A proposito di quanto dicevo ieri in merito alla prigionia politica di chi non si arrende alla dittatura sanitaria e alle sue capriole concettuali per tener vivi sia i giganteschi affari di Big Pharma sia la neo ingegneria sociale, non si potrebbe portare una testimonianza più limpida e ferocemente ipocrita delle parole dette dal ministro della sanità tedesco, Karl Lauterbach un mediocre figuro che vuole a tutti i costi la vaccinazione obbligatoria per tutti. Il poveretto è ormai in fatale imbarazzo con Omicron, la  variante tirata fuori per salvare la credibilità dei vaccini e contemporaneamente per creare una nuova ondata di paura, ma che si è rivelata così mite da presentarsi invece  come l’occasione per creare una forte immunità di gregge, come persino in Israele si ipotizza. Bene il ministro dando fondo a tutte le sue capacità logiche ha detto in televisione: “Non vediamo l’ora che la vaccinazione obbligatoria diventi superflua perché abbiamo un altissimo livello di diffusione (del virus)  tra la popolazione”. Sono i paradossi che prima o poi sfuggono ai mentitori che hanno imboccato un vicolo cieco. Tradotta in parole povere la frase perde la sua carica di antinomia, per acquistare i caratteri della truffa sanitaria: abbiamo bisogno di una vaccinazione obbligatoria il prima possibile,  prima che gli ultimi pretesti per la vaccinazione obbligatoria siano scomparsi.

Qui non parla il ministro, ma il lobbista farmaceutico, anche se ormai le due cose tendono a fondersi e ad essere indistinguibili, ma del resto l’ex moglie di Lauterbach, epidemiologa ( a differenza del ministro) e  a capo del centro tumori di Aquisgrana aveva avvertito di non fidarsi di un uomo ” i cui unici interessi sono i soldi e la carriera”. Ora possiamo immaginare che con il terrorismo  vaccinale abbia fatto un bel gruzzoletto nei paradisi fiscali, ma comunque rimane il fatto che le libertà fondamentali non vengono cancellate per necessità, ma per uno scopo che ha nulla né di sanitario e men che meno di sano.

Del resto spesso dietro  l’oltranzismo prima pandemico e poi vaccinale si può scorgere il fantasma del protagonismo e dell’avidità. E per questo vale la pensa di ritornare in Italia dove un’altra insensata e paradossale vicenda  vede come protagonista l’infettivologo  Massimo Galli,  sempre presente in TV a fare propaganda “vaccinale”:  benché abbia fatto la sua brava terza dose si è beccato il Covid o comunque una delle tante sindromi influenzali rilevabili dal tampone ed è dovuto ricorrere a quelle cure domiciliari che egli stesso aveva violentemente osteggiato per gli altri. Ma imperterrito continua a dire ciò di cui egli stesso è una smentita vivente. In questo caso l’aporia è testimoniata dalla persona stessa in corpore vili, essendo difficile che possa rivelarsi attraverso il pensiero.