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Geografia del fallimento vaccinale

Ad un certo punto anche i più ottusi fascisti covid e i drogati di paura dovranno pur ammettere il fallimento delle proprie politiche. Nel bene e nel male, sono riusciti a sconfiggere e censurare qualsiasi opposizione alla loro assurda narrazione, ma realtà è che solo chi ha avuto un’infezione da Sars-Cov-2 ha un’immunità:  gli altri non ne hanno nessuna  perché i vaccini non funzionano per nulla, sono una terapia che viene commercializzata che viene commercializzata in modo fraudolento quanto agli effetti benefici e in maniera criminale quanto a quelli avversi. Di fatto essi hanno peggiorato le cose rispetto allo scorso anno e ci sono dozzine di esempi di fallimento, ma ecco i più eclatanti, ovvero quelli dove non possono essere trovate spiegazioni di comodo.

Gran Bretagna

Secondo i dati UKSHA, circa l’82% dei decessi nelle ultime tre settimane si sono verificati tra i completamente vaccinati. Inoltre i inserendo la percentuale di vaccinati per ogni coorte di età, si ottiene un’efficacia di massima contro l’infezione sintomatica illustrata nella tabella a sinistra. Come si vede l'”efficacia” dei vaccini non esiste, salvo che nelle fasce più giovani ma questa è soltanto un’illusione statistica che nasce dal fatto che bambini e adolescenti fanno test di massa. E in goni caso si tratterebbe di una efficacia inutile perché questo gruppo di popolazione non ha nulla da teme dal covid.

 

 

 

Islanda 

Pochi paesi nel mondo occidentale hanno avuto meno contagi dell’Islanda…  ma prima della prima della vaccinazione di massa. A quel punto le cose sono precipitate e ora l’isola ha avuto due grandi ondate di contagi

 

Singapore 

Si tratta di un Paese simbolo delle idiozie vaccinali perché fino all’inizio delle vaccinazioni aveva avuto pochissimi casi e pochissimi decessi attribuiti al Covid, ma non appena sono cominciate le punture e la stragrande maggioranza della popolazione ha ricevuto le sue dosi tutto è cambiato e ore c’è un’ondata di decessi senza precedenti che non ha altra ragione se non i vaccini stessi.

Olanda e Belgio 

Gli olandesi pensavano erroneamente che un minimo stagionale di casi fosse davvero dovuto ai vaccini. Ebbene, dopo aver raggiunto un tasso di vaccinazione dell’84% tra gli adulti , ora hanno subito un aumento del 680% dei casi di virus in appena un mese e mezzo. Hanno stabilito un record di casi al giorno e un tasso di positività del 19,2% . Ma come sta accadendo in altri Paesi come il Portogallo e Gibilterra  pur di continuare con i vaccini e con le dosi senza prendere atto della realtà, si preferisce tornare ai blocchi, vale a dire a uno strumento che già non ha funzionato. La stessa cosa sta accadendo in Belgio dove è stata vaccinata la maggior parte degli adulti: una nuova fiammata di contagi che guarda caso è più intensa proprio nelle aree dove è c’è una percentuale più alta di vaccinati. Il culmine si ha nelle Fiadre dove è vaccinato praticamente il 100% degli adulti: aumento dei contagi del 67% nell’ultima settimana.

Isole Cayman

Queste non sono anomalie europee, ma le medesime cose di verificano anche in luoghi isolati come le Cayman. Con solo 65.000 abitanti , questa nazione insulare ha avuto pochissimo covid nell’ultimo anno e mezzo. Secondo Reuters , il Paese ha finora somministrato almeno 116.507 dosi di vaccini COVID, che sarebbero sostanzialmente sufficienti per somministrare due dosi a quasi ogni adulto. Quindi, hanno evitato del tutto il covid, giusto? No, hanno uno dei tassi di casi pro capite più alti al mondo proprio dopo aver ottenuto la vaccinazione universale.

Seychelles

Questo piccolo Paese insulare nell’Oceano Indiano e appartenente al continente africano ha più morti di quasi tutti i paesi dell’Africa, anche se ha di gran lunga il più alto tasso di vaccinazione del continente. In effetti, il paese ha avuto a malapena un decesso attribuito al Covid  prima della vaccinazione di massa. Ora si attribuiscono alla malattia 106 morti cominciando il conteggio dopo che il 60 % delle persone è stato vaccinato.

Danimarca 

Anche qui un tasso di vaccinazione del 75% non è stato in grado di prevenire un’improvvisa recrudescenza dell’epidemia e la minaccia di ulteriori  confinamenti. L’Agenzia danese per le malattie infettive SSI ha dichiarato che non crede più che l’immunità di gregge possa essere raggiunta nel paese attraverso la vaccinazione, un’ ammissione che del resto proviene persino dalle multinazionali produttrici del vaccino

Potremmo continuare molto a lungo con questo elenco perché le medesime situazioni più o meno pronunciate si hanno pressoché dovunque in Germania, Irlanda, Austria e in numerosi stati degli Usa, mentre i Paesi con bassi tassi di vaccinazione non paiono avere questi fenomeni. Eppure si continua a dire che il vaccino è meglio di nessun vaccino, nonostante l’impossibilità palese di arrivare a un’immunità di gregge e dunque l’assurdità di una vaccinazione di massa  contro una malattia che è in sostanza una debole sindrome influenzale. Tuttavia  questa non è solo una balla scientifica, ma anche un atto criminale: molti studi fatti su vaccini prodotti  per gli animali dimostrano che un vaccino inefficace è molto peggio di nessun vaccino perché creano condizioni atte a promuovere l’emergere di ceppi patogeni più aggressivi. Anche il più modesto principio di precauzione consiglierebbe di smetterla a meno che non si voglia affatto guarire, ma far ammalare.

 

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