La vista di piazza del Popolo piena di gente come non si vedeva da anni e che anzi si è andata riempiendo sempre di più da quando sono cominciare le manifestazioni prima contro le assurde  misure di contenimento della cosiddetta pandemia e ora contro il green pass, ci dicono una cosa sola, che in questo Paese il limite del consenso del potere è ormai è arrivato al limite massimo: c’è un popolo contro che possono anche obbligare a vaccinarsi, ma che comunque non potrà essere più recuperato nell’arco politico, che è poi solo un puntino vista la totale uniformità di vedute. Se oltre alla piazza piena pensiamo alle lotte operaie per il lavoro e  contro gli obblighi vaccinali, così come alla scarsissima affluenza alle urne per le comunali, possiamo concludere che siamo di fronte ad un’opposizione in fieri  e non più a proteste contro qualcosa di specifico. E’ probabile che si stia facendo sempre più strada la sensazione che il covid viene usato come pretesto per tagliare le libertà, i diritti i quali potranno essere conculcati anche quando la narrazione pandemica non potrà più stare in piedi sostituendola con qualche altra emergenza e catastrofe vera, creata o immaginaria che sia. Anzi già si può vedere dietro le quinte che si sta lavorando proprio a questo.

Insomma si sta creando una visione che va oltre il virus e non è un caso se di fronte alla piazza piena e alla imminente politicizzazione della protesta il potere del Draghistan abbia avuto un momento di paura tanto da indurre il presidente del consiglio a dichiarare quasi finita la pandemia, a suggerire che la quarta ondata ondata è stata evitata e che le confindustrie di varie regioni abbiano consigliato di far slittare la data del tampone obbligatorio. E non è nemmeno un caso se certa sinistra cosiddetta ormai molto più del covid, incapace di vedere qualsiasi realtà oltre i suoi feticci, parli a vanvera del fascismo che si sarebbe rivelato nei no green pass  perché alcuni idioti di Forza nuova oppure semplicemente agenti provocatori come è assai più probabile, hanno tentato un assalto alla sede della Cgil. Strana cosa davvero perché ad essere davvero fascisti si sarebbe dovuto prendere d’assalto la sede di qualche sindacato di base, non certo quello che funge da massimo pompiere di un regime autoritario. Davvero mi chiedo se non esistessero  Forza nuova o Casa Pound che cosa ne sarebbe di questo tipo di sinistra che vive di fatto dentro il potere e i suoi meccanismi clientelari, fingendo anche con se stessa di essere contro e trovando sempre un pretesto per non fare i conti con il mondo reale. Ma almeno ci si potrebbe aspettare che la reductio ad fascismum o ad Hitlerum che è una caratteristica del potere globalista ormai da oltre un ventennio, venga usata in maniera meno sciatta e grossolana.

Per ora lasciamo perdere questo imbarazzante atteggiamento di cui mi occuperò in un altro post e veniamo al futuro, ossia alla liberazione dallo stato di eccezione. Non credo che a questo punto sia difficile riunire vasti gruppi sociali sul tema del ritorno alla Costituzione e alle libertà che essa garantisce, come punto necessario di ripartenza della politica che ormai è inesistente da decenni e in maniera esplicita dal 2011, ovvero dall’ascesa di Monti imposta al di fuori del Paese e di cui Draghi è il sequel. Tutti gli altri temi sono necessariamente legati a questo. Il problema è  semmai comprendere chi e come possa mettere assieme mondi così diversi per un progetto che va molto oltre la pandemia, ma deve prevedere un ritorno alla democrazia e a strumenti elettorali proporzionali in ogni livello istituzionale che ne evitino la degenerazione, come è ampiamente avvenuto in occidente e in massimo modo in Italia, in comitati di affari e di lobbismo. C’è il Fronte del dissenso che comunque deve darsi ancora un’organizzazione, deve uscire dalla fase larvale e a mio modesto parere dovrebbe trovare il modo di diventare partito per cominciare a far sentire il fiato sul collo al sistema. Non ho idea di come questo posa avvenire, ma credo debba avvenire.