Ci hanno provato ancora polizia e servizi a servirsi dei loro fascisti da manifestazione, ma i portuali di Trieste hanno respinto i gruppuscoli di Casa Pound provenienti i da Verona, città nella quale godono notoriamente  di molte complicità  istituzionali, impedendo loro l’accesso all’area portuale. L’aver lasciato libera la teppaglia di devastare la sede della Cgil – come ha sostenuto lo stesso ministro degli interni – per poter poi accusare di fascismo tutti i manifestanti, è stata di lezione: non si può più permettere che l’avversario faccia questi giochini tutti tesi a dare l’impressione alla parte di popolazione intellettualmente più sguarnita del Paese che contro l’obbligo vaccinale ci siano i fascisti e quelli che non credono nella Scienza con tanto di virgolette perché si tratta di scienza per gonzi.

Ed è anche significativo che Casa Pound cerchi di negare le circostanze sostenendo che “Nessun nostro militante è stato allontanato dalle proteste che si stanno svolgendo al porto di Trieste”.  Forse hanno capito di trovarsi in una posizione scomoda, che il giochino di sponda col governo è stato troppo scoperto e rischiano di non essere più gli utili fascisti da manifestazione con tutto quello che ne segue. Così non potendo sputtanare  con la violenza la lotta che i portuali triestini stanno portando avanti per tutti i lavoratori cercano in qualche modo di farlo attraverso l’appoggio esterno:  “Da parte nostra non ci sono tentativi di strumentalizzazione ma solo sostegno attivo a chi in questo momento sta difendendo i diritti di tutti i lavoratori”. Bene se proprio vogliono dare un appoggio attivo non si facciano vedere anche a costo di perdere guarentigie e vantaggi acquisiti di essere divenuti l’alibi di un sistema corrotto e per altro fascistissimo.