Cosa può indurre un governo a impedire un’un’indagine scientifica sull’ eccesso di mortalità del 2021, anno dei magici vaccini, rispetto al 2020? Perché un esecutivo dovrebbe resistere a una richiesta di indagine del Parlamento votata all’unanimità e anche alle lamentele di alcuni dei maggiori scienziati del Paese? Può sembrare assurdo, ma sta accadendo di Olanda dove da due mesi si cerca di avere tutti dati sull’eccesso di mortalità per cercare di comprendere perché a dicembre dell’anno scorso sono morte circa 850 persone in più a settimana rispetto al 2020 di cui il 75% senza positività al covid e dunque non comodamente spiegabile con la pandemia. Il professore di calcolo delle probabilità Ronald Meester (Libera Università di Amsterdam) e l’economista della salute Eline van den Broek-Altenburg criticano il governo e descrivono come “irresponsabile” il fatto che il governo non abbia ancora ottemperato alla richiesta del Parlamento. La situazione è urgente: il tasso di mortalità in eccesso nei Paesi Bassi è ora di 1.200 a settimana e questo  in qualche modo giustifica lo stato di rivolta latente contro le sempre più inutili misure di segregazione e di imposizione dei vaccini in cui trova il Paese con manifestazioni che vengono represse con brutalità e innescano così una spirale di violenza.

In mancanza di studi che prendano in considerazione tutti gli elementi le teorie su questo aumento di mortalità possono essere diverse e per esempio mettere in campo una diminuita efficienza dell’assistenza ospedaliera lasciando parte da parte i vaccini che tuttavia sono l’unica variante rispetto all’anno scorso e che peraltro vengono indicati come responsabili da diversi scienziati. E’ ovvio che se si dovesse trovare una correlazione tra la somministrazione dei preparati a mRna e un aumento della mortalità il primo colpevole sarebbe proprio il governo che ha fatto di tutto per costringere la popolazione a una vaccinazione sperimentale, il cui fallimento è sotto gli occhi di tutti, ma la cui dannosità viene nascosta con le unghie e con i denti di una informazione corrotta. Anzi con gli idranti e i lacrimogeni. Questo del resto è il problema di tutti gli esecutivi europei e occidentali in genere, che si apprestano a manipolare i dati che solo loro possiedono e a scaricare le responsabilità – nel caso non riescano a imporre in maniera autoritaria il silenzio – su scienziati e ricercatori che hanno condotto ricerche diciamo così “addomesticate” per conto dei governi ( ricordiamo solo per fare un esempio, i soldi che il governo tedesco ha passato al Robert Koch Institut  per dare le peggiori previsioni possibili sulla pandemia) o in qualche caso per conto dei governi e insieme delle multinazionali dei vaccini, come accade in Israele dove il ministero della sanità collabora con Pfizer. Non a caso proprio in questo Paese dove si comincia a vaccinare con la quarta dose i dati dei contagi sono saliti alle stelle, anche se si tratta di contagi leggeri da Omicron. Una situazione tanto paradossale che uno dei principali scienziati israeliani, il professor Eyal Shahar, scrive  sulla situazione: “Se il mondo avesse sentito parlare dell’attuale ospedalizzazione e dei tassi di mortalità di Omicron due anni fa, non sarebbe stato di alcun interesse e Omicron sarebbe stato classificato solo come un altro ceppo minore di influenza. Ma ora siamo in una profonda psicosi. Siamo alla follia totale”.

In realtà si tratta di una lucida follia messa in atto per salvare una elite che stava crollando sotto le sue stesse responsabilità e le sue bolle.