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Mistificazione in ritirata, ma la battaglia comincia adesso

Si va ampiamente diffondendo l’idea che la narrazione pandemica stia ormai crollando sotto il peso delle sue contraddizioni e che i topi stiano scappando dalle stiva piena di formaggio con cui si sono ingrassati per due anni di pandemia fasulla alle spalle dei cittadini. Ed è indubbiamente vero se adesso a due anni di distanza persino la Gabanelli, ovvero l’essenza del potere grigio nell’informazione, comincia a riconoscere che forse c’è una qualche di differenza tra morire per covid e con covid, con uno sforzo intellettuale degno di nota. Ma anche altrove nel mondo occidentale appare abbastanza chiaro che il fronte della menzogna comincia a sfaldarsi e che pezzi sempre più grandi di mistificazione si vanno staccando e si aggirano come iceberg dentro un comunicazione venduta e senza rimedio. Purtroppo però troppi analisti cominciano a pensare che il grande reset o comunque il progetto politico sociale che sta dietro alla narrazione pandemica sia stato sconfitto, quando invece è fin troppo chiaro che le oligarchie finanziarie hanno avuto un grande successo nel fare carne di porco delle libertà costituzionali e nel deprimere l’economia reale che adesso i grandi gruppi si papperanno in un sol boccone. Un altro livello di dominio e di controllo è stato raggiunto e adesso abbiamo un green pass che potrà entrare nella normalità ed essere usato per discriminare i cittadini con qualsiasi pretesto, è stata sdoganata la possibilità che uno stato di eccezione può essere creato con qualsiasi pretesto e contro ogni ragione.

Molti anni fa girava una storiella su un pazzo che ogni giorno batteva la testa contro il muro per qualche minuto e quando gli chiedevano perché lo facesse rispondeva che così quando smetteva aveva il piacere di provare sollievo. Come barzelletta era davvero pessima ma forse aveva un suo senso psicologico che verrà sfruttato in queste circostanze per rendere più morbida l’uscita dalla narrazione pandemica: il sollievo per la fine delle principali restrizioni sarà così grande che rischierà di impedire che ci sia una forte reazione politica contro gli attentatori della democrazia, che ci si accontenti di un guinzaglio più lungo pensando di avere recuperato la libertà. Il vero pericolo è che tutto continui come prima dentro un quadro di progressivo autoritarismo che viene imposto crisi dopo crisi alla ricerca di una normalità che non è altro se non il gradino precedente della scala.  Quindi la cosa più importante è rimanere incazzati, ricordare quanti morti tra proibizione di cure e sedicenti vaccini sono stati fatti, a che punto è arrivata una scienza ormai quasi totalmente preda del denaro, come ci hanno impoveriti e umiliati. Il primo passo politico, specie in un Paese dove la politica è sprofondata al culto della personalità nei confronti di gentaglia senza personalità,  è proprio questo: non permettere che i secondini della narrazione pandemica si riciclino facilmente e nel giro di due settimane si sbarazzino delle divise di aguzzini, cerchino di confondersi nella folla o addirittura si riciclino come quelli che lo “avevano sempre detto”.

La assoluta chiarezza della mistificazione a cominciare da un assurdo divieto di cura, passando per tamponi capaci di rilevare la presenza di ogni tipo di virus, per arrivare alla teoria che i vaccinati dovessero temere i vaccinati, esclude in radice che nel racconto vi sia stata buona fede non solo da parte di una medicina venduta al miglior offerente, ma anche di una politica e di una informazione per comprendere la quale bisogna solo seguire la pista dei soldi. Non si tratta di gente confusa, ma al massimo di gente che ha confusamente aderito a un progetto politico: non devono avere la possibilità di svignarsela e di riverginarsi in qualche modo. Cambiate canale se vedete il guitto che per avere l’ambita occasione di far vedere quanto è cane, si è messo a disposizione del meccanismo della paura, lasciate perdere i giornali che sono ormai bollettini aziendali delle oligarchie, cambiate medico se questo vi ha detto che che c’è solo tachipirina e vigile attesa, perché è uno di cui non potete fidarvi e men che meno dovete farvi illusioni sulla politica. Se avete dubbi pensate che questa è gente che ci vuol far credere che abbia un qualche senso sanitario permettere l’ingresso in un supermercato, a patto di comprare solo un certo genere di merci. Non si tratta affatto di vendetta, ma solo di continuare la sorveglianza perché questa è solo una battaglia non la guerra e il nemico dovrà reclutare altre truppe che sapranno di correre il rischio di non riuscire a riciclarsi.

Il fatto di essere riusciti a fermare il moloch della finta pandemia e delle sue armi di distrazione di massa deve infondere fiducia in un possibile cambiamento, ma non ci deve far abbassare la guardia. Per ciò che ci riguarda da vicino viviamo in una situazione in un certo senso privilegiata perché l’Italia è stato forse il Paese peggio gestito e peggio svenduto al mondo, incrociando oscuri disegni e improvvisazione quotidiana da parte di sinedri di imbecilli, ed è anche quello dove la partita si delinea in maniera evidente e inequivocabile, la linea di frattura tra popolo e oligarchia. Anche se tra un popolo disorientato e un’oligarchia incancrenita.

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