Chi di covid ferisce, di covid perisce. La pretesa di assoggettare i lavoratori a un obbligo vaccinale per farli diventare cavie di un esperimento medico di cui peraltro non si vede la fine, sta dando un colpo tremendo all’economia Usa e di conseguenza al dollaro. Chi guarda alle bolle speculative non capisce che non sono segni di ripresa, ma mosse disperate per evitare l’inflazione la quale è causata non solo dai 6 trilioni di dollari stampati dalla Federal Reserve negli ultimi 18 mesi, ma soprattutto dalla gigantesca carenza di merci che ovviamente ne aumentano il valore. Tutto è nato con il panico Covid, diffuso senza criterio e dai relativi confinamenti e distanziamenti e poi la situazione si è aggravata con i mandati vaccinali di Biden a cui moltissimi lavoratori si vogliono sottrarre, per non parlare di tutti quelli che sono dovuti rimanere a casa per le reazioni avverse dei vaccini che tuttavia sono tema di strettissima censura. Il fatto è che in alcuni settori come quello portuale o dei trasporti in genere anche solo l’assenza del 10 o 15 per cento delle persone può portare a gravissimi disservizi se non al blocco di alcune attività. E qui ne mancano il 30 per cento.
Così è stato per i lavoratori portuali che già si trovano a dover fare i conti con i ritardi pregressi: perciò al largo dei porti americani ci sono centinaia di navi in attesa di venire scaricate mentre la merce deperisce ed emerge una drammatica carenza di camionisti. Si stima che da 80.000 a 100.000 camionisti debbano essere assunti immediatamente solo per evitare l’attuale arretrato di container nei porti. Devono essere completate almeno 13 spedizioni internazionali per ogni camionista che lavora negli Stati Uniti. Ciò significa che alla velocità attuale delle consegne di merci non potranno mai recuperare l’arretrato e che l’attività economica potrebbe fermarsi. Si, i mandati sui vaccini stanno costringendo i lavoratori in importanti posizioni infrastrutturali a fare una scelta: rimanere al lavoro e prendere un vaccino non testato per dimostrarne la sicurezza o la pericolosità, magari a lungo termine, oppure rifiutare e cercare lavoro altrove. Molti scelgono quest’ultima soluzione. Qualche analista americano come Brandon Smith sospetta che tale situazione sia stata prevista e appositamente attuata nella speranza che il caos venga addebitato alla renitenza al vaccino cosa che permetterebbe di portare a compimento il golpe sanitario e avere ampie fette di popolazione che vivono di sussidi e dunque prive di reale voce politica. Tuttavia sono stati fatti i conti senza l’oste: tutto questo diminuisce il potere di acquisto del dollaro perché ora ci sono sempre più dollari che inseguono beni sempre meno disponibili. Le merci stanno diventando più preziose per i produttori stranieri dei dollari che gli americani stanno cercando di scambiare per loro. E questo se in un primo momento può trasferire altrove parte dell’inflazione visto che il dollaro è ancora la moneta base degli scambi, subito dopo farà sì che tutti cercheranno di liberarsi degli investimenti in dollari che possiedono determinando un terremoto e probabilmente contribuendo alla necessità di un nuovo ordine monetario senza più dollaro ovvero su ciò che ormai a fondamento dell’impero. Credo che i prezzi di spedizione incredibilmente alti siano in parte una rappresentazione della svalutazione del dollaro anche se il mercato fatica a vederlo.
A questo punto viene da chiedersi: l’aver inscenato il dramma covid è stata un idea vincente per l’ elite occidentale e in particolare per quella americana o rischia di trascinare tutti in un disastro? Da una parte ci sono poteri che beneficiano dell’impoverimento generale perché – al contrario di quanto per tradizione culturale si pensi – più una popolazione diventa economicamente indigente, più tende a sottomettersi al controllo e alla promessa di aiuti alla sopravvivenza. Dall’altro quegli stessi poteri possono essere spodestati sia all’interno dalla nascita di sistemi economici localizzati, sia dall’esterno dove economie molto più efficiente potrebbero facilmente scardinare il sistema del dollaro. E in generale invece di spezzare la forza lavoro rischia ( dal suo punti di vista ovviamente) di renderla più forte e soprattutto più consapevole della sua forza come anche Trieste dimostra. E nessuno può dare i daspo alla storia.