioni a FINTRAC (Financial Transactions and Reports Analysis Center of Canada).

Ora la  Freeland ha annunciato che molte delle misure imposte “temporaneamente” per affrontare i manifestanti (dopo che erano stati opportunamente demonizzati come estremisti violenti) diventeranno ora permanenti: Abbiamo utilizzato tutti gli strumenti che avevamo prima dell’invocazione dell’Emergencies Act e abbiamo deciso di aver bisogno di alcuni strumenti aggiuntivi. E alcuni di questi strumenti verranno sati in modo permanete”. Dunque qualsiasi espressione di dissenso rispetto al governo, qualsiasi tentativo di appoggiare una qualunque causa che non piaccia al governo, provocherà sostanzialmente la rovina finanziaria di chi osa pensarla diversamente. Non ci vuole molto a capire che se si può dichiarare lo stato di emergenza per qualsiasi motivo e non si possa esprimere alcun pensiero in dissenso anche le elezioni politiche sono in grave pericolo di trasformarsi in una totale farsa. .

C’è una cosa che colpisce in questo frangente: che nel discorso pubblico canadese il covid è praticamente uscito di scena e non si fa più riferimento ad esso in questa battaglia nata per la libertà di dire no alla vaccinazione obbligatoria: adesso questa è proprio solo uno sfondo sfumato anche perché sette degli stati canadesi hanno già mitigato i mandati vaccinali : adesso la questione è se la popolazione ha il diritto di esprimersi e manifestare. Il regime di Trudeau collegato a doppio filo con il Wef dice no. Il Canada non è più una democrazia ed è bene che tutti comincino ad aprire gli occhi su questi sviluppi ormai chiarissimi della narrazione pandemica, ovviamente già previsti e tematizzati da molti di noi, ma ancora del tutto estranei alla grande maggioranza delle persone. La mistificazione sta ormai crollando in molti suoi muri maestri al punto che lo stesso Cdc americano ammette di avere mentito sui numeri per salvare la vaccinazione. O meglio per salvare gli strumenti di controllo che la sedicente vaccinazione mette a disposizione del potere, Per questo la battaglia che ci attende nel prossimo futuro muta in qualche modo di tono, passando dal contestare quotidianamente le assurdità e le baggianate di una falsa scienza costruita sui soldi e sugli inganni, per dedicarsi a contestare politicamente i nuovi assetti del potere, guardare dietro le quinte dei burattinai, chiedere e organizzare una punizione esemplare dei principali responsabili, ma soprattutto far comprendere alle persone che la pandemia è stata un pretesto per spogliarle della libertà, ma anche dei beni, per ridurle in una impotente povertà con il controllo del green pass. E che se esso oggi  accesso a luoghi, lavori e attività, negate a chi non si è arreso, domani sarà la prigione che sottrarrà loro questi spazi per la impossibilità economica di accedervi. E magari dopo aver anche rovina la salute per obbedire.  Bisogna insomma cominciare a combattere seriamente l’agenda del reset a tuto tondo, non limitandosi a contestare il pretesto con il quale sono riusciti ad istituire in occidente delle semi dittature o dittature intere come in Canada.

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