Se la narrazione virale è lo specchio del declino delle elite occidentali terrorizzate dai loro stessi errori e dal vicolo cieco nel quale hanno cacciato l’economia ( vedi Almanacco della catastrofe ) è altrettanto vero che la pandemia non volendo sta mettendo in luce anche il parallelo declino dell’occidente dove i morti veri o presunti per Covid sono stati molto più che altrove e sono stati provocati dall’erosione continua dei sistemi sanitari, dal venir meno dei diritti fondamentali e dalla perdita complessiva di senso di solidarietà, tutte cose sostituite da una tecnocrazia corrotta e inefficiente. Così in ossequio a logiche economiche volte a favorire le multinazionali del farmaco che dominano ormai la scienza medica, sono stati accettati vaccini sperimentali con un tasso di mortalità mai visti per un farmaco, sono stati siglati contratti capestro che escludono ogni responsabilità per i fabbricanti, si nascondo i morti e le reazioni avverse e si tenta di barare sull’inutilità totale di questi preparati, mentre governi sono stati dissuasi dall’usare vaccini di concezione tradizionale che si rivelano spesso più efficaci e in ogni caso sono enormemente più sicuri. .

Voglio prendere un solo esempio di tutto questo, del divario che si creando,  ma forse anche il più significativo, cioè cuba in Paese messo sotto embargo e ostracizzato dall’occidente fin dagli anni ’60 e che per questo, non certo per il suo regime politico si trova a nopn poter sviluppare adeguatamente la propria economia. Bene  Cuba ha sviluppato non meno di cinque vaccini classici (senza mRna) in dodici mesi. Il 90% di tutti i cubani è vaccinato, il numero dei contagi è sceso a 120 al giorno che è davvero nulla per un malanno stagionale e quello dei decessi a uno al giorno (dati al 6 dicembre). Tutto questo in un luogo dove il reddito mensile è di 30 dollari a persona anche se questi confronti sono resi assai difficili dall’ideologia mercatista che pervade i sistemi di calcolo occidentali. Per l’esempio l’assistenza sanitaria di cui i cubani godono è più o meno equivalente secondo i calcoli della Columbia University fati qualche anno fa, a quella ottenibile in Usa con l’esborso di circa 14 mila euro l’anno  in assicurazioni. E di certo questo si riflette anche nel fatto che l’aspettativa di vita nella povera  Cuba è di 79, 5 anni, mentre negli Usa è esattamente di un anno inferiore, 78,5 anni. Qualunque cosa si possa pensare della pandemia e del panico indotto è del tutto evidente che altri Paesi hanno dato una risposta di gran lunga più efficiente e qualitativamente migliore dell’occidente e non ci vuole molto a comprendere che siamo così rosi dalla pratica del profitto da stare ormai affondando dentro un mare di merda, per dirla con termine aulico.

Tanto per fare un esempio in molti Paesi si cominciano a pubblicizzare farmaci anticovid da prendere  entro i primi cinque giorni dall’insorgenza dei sintomi per essere efficaci. Sintomi peraltro identici a quelli del raffreddore o della leggera influenza (quindi si prevedono affari miliardari)  e questo viene salutato come un grande progresso da quegli stessi virologi che hanno demonizzato e stigmatizzato il professor Raoult l’anno scorso quando ha raccomandato lo stesso identico approccio per il trattamento con clorochina. La differenza: il metodo di Raoult costa solo circa 30 franchi ed è assolutamente sicuro mentre i nuovi farmaci antivirali costano 675 euro e pongono non pochi dubbi sulla loro sicurezza.  Insomma non c’è un miracolo a cuba, c’è invece una maledizione da noi.