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L’imbroglio degli anticorpi

“La risposta immunitaria evocata da un vaccino deve essere più di una semplice risposta immunitaria, deve essere protettiva. Come affermato nella precedente azione dell’Ufficio, si intende il termine “vaccino” come un composto che previene l’infezione” Questo è quanto ha scritto l’ ufficio brevetti degli Stati Uniti  in risposta alla richiesta di brevettare un vaccino qualche hanno fa e in queste poche righe è condensato anche l’ultimo tipo di inganno che dovrebbe aprire alla terza, quarta, ennesima dose. E’ ormai evidente che i preparati  anticovid a mRna, detti impropriamente vaccini non proteggono dalla malattia e nemmeno ne impediscono la diffusione, ma l’Ema, l’Agenzia europea del farmaco vuole autorizzare terze dosi a tappeto per qualsiasi età sulla base di un aumento degli anticorpi alla terza iniezione e non su quella di una comprovata e concreta efficacia protettiva.

Si tratta della nuova campagna pro vaccini perenni che come al solito si basa su concetti subdoli, mezze verità e bugie in formato intero. Innanzitutto non viene detto quando dura questa risposta anticorpale così forte e dunque quante iniezioni bisognerebbe fare per essere protetti. Ma il discorso è ingannevole in radice perché il sistema immunitario e molto complesso e ha diversi tipi di risposte e sistemi anticorpali che si sviluppano e vengono usati contemporaneamente a contatto con un patogeno reale: averne sovrabbondanza di un solo tipo in risposta ad un’ unica proteina e spesso a un’unica versione della stessa, crea spesso una difesa vuota e inefficace, ovvero una risposta immunitaria che non protegge. Ed é appunto questa risposta anticorpale che esiste solo sulla carta e non fornisce copertura che viene sventolata dai vaccinatori folli di Big Pharma per dimostrare la bontà delle dosi ( e dunque anche dei rischi ) a ripetizione: è un nuovo capitolo della commedia degli equivoci dentro la quale si vorrebbe far dimenticare il fatto che l’immunità naturale è completa e duratura cioè efficace in un’altissima percentuale di casi e di fatto non presenta forti rischi se non per la popolazione molto anziana e/o gravemente malata. Anzi un rischio minimo se solo si decidesse a curare la malattia, senza negare le cure o addirittura consigliare quelle sbagliate, suggerendo per esempio di usare la tachipirina che aggrava la situazione.

In realtà il fatto che occorrano altre dosi di vaccino è la prova provata del fallimento della tecnologia a mRna, almeno così come la si è concepita in questa fase sperimentale ma imposta in maniera criminale all’intera popolazione. La cosa migliore e più onesta da fare se la posta in gioco fosse davvero la salute sarebbe smetterla con la vaccinazione di massa, ammettere l’errore e riprendere la sperimentazione alla luce di nuovi criteri. Invece si vuole ostinatamente andare avanti sia per far soldi, sia perché tutto questo è funzionale al controllo sociale che gruppi di potere vogliono imporre.

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