Un anziano paziente Covid è guarito dopo che un ordine del tribunale gli ha permesso di essere curato con Ivermectina, nonostante le obiezioni dell’ospedale in cui si trovava e che gli aveva somministrato il costoso remdesivir, ma senza alcun risultato. L’uomo stava morendo e i medici non davano speranze, ma subito dopo l’uso dell’ivermectina si è ripreso  In realtà i camici bianchi  si sono battuti fino all’ultimo per impedire che il paziente usasse l’ivermectina e dunque per far morire il paziente che è stato salvato solo dopo che un tribunale ha ordinato che un medico esterno potesse usare questo farmaco. L’episodio è illuminante perché illustra in maniera perfetta tutta la mistificazione covidiana e la complicità di troppi medici che si prestano a sostenerla per un po’ di denaro e vale di certo la pena esaminare da vicino la vicenda.

Innanzitutto l’Ivermectina è inserita nell’elenco dei farmaci essenziali dell’Oms ed è approvato dalla Fda americana per un a serie di patologie, anche se non quelle virali. Tuttavia si è dimostrata preziosa sia in India che in Africa per combattere il Covid tanto che i decessi per Covid sono di gran lunga inferiore a quelli dell’occidente e molte ricerche ne attestano l’efficacia. Dunque non si capisce l’ostinazione a non riconoscerne ufficialmente l’uso anche per patologie originariamente non previste ,ovvero “fuori etichetta” da parte della Fda: forse questa assurda pervicacia deriva dal fatto che Food and drug administration è finanziata al 50 percento da Big Pharma ed è inoltre detentrice di royalties su numerosi vaccini, dunque non di certo un organismo imparziale ?

Al contrario il Remdesivir, creato  dalla Gilead, azienda vicina alla fondazione Gates e a Fauci, quasi vent’anni e che costa circa mille volte di più dell’Ivermectina è stato autorizzato in via di emergenza sebbene abbia una storia quanto mai oscura: era stato studiato contro l’Ebola, ma si era rivelato inefficace e lo si stava sperimentando prima della cosiddetta pandemia, sulla Sars, sulla Mers e su alcune forme di epatite. Ma dove è stato messo a punto e studiato questo farmaco? Potreste non crederci perché la cosa appare curiosamente sinistra: nel famoso laboratorio internazionale di Wuhan. In ogni caso la fondazione Bill Gates ha finanziato in tutto il mondo studi clinici sull’effetto del Remdesivir, compresi alcuni in Italia, sebbene il farmaco sia ancora in una fase sperimentale e i risultati siano estremamente altalenanti come pure le quotazioni di borsa della Gilead. Alla fine di aprile 2020 un rapporto all’Oms,  riservato, ma reso pubblico per errore e pubblicato dal Financial Times, portava pessime notizie: la sperimentazione del farmaco in Cina dove si è trovato che il Remdesivir “non ha migliorato le condizioni dei pazienti né ridotto la presenza del patogeno nel flusso sanguigno”. Ma oltre a non migliorare le condizioni dei pazienti, il farmaco prodotto dalla Gilead ha anche “mostrato effetti collaterali significativi in ​​alcuni individui” tanto che sarebbe stato sospeso in ben 18 pazienti su 158. Questo per non parlare dei pessimi risultati degli studi in vitro e sugli animali. Ma intanto la sola Europa ha speso 1,2 miliardi per rifornirsi del Remdesivir.

L’ivermectina è inoltre molto pericolosa per Big Pharma dal momento che proprio la cosiddetta pandemia ha mostrato che questo farmaco è efficace non solo contro il Covid, ma contro tutte le affezioni virali dell’apparato respiratorio. Ed ecco una delle ragioni della strenua resistenza contro di essa: potrebbe da sola dimezzare i guadagni di Big Pharma, tipo le quasi inutili vaccinazioni antinfluenzali e tutta una serie di altri farmaci.

Ed ecco la ragione per cui c’è un violento e incomprensibile ostracismo: in America esiste la libertà per i medici di usarla grazie a una legge che prevede la libertà per pazienti a cui sono state diagnosticate malattie o condizioni potenzialmente letali di tentare anche con farmaci non approvati ed è grazie a questa norma che il signor Sun Ngo, 71 anni è riuscito a scamparla. Ma di certo ancora vent’anni fa sarebbe stato scandaloso che dei medici per obbedire a ordini di scuderia favorissero la probabile morte di un paziente e che solo il ricorso a un tribunale scongiurasse un esito fatale. Ma adesso siano in un altro mondo, quello della pandemia e del grande rest di  qualsiasi etica e qualsiasi ragione.