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Più potere = meno vaccinazioni

Per alcuni la vaccinazione diventa obbligatoria de jure o più spesso de facto visto che senza un’ attestazione di avvenuta puntura si è esclusi da gran parte della vita sociale e scolastica, ma per altri rimane invece una libera scelta, mostrando plasticamente la forma della disuguaglianza e della discriminazione. In Usa il presidente Biden – dove evidentemente Biden è solo un acronimo per indicare una galassia di poteri – ha costretto tutti i dipendenti federali a vaccinarsi, ma con alcune eccezioni:  prima di tutto i lavoratori delle poste che tramite il loro forte sindacato, in grado di sottrarre molti voti ai democratici, hanno ottenuto di essere esentati, nonostante siano la categoria di pubblici dipendenti più numerosa e più a contatto col pubblico. Ma poi a sorpresa non debbono sottostare al taglione vaccinale i membri del Congresso, il loro personale e i dipendenti del sistema giudiziario federale. Insomma chi alla fine può obbligare gli altri a vaccinarsi è però esentato da questo dovere.

Ora la cosa chiaramente ha non alcun senso dal punto sanitario perché se fosse davvero necessario immunizzare tutti, anche ammesso e non concesso che i preparati genici siano in grado di farlo, queste esclusioni non dovrebbero esserci, confermando che siamo di fronte ad una vendita forzosa di vaccini collegata a oscure manovre politiche. Ma non ha alcun senso rispetto alla democrazia la cui essenza è proprio questa, che non esiste un sovrano e che tutti i cittadini hanno eguali diritti e doveri, compresi quelli che fanno le leggi e quelli che le le fanno eseguire. E’ per questo che esiste la separazione dei poteri. Che Biden se ne sia scordato è nella natura delle cose, scorda persino le parole che ha letto un secondo prima sul gobbo e a questo proposito sarebbe istruttivo andarsi a vedere gli incredibili farfugliamenti sull’ 11 settembre, ma è tutto il ceto politico a scordarsene a cominciare dai democratici e da Nancy Pelosi la quale già a ad aprile scorso aveva detto  “che la Camera non può richiedere che i membri siano vaccinati” E non solo , ma non può nemmeno richiedere che i deputati esibiscano dei certificati di vaccinazione o facciano dei tamponi, né al congresso né in qualunque altro luogo, come del resto accade per quelli che una volta erano i rappresentanti del popolo in molti Paesi europei, Italia compresa. Tutte cose che peraltro la Pelosi ha ribadito in molte diverse occasioni. Il presidente o chi per lui non ha forse capito in quale guaio si è messo con il suo mandato vaccinale per i dipendenti della pubblica amministrazione e per le aziende che lavorano con essa o con la sua denigrazione dei non vaccinati visto che oltre a queste scandalose esclusioni vaccinali si aggiunge anche il fatto di aver mentito nel corso della campagna elettorale e anche dopo averla – diciamo così – vinta. Newsweek riporta la risposta di Biden su un eventuale obbligo del vaccino  data il 4 dicembre dell’anno scorso durante una manifestazione in Delaware: ” No, non credo che dovrebbe essere obbligatorio. Non chiederei che sia obbligatorio”,

Adesso invece l’obbligo esiste e mostra chiaramente il voltafaccia presidenziale, ma esiste con clamorose eccezioni: in generale proprio di quelli che hanno il maggior potere e che di certo non saranno licenziati o condannati a forti multe per non aver fatto le iniezioni rituali, la nuova ostia consacrata con la quale si entra in comunicazione col potere. Ora per quale motivo alcuni cittadini dovrebbero essere esclusi da pratiche mediche che nella patetica retorica pubblica sono atti a salvare la vita? E poi perché proprio i cittadini più importanti, quelli che sono più eguali degli altri dovrebbero essere disinteressati a salvarsi la pellaccia dalla nuova peste? Certo che quando si è costretti a riprendere in mano i manuali di educazione civica – anche se ormai credo che sia una materia dismessa anche nelle aule di diritto costituzionale – delle elementari siamo davvero messi male.

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