Una delle tecniche fondamentali della propaganda, oltre alla pura menzogna, è quella di far apparire reali e concreti oggetti che in realtà sono frutto di  fantasia oppure di dilazioni e alterazioni o aria fritta che i media condensano e fanno precipitare sui cittadini. E di certo non è  sorprendente scoprire che  la narrazione pandemica è piena di queste manipolazioni e trappole intimidatorie che sostanzialmente si basano sulla confusione dei cittadini e anche sulla loro scarsa “educazione civica”. Una delle prime “dilatazioni di realtà” è stata quella di convincere che l’Oms aveva dichiarato la pandemia quando invece si trattava solo della dichiarazione del direttore generale Tedros Adhanom il quale aveva dichiarato che forse si poteva parlare di pamdemia, senza che però questa sia comparsa nei documenti ufficiali. Ma ancora più clamoroso è il caso del mandato vaccinale di Biden, arrivato quando la vaccinazione di massa in Usa ha subito un crollo verticale: subito il presidente o meglio coloro che lo manovrano in tutto e per tutto ha lanciato l’idea di un obbligo a farsi pungere  per i dipendenti federali e per chi lavora in aziende che che hanno rapporti con la mano pubblica. In realtà tutto questo è solo un equivoco:  il presidente degli Stati Uniti non non può emanare leggi o editti. Qualsiasi legge o editto del genere originato dalla Casa Bianca verrebbe annullato dai tribunali federali perché è il congresso la fonte del diritto e anche se questo approvasse un mandato per il vaccino e Biden lo firmasse, è probabile che essa venga di fatto ignorata dai tribunale in quanto in palese conflitto con la Costituzione.

Il “mandato” di Biden non era altro che un comunicato stampa che incoraggiava i datori di lavoro privati ​​a fare ciò che il presidente degli Stati Uniti non può fare e ricattava i dipendenti dell’amministrazione. Ma, naturalmente, i datori di lavoro privati ​​non hanno potere legislativo e certamente non hanno l’autorità legale per violare le leggi Usa o i principi di Norimberga. Il “mandato” di Biden è solo un’altra bufala che si affida ai media per diventare un dato di fatto, cosa che è accaduta un po’ dappertutto con diktat del tutto contrari alle costituzioni e che solo un ambiente giudiziario pavido e legato alla politica ha potuto fingere di trovare legali. Infatti i dipendenti postali che sono quelli più numerosi tra i lavoratori che dipendono dall’amministrazione federale hanno subito detto tramite il loro sindacato che non ci stavano e nessuno ha potuto dire nulla perché in effetti non esiste nessun ordine. Così come i lavoratori eventualmente licenziati possono denunciare le aziende  e magari fare cause collettive con la a possibilità di mandare in bancarotta i datori di lavoro e riaffermare i principi che sono calpestati continuamente dall’establishment.

Questo però ci dice che il potere ha instillato per anni nei cittadini dei Paesi occidentali un senso di impotenza e di sfiducia per cui essi hanno difficoltà a riconoscere la loro stessa forza e a scambiare per ordini incontestabili i desiderata di una elite corrotta. Dobbiamo in parare a non farci prendere per il naso e a non avere sempre paura e soprattutto a non scambiare le ombre per cose reali come vorrebbe il potere.